Ripartono gli appuntamenti con i leggendari racconti di Claudio Bosotin, fondatore degli Ultras e incredibile scrigno di ricordi che riguardano la storia della nostra amata Sampdoria.
Boso ci ha generosamente consegnato le sue strepitose foto, che racchiudono decenni di avvenimenti e aneddoti blucerchiati.
In questo storico scatto lo vediamo a bordo del mitico pullman inglese a due piani, acquistato dallo stesso Boso a Londra, insieme a Gianni Ballarino e trasformato in veicolo blucerchiato.
Come al solito, grande classe, poesia e storia epica si mischiano in quegli anni magici che hanno riguardato i nostri colori.
Così racconta il grande Boso:
“Comprai il pullman a due piani a Londra, insieme a Gianni Ballarino, grande doriano e grande personaggio di Sampierdarena, preside dell’Istituto Nobel. Il pullman si chiamava “Layland. Belin era alto quasi 4 metri e mezzo, non poteva certo girare. Ma ce ne battevamo il belino. Lo guidavo io, senza patente, senza un cazzo. Faceva da negozio degli Ultras e ogni tanto giravamo per la città”.
Mitico Boso, come sempre non si sa se c’è piu’ poesia nelle gesta dei vecchi Ultras o nelle parole di Claudio Bosotin mentre racconta quegli anni favolosi.
In seguito accadde che colui che aveva ceduto il pullman britannico, mister Wynn Bishop, divenne una sorta di amuleto portafortuna per i colori blucerchiati, accompagnando la Sampdoria negli anni degli incredibili trionfi in Italia e nel mondo. Ma questa è un’altra storia che lo stesso Wynn racconta, in una lettera indirizzata a Platt e che Boso ci ha fatto leggere. La proponiamo come documento d’eccezione, tradotta in italiano.
E chi ha voluto che Wynn Bishop seguisse la squadra, ormai trasformato in un porta fortuna vivente?
Lo scopriamo nel messaggio che Wynn ha inviato a David Platt piu’ di 25 anni fa.
6 febbraio 1994
Gent.mo Sig. Platt,
Alcuni anni orsono, il giorno successivo alla sconfitta della Samp nella finale di Coppa delle Coppe a Berna, arrivai a Genova con un vecchio autobus a due piani che era stato acquistato dalla Federazione dei club blucerchiati. Nell’occasione rimasi sbalordito dal calore e dalla misura dell’accoglienza che mi venne riservata…. Trascorsi quasi una intera settimana da ospite del club, prendendo parte agli allenamenti a Bogliasco e agli scherzi fatti ai giornalisti, uscendo con i giocatori e seguendo tutta la preparazione della squadra alla partita domenicale.
Quando tornai a casa avevo una grande storia da raccontare ma pensavo allo stesso tempo che sarebbe stata una esperienza unica e irripetibile, fino a quando, poche settimane dopo, il telefono squillò: era il club che mi informava che ogni qual volta fossi tornato in Italia avrei dovuto farmi vivo. E questo feci numerose volte… sempre stessa accoglienza, sempre stessa ospitalità. Mi domandai cosa stesse succedendo ma non feci mai troppe domande fino a quando non fui invitato ad unirmi alla squadra all’Hyde Park Hotel prima della finale di Coppa dei Campioni a Wembley. Allora capii.. era una questione di superstizione! Dopo il mio arrivo con il vecchio autobus in effetti le fortune del club cambiarono e la squadra iniziò a vincere! Il mio nome è Wynn! Quindi si trattava chiaramente di una coincidenza miracolosa! Non ho mai scoperto chi credesse particolarmente in questa cosa ma sospetto che si trattasse di Luca Vialli o del presidente Mantovani.
Ad ogni modo, dopo la sconfitta contro il Barcellona compresi che sarei stato dispensato dai miei servigi ma mantenni i contatti fino a poco prima del Suo arrivo. Il mio lavoro con gli autobus ha subito un calo a causa della recessione e da un po’ di tempo a questa parte non ho più avuto motivo di andare in Italia. Sto programmando ora di tornare a marzo per una lunga vacanza e vorrei tanto dare a mio figlio minore Tom un buon assaggio del calcio italiano, per inspirare in lui una maggiore passione per questo gioco. E’ stato infatti abbastanza scoraggiato dagli stupidi (a mio modo di vedere) allenamenti che riceve nella nostra squadra locale. Ha nove anni, è ambidestro naturale, e tutto quello a cui è sottoposto sono partite infinite e quel gran prepotente di un uomo che sbraita a questi piccoletti “PASSA E VAI! PASSA E VAI!”. Con buona pace di “divertitevi!” e “affrontalo!”
Il mio contatto fino ad ora è stato “Bozo” (Claudio Bosotin, “the magasiniere”) del quale sono diventato ottimo amico. Lavora ancora per la società? Mi domandavo se potesse aver lasciato il posto dopo la morte del “Signor Mantovani” perché credo che fosse un po’ il suo pupillo… il suo “cavallo” come certi potenti uomini italiani chiamano i loro assistenti.
Mi fece molto ridere durante la mia prima visita quando mi portò a fare un tour dei luoghi sacri delle grandi divinità “Trevorrr” e Charlie Champagne. Adesso conosco Nervi meglio del mio cortile di casa. Se Boso lavora ancora per il club può dirgli che vi ho contattato e che a marzo conto di fare visita a Genova con la famiglia?
Non la annoierò oltre, immagino che riceva migliaia di lettere. Penso spesso, tuttavia, che per voi deve essere una vita talvolta solitaria e claustrofobica. I giocatori italiani sembra che debbano trascorrere una quantità di tempo eccessiva rinchiusi negli hotel.
Spero che lei abbia iniziato ad amare l’Italia quanto ho fatto io. Il trucco a quanto pare è imparare la lingua. Lei è già abbastanza fluente? Non sono sicuro che riuscirei tuttavia a vivere lì per lungo tempo. Qui a Middleham c’è un italiano aristocratico che allena i cavalli (Enrico Incisa della Rocchetta ndr). Recentemente gli ho domandato: “Don Enrico, perché avete deciso di vivere nella gelida Coverdale quando potreste essere nella vostre tenute in Toscana?” e lui ha risposto: “ Wynn, l’Italia è ok per le va’anze.. ma per viverci?.. l’è impossibile!
“Buona fortuna per lo scudetto”! E se a marzo vi viene voglia di fare una chiacchierata non calcistica sono disponibile per una amichevole mangiata a “Il Tipico”...
I migliori auguri,
Wynn Bishop
P.S. perdonate l’uso del computer… la mia scrittura sta peggiorando
A seguire la lettera originale inoltrata via fax alla società:
7 commenti
0 commenti su una delle poche cose sui cui ancora ci si può sentire orgogliosi e rappresentati belin
siamo veramente messi male ! Bosotin non è un lontano ricordo ma un presente punto di riferimento sopratutto per chi si crede sampdoriano nel anima .
Forse perche’ in alcuni casi i commenti sono superflui
non sono d´accordo i complimenti così come le critiche non sono mai superflue , tanto più se sono
giuste e opportune !
Commenti e complimenti sono due cose diverse, potevamo forse tutti scrivere bene, bravo, bell’ articolo ma si rischia di cadere nel banale, cerchero’ comunque di non far piu’ mancare il muo apprezzamento quando come in questo caso viene suscitato il mio interesse
L’articolo è bello, il lato triste della cosa è che bisogna rivolgersi solo al passato per trovare cose interessanti e piacevoli e questo non va bene
Boso for president! Vipera in galera!
Bellissimo articolo. Bellissima storia