DA COSTA 6,5: lo chiamerò scaramanticamente “MIRACLE MAN”, anche se dopo 18 minuti ha già raccolto due palloni in fondo al sacco. Non ha però responsabilità dirette sui goal del Pepito Rossi. Di certo non è un para rigori e lo ha dimostrato nelle ultime due partite, ma comunque se la cava, offrendo al pubblico un paio dei suoi famosi voli libellulari che tanto ci piace vedere. Nel resto del match si dimostra sicuro e regale nelle movenze mettendo più di una pezza al risultato e salvandoci da una Caporetto. Nella ripresa è abile, “gatto” direbbe il compianto Altafini, a deviare in corner il tiro insidioso di Mati Fernandez. LA JUNGLA NELLE MANI.
MUSTAFI 6,5: Cuadrado è un pessimo cliente ma il giovane difensore, l’albatroz su cui far rinascere la difesa del futuro, se la cava con passionalità e rudezza, riuscendo spesso a limitarlo, talvolta con bravura, talvolta come può.. Nel finale fallisce il goal di testa per pochi cm. Forse di più non gli si può chiedere. Lo vedo e mi viene in mente un pezzo di Mark Knopfler… SOLID ROCK.
PALOMBO 5,5: Nel primo tempo non chiude su Rossi in occasione del 2-0, nella ripresa si dimostra più attento e si fa apprezzare per qualche chiusura provvidenziale e qualcuna delle sue famose scivolate ascellari. In fase di impostazione si vede che ci crede, e così ci propone ancora il suo pezzo forte: la famosa “sventagliata alla Palombo”, ovvero un lancio di 60 metri sui piedi dei difensori avversari. SAPIENZA NON SEMPRE FA RIMA CON ECCELLENZA.
REGINI 5,5: Vasco soffre contro i rapidi attaccanti viola, spesso da bordo campo si sentono i suoi mugolii di sofferenza, cigola a volte come una carriola non oleata, ma nonostante tutto non perde la lucidità e alla fine se la cava, in tutto quel bailamme. Nessuna particolare sbavatura ma può migliorare, deve farlo. VASCO HAI LA POTENZA NELLE GAMBE, CREDICI.
DE SILVESTRI 5: In difesa è spesso sotto pressione, lui che solitamente la pressione ama metterla. Pompa meno del solito anche perchè dalle sue parti agiscono due cavalli di razza come Borja e Cuadrado. Lui però non si scompone, e cerca di rispondere colpo su colpo. In avanti lo vediamo solo nel primo tempo, quando prova ad attaccare la fascia con le sue generose galoppate a narici spalancate, nella ripresa, meschino, si spegne. Un mix tra Rocco Siffredi e Rocky Balboa… ROCCO BALBOA!
OBIANG 6: Il centrocampo doriano è dilaniato da quello viola e l’amour fa quello che può. Testa alta e piglio bantù, nel bene o nel male è tra i pochi ad aver concluso verso la porta di “Fonzie” Neto ma oramai è chiaro che il tiro da fuori non sia il suo forte. Resta comunque il più talentuoso tra i suoi compagni di reparto. PEDRO,NON DIMENTICARLO MAI, TU SEI “L’AMOUR”, E L’AMOUR VINCE SEMPRE.
KRSTICIC 5: qualche sprazzo di vitalità nella prima frazione, al 22’ serve bene Gabbiadini in area ma Manolo spreca con una debole puzzetta. Per il resto del match si dimostra timido e dopo un buon inizio sparisce lentamente. Un’altra prova da mettere nel dimenticatoio, Nenad. Purtroppo siamo quasi al giro di boa e del bel giocatore visto l’anno passato, quest’anno neppure l’ombra. SCARBURATO.
GENTSOGLOU 5: Il Larry Lurex ellenico naufraga nel tempestato (no, Savvas, non di glitter come piacerebbe a te) centrocampo doriano. Dimostra qualche spruzzo di personalità in interdizione ma in regia alla fine conclude poco, lui che comunque non è un playmaker. La sua scusante è che di fronte si trova avversari del calibro di Borja Valero (che oggi ci viene in soccorso come scusante da addurre qua e la…).
dal 7’ s.t. WSZOLEK 6: come contro il Sassuolo, il suo ingresso, la sua valigina piena di sogni, cambia volto alla manovra blucerchiata. Il Forrest Gump polacco offre spinta e dinamismo, non certo raffinatezza: all’88’ scambia bene con Pozzi ma il suo tiro a boomerang termina a lato. Forse andava inserito prima. I SOGNI SON DESIDERI.
BERARDI 4,5: Man of the match, e non in positivo! E ci risiamo… Provoca il rigore e mette subito in salita la partita della Samp. In aggiunta si trova spesso in difficoltà sul fraseggio viola, timidamente impacciato e voluttuosamente insensato: non giocava da tempo. Poi ho avuto una visione oscena, lui in babydoll durante un obbrobrioso spettacolo di poole dancing negli spogliatoi del Mugnaini. E allora ho capito tutto. LA CARTA DELLA DISPERAZIONE.
dal 19’ s.t. GAVAZZI 5: my personal idol. Il tabellino ci dice che è entrato ma noi non lo abbiamo visto. Fa meglio di Berardi, nel senso che non combina casini, ma forse ci voleva poco, che ne dite? IL SUO NASO PERO’ E’ MOLTO IMPORTANTE
GABBIADINI 6: sufficienza strappata grazie al goal che riaccende le speranze doriane. Per il resto del match è sembrato insicuro ed in generale mi sembra un po’ in calo rispetto ad inizio stagione. Spreca un buon assist di Krsticic nel primo tempo. Di certo riceve pochi palloni e li ottimizza con una rete. PUNTA ATIPICA, SI SACRIFICA E COMUNQUE NON DEMERITA, MA NON FACCIAMO CHE OGNI PARTITA SIA IL SUO GOLGOTA.
dal 39’ s.t. POZZI 6: entra con una smania da pazzo! Subito in partita, dimostra la grinta che manca ad alcuni compagni. Dialoga bene con Wszoleck all’88 e mette lo zampino nelle ultime pericolose ma infruttuose offensive doriane. ATOMICO MA DISINNESCATO.
EDER 5: Abbandonato tra i difensori viola, corre come un dannato con la sua facciozza triste, raccogliendo poco, pochissimo… anzi nulla. Non si rende mai pericoloso come vorrebbe, e ne soffre. E quando riceve l’unico pallone in area della partita, ormai a fine match, è troppo stanco, troppe lacrime hanno spaccato il suo cuore tropicale, e forse anche per questo lo svirgola sul fondo. Doveva finire cosi, probabilmente.. Firma tuttavia l’assist per il goal di Gabbiadini. MOVIMENTI FELPATI .
D. ROSSI 5: anche questa volta la squadra capitola ma forse non era la partita giusta per aspettarsi la riscossa. Ennesimo cambio di modulo, stessi problemi delle altre partite: il mister non ha ancora trovato il bandolo della matassa, e quello di ieri potrebbe essere stato il suo ultimo tentativo. Ciao, Delio… mentre scrivo probabilmente sarai già sulla strada per la tua Romagna. Probabilmente ti fermerai in qualche piazzola di sosta simulando un guasto al motore, ed al primo malcapitato che ti soccorrerà spaccherai le mascelle… così per scaricare la tensione e la rabbia accumulata. Ciao Delio, ciao… IL CIGNO HA CANTATO LA SUA ULTIMA, MELODIOSA ARIA.