No Eramo, no party. Uno dei figli della Samp Primavera dei record 2008 ritorna a Genova, per promozione ottenuta sul campo o per cause di forza maggiore (chi può dirlo). Poli ci ha salutato per la seconda volta, inseguendo le sue ambizioni di pseudo giocatore di prima fascia: “piccolo top player”, dal tiro sifilitico, Andrea Poli, tornerai a bussare ancora alla nostra porta? Speriamo di no!
Edoardo Garrone ha intascato i denari di Poli, ben sapendo che dalle profondità della Calabria, dalle crude e bollenti terre di Crotone, stava finalmente sbocciando il nuovo centrocampista doriano Mirko Eramo. Quantità da vendere, qualità approssimativa (ma del resto chi non è tecnicamente approssimativo oggidì in maglia blucerchiata), ma anche tanta fame di conquistare piazze importanti.
Eramo emigrante, come un Ulisse calcistico, ha girato intorno alla Samp, sua casa madre (per quanto la sua carriera inizi al Bari, dove disputa spezzoni di partita conditi con un gol in serie A). Quasi concittadino di Cassano (nasce infatti ad Acquaviva delle Fonti, provincia di Bari nel 1989), con il talento di Bari Vecchia condivide anche la data di nascita: 12 luglio. Fugace la sua apparizione in blucerchiato, nel 2007-2008, poi l’abbondante gavetta in squadre minori e la consacrazione a Crotone, città nobile della Magna Grecia, patria nientemeno che di Pitagora.
Lo scorso anno, in serie B, Eramo va fortissimo: gioca quasi tutte le partite di campionato, arrivando a quota 40 presenze, siglando ben 7 reti e mettendo in luce, tra le altre cose, anche una notevole abilità negli inserimenti. Un antipasto indigesto di questa sua caratteristica lo presentò l’anno prima, in data 6 aprile 2012, con il ben noto colpo di testa che fece fuori la Samp al 93′, nel calderone di Crotone: 1-0 e vittoria storica per i Pitagorici, al termine di una gara folle dei blucerchiati: Eder e la scarpa d’oro Pellè avevano sbagliato l’incredibile e l’indicibile. E sull’ultima azione di partita, ecco che arriva l’inesorabile colpo di grazia di Mirko. Che poi esplode in un’euforia incontenibile ed incontinente sotto la curva crotonese, (dimenticando per un momento le proprie origini blucerchiate, oppure esprimendo vendetta, tremenda vendetta, verso le sue passate esclusioni dal Doria).
Ecco la pera con cui Eramo ci pugnalò alle spalle, vista dalla gaudente curva crotonese:
Pazienza: “tutto scorre sotto gli alti e gloriosi ponti”, così direbbe il saggio Carlo Osti. Oggi Eramo è dei nostri e attualmente sarà in lizza con Soriano per un posto da titolare: “Ho maturato 5 anni di esperienza lontano dalla Samp e la metto a disposizione del mister – ha detto Mirko nella prima intervista seria rilasciata dopo il suo ritorno -”. “Do il meglio in un centrocampo a tre, come l’anno scorso a Crotone”- ha proseguito. E il mio modello è Marchisio. L’anno scorso dalla tv ho apprezzato le gesta di Obiang e Kristicic. Giocando con loro e seguendo i consigli di giocatori esperti come Gastaldello e Palombo posso imparare ancora ed essere ancora più utile alla causa”. Mirko Eramo non dice cose sconvolgenti nella sua prima intervista. Appare molto diplomatico e serio. E può essere un bene.
Ora, dal momento che lo scorso anno Soriano ha fatto cigolare le palle a tutto lo stadio con la sua andatura compassata e una sequela di passaggi sbagliati degna di un ipovedente, sarebbe bello vedere Eramo titolare, con la maglia 27, svettare con la sua abbondante quantità e approssimativa qualità per i verdi prati di Marassi. Delio Rossi sta studiando..