I club, sopratutto i più potenti, spingono per la ripresa del campionato. Che si giochi a maggio o piu’ probabilmente questa estate poco importa.
L’importante e portare a termine il baraccone e incassare i soldi delle tv. Che siano partite a porte chiuse o a porte aperte frega ancor meno: ciò che conta è che il carrozzone calcio approdi alla conclusione della stagione, coppe comprese.
E casomai le partite ricominciassero, ovviamente saranno giocate senza pubblico.
Sarà già impresa ardua mantenere le distanze di sicurezza in altri consessi, figuriamoci nelle curve e sugli spalti di uno stadio.
Ma far disputare tutte le partite, per settimane, senza tifosi è un po’ come sancire la dipartita del calcio. Significherebbe allestire e mettere in scena un teatrino svilente: senza colore, senza calore, la rappresentazione in campo sarebbe quella di una pletora di milionari che si prendono a calci nelle tibie su un prato.
Una tristezza invereconda.
Su questo possibile scenario, ecco il comunicato degli Ultras Tiro Cucchiaroni, pubblicato oggi. Un messaggio che condividiamo pienamente, parola per parola.
“Tutti noi ci siamo innamorati del calcio da bambini. Uno sport popolare, capace di incendiare le menti e i cuori di migliaia di persone. Negli anni i troppi soldi, i troppi interessi, il colpevole consegnarsi mani e piedi alle tv, hanno fatto in modo che il calcio diventasse un’industria. Che dà da mangiare a tanti, lo sappiamo, e non solo ai calciatori milionari, ma anche a lavoratori meno privilegiati, come ogni altra industria. Un’industria e non più uno sport, insomma: una deriva figlia di una politica ottusa e colpevole contro cui ci siamo battuti, per oltre vent’anni, convinti che il “sistema” sarebbe, per un motivo o per l’altro, imploso su se stesso. Ed ecco la dimostrazione: in una situazione emergenziale, senza nessuna certezza su come si evolverà, l’unico pensiero dei “signori del pallone”, che sono gli stessi che lo hanno portato in questo vicolo cieco, è quello di riprendere a giocare. Nient’altro importa.
I campionati devono riprendere, e pazienza se a porte chiuse. Ovvero senza i tifosi. I tifosi non contano, contano solo i soldi e finalmente tutti possono dire “il re è nudo”! E allora che si rimangino morali e slogan. “Il calcio è di chi lo ama”? Tutto sembra tranne questo. Noi invece siamo tifosi. Non riusciamo a concepire una partita di pallone in uno stadio spoglio di colore e di calore. Questa per noi è l’antitesi del calcio. Chiamatelo come volete ma non calcio. Il calcio è stato concepito in maniera totalmente diversa. Questo sarebbe solo uno show business, oltre che una mancanza di rispetto verso chi piange le proprie vittime; vorrebbe dire accettare passivamente la morte di questo sport. Un giorno si dovrà tornare a giocare, è quello che vogliamo anche noi, ma non così, non a queste condizioni, e soprattutto non a porte chiuse. Se invece queste davvero saranno le condizioni, per noi il campionato finisce qui. E quando si riprenderà, si dovrà fare solo in presenza di chi davvero rappresenta l’anima del calcio: i tifosi”.
Ultras Tito Cucchiaroni
8 commenti
per quel che puo’ valere sottoscrivo anche io ogni singola parola…mi sembra del resto che questa sia la posizione di tutti i gruppi ultras d’italia e, credo, di tutti i semplici tifosi organizzati e no…se riprendono non lo faranno in mio nome o nel nome di milioni di altri appassionati che ne uscirebbero solo che stomacati
Ci voleva il Covid – 19 per conoscere certi personaggi? Gente come Lotito o De Laurentis? Senza parlare di quelli che passano dalla politica la calcio, d’altronde non è che in passato le cose andavano meglio con i vari Moggi, Carraro etc. Solo pensare di finire questo campionato è una follia. Pensate solo se si riprende è un giocatore qualsiasi risultasse positivo, tutta la squadra in quarantena e poi……
se non fosse un gobbo ti dicono di arrangiarti e schierare la primavera, questi pazzi schifosi
Comunicato assolutamente condivisibile che però non vorrei fosse centrato sulla questione porte aperte o porte chiuse…
In sostanza: i gruppi ultras sono contrari alla ripresa della stagione perchè questa avverrebbe quasi sicuramente a porte chiuse?
O se si potesse andare allo stadio allora alla fin fine andrebbe bene?
Personalmente, per quel poco che può valere il mio pensiero, a me ormai di questo campionato non frega più assolutamente nulla e non è questione di porte aperte, mezze aperte. socchiuse o chiuse!
E se, come par di capire, pur di finire questa maledetta stagione saranno disposti a giocare 7 contro 7 o a far disputare il derby di ritorno a Palermo io con questo schifo avrò chiuso, temo per sempre, da me il “sistema” calcio non avrà più un centesimo…
giusta precisazione el cabezon, mi sembra talmente surreale poter anche solo minimamente ipotizzare di riprendere col calcio giocato che non avevo colto il distinguo…questa stagione e’ finita, bastaaaaaa…il derby a palermo in pieno luglio a porte chiuse non interessera’ a nessuno che si sano di mente, quindi a nessuno di noi, sugli altri non garantisco
Concordo con tutti, pur essendo malato di Samp, come tutti quelli che scrivono su questo blog, altrimenti non ci saremmo, non riesco neanche a pensare di poter interessarmi ad una eventuale ripresa del campionato, non me ne fregherebbe nulla, non è il momento, ci sono altri problemi, lutti, probabile perdita di posti di lavoro, probabile chiusura di molte attività, il calcio è un momento di festa, di gioia ed oggi nessuno ha motivo di gioire, di festeggiare eventuali vittorie, devo dire che il mondo del calcio si è rivelato per quello che è, in tutti i suoi fattori, calciatori compresi, non si può generalizzare, è ovvio, ma soprattutto in serie A la protesta dei suddetti per il taglio degli stipendi è vergognosa, pur odiandoli dal profondo dell’anima debbo dire che i gobbacci si sono dimostrati superiori anche in questo caso, un passo avanti, lucidi, gli altri tutti buffoni del circo
Buona Pasqua a tutti gli amici di Samp Generation!!
grazie silverfox buona Pasqua a te e a tutti gli altri, stringiamo i denti, ho sempre mal sopportato il facile slogan andra’ tutto bene perche’ per molti di noi e’ gia’ andata malissimo come perdita dei propri cari o, meno importante ma comunque rilevante, economica-lavorativa, viviamolo pero’ come un auspicio per il prossimo futuro, ciao