Un’altra stagione tormentata, ma quest’anno è diverso: il Palermo ha un piede nella fossa. Dopo la salvezza della scorsa stagione, strappata all’ultimo respiro grazie a un’eccezionale rimonta coronata dal successo interno con il Verona, oggi la classifica della compagine siciliana recita un impietoso 14.
14 come i punti ottenuti in 25 giornate. Una media da retrocessione sparata, che può essere evitata soltanto con un filotto di vittorie allo stato delle cose eufemisticamente irrealistico. Per i rosanero, la partita di domenica con la Samp è davvero l’ultima spiaggia. Una chiamata alle armi a cui tutti, giocatori e tifosi, risponderanno in massa per alimentare le residue speranze di salvezza.
L’allenatore del Palermo Diego López, il quarto di questa disgraziata stagione, sa di giocarsi con la Samp tutto o quasi. Il suo arrivo sulla panchina siciliana ha portato una ventata di ottimismo. In quattro partite da tecnico rosanero, López ha conquistato 4 punti, frutto della vittoria con il Crotone, il miracoloso pareggio a Napoli e le due naturali sconfitte contro Atalanta e Juventus.
Per accorciare la distanza di 8 punti che separa il Palermo dall’Empoli quart’ultimo, impegnato in questo turno di campionato proprio con la Juve, il tecnico urugaiano cercherà di infondere ai suoi ragazzi le motivazioni giuste per giocare contro la Samp la partita della vita, facendo leva anche sulla tradizione sfavorevole dei blucerchiati che non vincono in Sicilia dal lontano 2008.
A parte la trasferta di Napoli, affrontata con un abbottonatissimo 4-5-1 per coprire ogni linea di passaggio, nelle ultime partite il Palermo ha sempre giocato con il 4-3-3. Difesa alta, pressing a tutto campo e ripartenze improvvise: queste le peculiarità del gioco di López, fautore di un 4-3-3 “verticalizzante” ben diverso da quello “guardiolista” di inizio anno del suo predecessore De Zerbi.
Davanti a Posavec, giovane portiere croato di sicuro avvenire che alterna interventi strepitosi a papere incomprensibili, la difesa del Palermo sarà composta da due terzini di spinta come Aalesami e Rispoli mentre al centro, al fianco di Gonzalez, Cionek sostituirà lo squalificato Goldaniga. Occhio ad Aalesami, che all’andata rubò il pallone che avrebbe portato al gol di Nestorovski.
Il centrocampo a 3 del Palermo sarà più muscolare che tecnico. Il brasiliano Bruno Henrique, impiegato in cabina di regia, ha discrete doti tecniche compensate da una velocità di base non irresistibile. Toccherà a Jajalo fare legna in mezzo al campo, mentre Chochev avrà il compito di abbinare alle due fasi una certa propensione agli inserimenti soprattutto sulle palle alte. Non è un caso che l’unico gol del Palermo alla Juventus sia arrivato proprio da una sua penetrazione aerea.
Per quanto riguarda l’attacco, il peso del tridente sarà scaricato sulle spalle di Nestorovski, capocannoniere della squadra con 9 gol, mentre sugli esterni ci saranno Embalo e Trajkovski: il primo veloce ma impreciso nelle conclusioni, il secondo più strutturato fisicamente. Inutile sottolineare la pericolosità di Nestorovski, che ha una media di una rete ogni tre tiri in porta.
Ciò significa due cose. Da un lato che il Palermo crea pochissime occasioni da gol, logica conseguenza del suo giocare lontano dalla porta avversaria: ci sarà un motivo se la squadra di López è l’unica della serie A 2016/2017 a non avere ancora avuto un rigore a favore… Dall’altro che, nonostante un bagaglio tecnico limitato, in area di rigore avversaria Nestorovski è un cecchino.
Malgrado l’importanza della posta in palio, i tifosi del Palermo non sembrano avere colto in pieno l’importanza della partita. Rispetto a una capienza di circa 37 mila posti, domenica il “Renzo Barbera” dovrebbe essere gremito nemmeno per metà: previsti circa 15 mila spettatori. Un dato che fa riflettere sullo scollamento crescente tra la squadra e il pubblico palermitano, stufo di una gestione schizofrenica che ha portato la società di Zamparini a lottare ogni anno per la salvezza.
Una situazione ambientale di cui la Sampdoria potrebbe approfittare. Ma come detto la partita di domenica, in programma alle 12.30, deciderà con ogni probabilità le sorti sportive del Palermo. Un motivo più che sufficiente per temere la reazione di orgoglio dei ragazzi di López, desiderosi di regalare ai propri tifosi tre punti fondamentali per continuare a gustare il sapore dolce della serie A.
ROBERTO BORDI
2 commenti
Ma perche’ non lasciargli i 3 punti, non facendosi del male?
Solo il pareggio sarebbe un risultato inutile.