Dove non riuscì una squadra da Champions (leggi: Marsiglia), poté un’oscura compagine di mezza classifica della prima divisione ungherese. Con una rimonta a sorpresa negli ultimi dieci minuti, l’Haladàs (“progresso” in magiaro) travolge la Samp. Colpa del caldo torrido di questi giorni ? Probabile. Certo è che non bisogna lasciarsi condizionare dai risultati delle amichevoli estive, né nel bene né nel male. Chi scrive ricorda incontri agostani con risultati al limite dell’inverosimile, per esempio una clamorosa scoppola presa dagli uomini del Flaco Menotti ad Helsinki nel ’97 (3-0 per l’HJK) oppure un’umiliante quaterna rifilataci nel ’90 da una squadra londinese nota più per il nome profondamente evocativo (Crystal Palace) e per qualche giocatore passato di lì quand’era ormai sul viale del tramonto (vedi Attilio Lombardo) che per le imprese sportive (e ricordiamo che quella stagione si concluse con lo Scudetto…); non bisogna deprimersi ma occorre guardare avanti, magari analizzando gli errori e cercando di non ripeterli in occasioni ben più impegnative e determinanti; esattamente come non occorre esaltarsi per vittorie ottenute in questo periodo contro avversarie blasonate (Marsiglia a parte, ricordiamo come il successo di Barcellona dello scorso anno avesse creato fin troppe illusioni, contro una squadra rabberciata, formata in gran parte da giovani e riserve dei vari Messi, Xavi, Iniesta e c.).
Ma veniamo ad una breve e fredda cronaca dell’incontro di stasera. Delio deve fare a meno di ben tre portieri su quattro disponibili in rosa: fuori Romero, Da Costa e Fiorillo, in campo il giovane Tozzo (peraltro autore di una buona prestazione) e Falcone in panchina. Difesa praticamente titolare, con i rientri di Gastaldello e Costa e l’apparizione di Salamon dal primo minuto. A centrocampo, invece, si sperimentano Renan, Gentsoglou e Wszolek, con Lollo e Laczko esterni sulle fasce; in attacco, l’allenatore mette alla prova l’intesa tra Gabbiadini e Sansone. Dopo un avvio asfittico, Sansone ha l’opportunità di sbloccare il risultato dopo appena 25 minuti, ma il suo colpo di testa, propiziato da De Silvestri, finisce decisamente fuori misura. Sarà Pawel Wszolek (senza dubbio uno dei giocatori più discussi di questo precampionato) a sbloccare il risultato al 35′: raccoglie un bell’assist di Renan e trafigge il portiere locale in diagonale, per la gioia della cinquantina di tifosi blucerchiati presenti a Szombathely. Nella ripresa, entrano forze fresche, tra cui molti sicuri titolari (Eder, Castellini, Obiang, Kristicic e Regini), ma l’Haladàs si fa progressivamente più pericoloso… Tozzo deve impegnarsi in un paio di occasioni per difendere il risultato, tra il 27′ e il 35′. Il subentrato Pozzi sfiorerà il raddoppio di destro al 37′ (servito da Eder), ma è solo il preludio alla beffa: subito dopo l’infortunio di Regini, gli avversari pareggiano con Andorka (40′), terminale di una triangolazione nell’area piccola. Pochi minuti dopo, Ugrai firma il raddoppio, sorprendendo Tozzo da pochi passi, sugli sviluppi di un calcio d’angolo (41′). Va segnalato, infine, che Pozzi avrebbe l’occasione per pareggiare su rigore (assegnato per un fallo di mano di un difensore ungherese), ma Nick sparacchia a lato e i blucerchiati sono costretti ad uscire dal campo a capo chino…
Sampdoria 1
Haladás 2
Reti: p.t. 35′ Wszolek; s.t. 40′ Andorka, 41′ Ugrai.
Sampdoria (3-5-2): Tozzo; Gastaldello (31′ s.t. Fornasier), Salamon (31′ s.t. Palombo), Costa (7′ s.t. Castellini); De Silvestri (31′ s.t. Rodríguez), Renan (31′ s.t. Eramo), Gentsoglou (12′ s.t. Krsticic), Wszolek (9′ s.t. Obiang), Laczkó (14′ s.t. Regini, 42′ s.t. Berardi); Sansone (5′ s.t. Eder), Gabbiadini (34′ s.t. Pozzi).
A disposizione: Falcone, Martinelli.
Allenatore: Delio Rossi.
Haladás (4-5-1): Rosza; Schimmer, Feher, Guzmics, Toth; Nagy, Halmosi, Szakaly, Bastajic, Iszlai; Rado.
A disposizione ed entrati nel corso della ripresa: Mursits, Bosnjak, Rajos, Andorka, Kulcsar, Ugrai, Nemeth, Zsirasi, Jagodics, Medgyes, Kalasz.
Allenatore: Tamás Artner.
Arbitro: Szilasi di Nagyvárad.
Note: ammoniti Costa e Guzmics per gioco scorretto; spettatori 4.000 circa; terreno di gioco in buone condizioni.