Il derby da sempre fa storia a sé rispetto alle altre partite di campionato, è un dato evidente che peserà molto sulle scelte di gioco, sull’atteggiamento mentale e sull’andamento della partita.
Giampaolo e Juric sono due allenatori molto simili per spirito e tipo di gioco espresso: le loro squadre provano a giocare a calcio ed imporre le proprie idee ed i propri principi per 90 minuti.
Analizziamo i numeri e le strategie di gioco dei due allenatori dalla prima all’ottava giornata.
Le due squadre vivono situazioni differenti.
La Sampdoria arriva al derby con 8 punti in 8 partite (più o meno la stessa media di Giampaolo lo scorso anno ad Empoli con un punto in più guadagnato). Non vince dalla seconda di campionato, da lì in poi 4 sconfitte consecutive e due pareggi contro due dirette concorrenti per la salvezza.
Il gioco, l’impegno e l’atteggiamento giusto non sono mai mancati: sopratutto perché la squadra è composta per 8 undicesimi da giocatori dello scorso anno. Sono venuti sicuramente a mancare la velocità di gioco, la brillantezza e sopratutto i goal del reparto offensivo.
Analizzando i dati si evince che in 5 partite su 8 il possesso palla è stato superiore a quello degli avversari: 24 minuti in media di possesso a partita. In una sola occasione è stato equilibrato mentre l’abbiamo perso con Empoli e Roma a causa di un secondo tempo che ha ribaltato il dato del primo tempo.
Le azioni manovrate sono state in media 19 a partita, con uno spartito diversificato in base all’atteggiamento dell’avversario nella fase di non possesso.
Spesso si è alternato il lancio lungo (16 volte a partita di media) al gioco corto e rasoterra con attacchi centrali (in media 10 a partita), con l’incredibile dato di Pescara dove per ben 27 volte abbiamo provato a sfondare centralmente. Superiori gli attacchi a destra rispetto a quelli da sinistra.
Siamo la quarta squadra in campionato come cross effettuati, la maggior parte dei quali partiti dai terzini in inserimento offensivo, con una percentuale di errore tuttavia alta: ben 47 su 62 sono stati calciati male.
Sono numeri che rappresentano benissimo il nostro modulo 4-3-1-2 ed i suoi sviluppi, anche in base ai moduli e ai principi di gioco delle squadre incontrate nelle prime 8 partite di campionato.
Emerge un dato che fa riflettere: siamo la quinta squadra per tiri totali : 95, con una media quasi pari tra i tiri fuori – 46 – e nello specchio della porta – 49. Sono ben 8 le occasioni create a partita, ma abbiamo la triste media di un solo goal segnato per match.
Tre goal segnati dai centrocampisti (se Fernandes è considerato un centrocampista, altrimenti è solo 1) e 4 dagli attaccanti: manca qualche goal da parte dei difensori e sopratutto delle mezzali).
Segniamo spesso nel primo tempo: 6 goal su 8 nelle prime frazioni mentre solo 2 sono arrivati negli ultimi 15 minuti… la squadra però gioca fino all’ultimo minuto, senza uscire mai dalla partita.
Grande la mole di gioco creata: ben 202 attacchi, possesso, tiri e cross, il gioco è molto propositivo, coraggioso e spesso veloce ed avvolgente per la prima ora di gioco ma spesso produce meno di quanto creato.
Siamo ultimi come km percorsi a partita, in media 102,37. Qui influiscono ovviamente i dati del possesso palla: chi ne utilizza di più percorre meno km. Abbiamo circa 8 km percorsi a velocità sostenuta (sprint) ad una velocità media oraria di 6.4.
Il dato è stato più elevato nelle prime tre partite di campionato per poi risultare in calo e assestarsi sulla media di 6.4 nelle ultime tre.
Nella fase di non possesso è da considerare la linea difensiva sempre molto alta, con l’uso continuo della tattica del fuorigioco effettuato spesso con tempi giusti e movimenti corretti.
Il pressing alto, solitamente già a partire dalla costruzione bassa, costringe spesso gli avversari a calciare lungo: subiamo in media circa 16 lanci a partita. Se contiamo che il possesso palla degli avversari è spesso inferiore, si tratta di un numero alto come soluzione “imposta” dal nostro pressing alla costruzione di gioco avversaria.
Subiamo poche azioni manovrate: escludendo la partita con la Roma in cui abbiamo lasciato campo agli avversari che ne hanno costruite ben 21, la media subita è di 12.
Questo sempre grazie alla densità che creiamo in zona palla, tenendo le linee tra i reparti strette e corte con il lavoro determinante dei due attaccanti ed il trequartista che risultano insieme alle mezzali i giocatori che accumulano il maggior numero di km percorsi in partita.
Lasciamo solo 6 occasioni da goal ai nostri avversari con gli attacchi che spesso si sviluppano 9 al centro 6 a destra e 8 a sinistra, con sole 21 parate (quindicesimo posto in classifica in cui regna la Juventus con 15). Ma sono 11 i goal subiti (quintultima difesa): subiamo poco ma i nostri avversari capitalizzano spesso i nostri errori ed i loro affondi (basti pensare ai quattro errori di Skrinar che ci hanno condannato a 4 goal subiti).
IL BIBINO
Il genoa è squadra che produce un calcio pratico e veloce. Sono molto bravi a verticalizzare una volta riconquista palla e a sviluppare il gioco in maniera rapida, organizzata e precisa, in transizione o in contropiede.
Il possesso palla è spesso superiore all’avversario: è successo in 4 partite su 7 giocate, con una media di 25′ minuti a partita. Nelle tre partite in cui ha lasciato il possesso palla agli avversari, il genoa si è trovato due volte in inferiorità numerica.
Le azioni manovrate sono state 18 di media con un utilizzo del lancio lungo 15 volte a partita, utilizzato soprattutto per il cambio gioco e le verticalizzazioni immediate miste ad un gioco corto e rasoterra con attacchi molto equilibrati tra le zone di campo centrali. In media 11 a partita, 9 attacchi a destra e 10 a sinistra.
53 cross effettuati con 34 errori, grazie alle catene che sviluppa anche per caratteristiche dei giocatori tra il terzino, l’esterno di centrocampo e i trequartisti che spesso si allargano per creare superiorità numerica.
Anche per loro registriamo una grande mole di gioco, che però produce poco a livello realizzativo: solo 8 goal segnati su 7 partite con 4 goal da parte delle punte centrali, 3 dei trequartisti e 1 dell’esterno.
Juric utilizza moduli che cambiano nelle due fasi. In fase di possesso vediamo posizioni intercambiabili e grande occupazioni degli spazi: 3-4-3, 3-5-2, 3-4-1-2 con partecipazione alla fase offensiva anche dei due terzini, sopratutto con Izzo.
Sui cross molti giocatori attaccano l’area di rigore.
Tiri totali 77: media simile alla nostra con una partita in meno, con 40 tiri fuori e 37 in porta. Anche per loro sono 8 le occasioni create a partita ed 8 i goal fatti, sempre con una partita in meno.
Dato interessante è che segnano solo nel secondo tempo: 4 goal su 8 negli ultimi 15 minuti, 3 nei primi 15 minuti del secondo tempo. E subiscono anche tanto nel primo tempo, ben 4 gol su 5… Anche il genoa è squadra che gioca le partite fino alla fine, non uscendo mai dalla gara nonostante spesso abbia chiuso in inferiorità numerica.
I km percorsi a partita sono in media 103,12, sono la quartultima squadra con grande influenza dei dati del possesso palla. Si alza invece la media dei km percorsi a velocità sostenuta (sprint).
E’ nella fase di non possesso che il genoa sfodera tutta la determinazione e l’aggressività del suo allenatore: pressing alto già dalla costruzione bassa, grande organizzazione nelle uscite e per alcuni giocatori marcatura a uomo (normalmente il mediano, il trequartista e le mezzali, vedi la partita con il Napoli dove il solo Koulibaly veniva lasciato solo).
L’aggressività porta spesso il genoa a commettere tanti falli sopratutto tattici: ben 125 i falli commessi con 5 rossi che ne fanno la squadra con il maggior numero di espulsioni.
Normalmente difendono con un 4-4-1-1, 5-4-1, 5-3-1-1 ma sono flessibili in base agli scivolamenti difensivi, al modulo, ai principi di gioco e ai movimenti che sviluppano in fase di possesso gli avversari.
Se la Sampdoria non vuole rompere la linea difensiva e difendiamo in base a dove si trova il pallone a Juric non interessa: va col recupero rapido del pallone sull’uomo.
Anche loro costringono spesso gli avversari a calciare lungo e spesso le squadre che li affrontano decidono di attaccare per vie centrali e poco sulle fasce in virtù del loro atteggiamento tattico.
Mediamente le azioni manovrate subite sono circa 15 a partita dove lasciano solo 5 occasioni da goal agli avversari con gli attacchi che spesso si sviluppano 7 al centro, 6 a destra e 5 a sinistra. Solo 18 le parate (19° posto in classifica) e soli 5 goal subiti: miglior difesa del campionato insieme alla Juventus.
LA PARTITA
Mettendo insieme questi dati potremmo dedurre che vedremo una partita ad alto ritmo, alta intensità e grande mole di gioco sviluppata, con grande densità a centrocampo, squadre corte, strette, che cercheranno di tenere il baricentro alto.
Chi risulterà essere più lucido, fresco, veloce e concentrato nel cercare i propri principi di gioco potrà avere la meglio sull’avversario.
La miglior difesa contro un attacco che fa fatica….
Juric parte avvantaggiato non solo per la classifica ma anche perché sono almeno tre settimane che prepara la sua squadra ad affrontare i movimenti ed i principi di gioco (simili) di un 4-3-1-2 contro il suo 3-4-3 o 3-5-2. Si è visto contro l’Empoli che gioca con il nostro stesso sistema di gioco.
Vedremo una ricerca sistematica del gioco centrale da parte della Sampdoria (se mantiene il modulo adottato da inizio stagione) zona in cui il Genoa potrebbe faticare (anche se loro concedono poche occasioni e sopratutto noi segniamo pochi goal).
Il lavoro degli attaccanti e del trequartista sono sicuro che cambieranno in base alle disposizioni difensive dell’avversario.
Contro l’Empoli abbiamo visto il Genoa difendersi con un sistema misto tra un 4-4-1-1 e un 3-5-1-1, in conseguenza dei vari scivolamenti, con i due terzini sulle punte, Veloso su Saponara trequartista e Rincon e Laxalt che scivolano dentro il campo a marcare le mezzali toscane.
Rigoni andava sul mediano e gli esterni attaccavano i terzini. Mentre Simeone giocava sui difensori centrali, lasciando spesso libero Costa.
Quando Rigoni e Simeone attaccavo alti e rapidi i due difensori centrali, Veloso si staccava sul mediano e Burdisso si alzava su Saponara con grande coraggio ed aggressività, rischiando il 2 vs 2in difesa.
Se perdono i duelli individuali come successo due o tre volte nella partita contro l’Empoli possiamo trovare superiorità numerica sopratutto nella zona centrale, con il trequartista proiettato verso la porta.
La Sampdoria dovrà essere brava tecnicamente e veloce a muovere il pallone in possesso, trovare gli spazi giusti per servire le punte che dovranno essere brave a giocarsi un 3 contro due o un 2 contro due.
Per trovare spazi sugli esterni l’Empoli apriva molto le mezzali in zona palla ed allargava le punte. La Samp questo lavoro lo fa meno, vedremo quali saranno le contromisure di Mister Giampaolo.
In fase di non possesso credo che vedremo le uscite adottate contro il Palermo di De Zerbi.
Le punte che lavorano sui terzini, il 3/4 sul mediano lato palla e la mezzala che si alza sull’esterno lasciando i terzini in linea difensiva pronti a prendere e leggere il movimento dei trequartisti rossoblu’.
Dovrà essere molto importante il lavoro del nostro mediano e della mezzala opposta al lato palla durante le giocate in verticale ed i cambio gioco.
In fase di possesso il Genoa con l’Empoli cercava il cambio gioco per trovare subito la superiorità sugli esterni con la spinta del terzino, dell’esterno e del trequartista che si allargava molto, sopratutto Edenilson che cercava il due contro due, con terzino e mezzala toscana. Sugli esterni in un’azione arrivano al goal proprio sfondando a sinistra, annullato per fuorigioco, con inserimento di Rigoni.
Il genoa cercherà sopratutto le fasce a meno che non decida di giocare con le due punte centrali: con Pavoletti, che nonostante la pretattica recupererà per il derby, e Simeone.
Un gioco che parte dalla costruzione bassa e, se non riescono ad effettuarla, con densità a sinistra e rilancio del portiere.
La Sampdoria dovrà stare attenta, utilizzando delle marcature preventive sulle ripartenze veloci del genoa che possono diventare letali per le caratteristiche dei loro giocatori.
Si affrontano due squadre che segnano poco sui piazzati anche se tutte e due provano diversi schemi durante i corner e le punizioni laterali.
La Sampdoria dovrà invece rivedere la marcatura a zona e cercare di migliorare sui calci piazzati subiti.
Attenzione al primo tempo per quanto riguarda i blucerchiati e agli ultimi 15 minuti per quanto riguarda i rossoblù, statistiche alla mano sono i minuti che i bibini amano di più… .
BUON DERBY
2 commenti
gli ultimi minuti per me ormai sono un incubo.abbiamo subito delle beffe atroci in questi anni
Bravissimo. Esternazione perfetta. Complimenti