Versatevi meno acqua gelata addosso e versate molti più soldi per la ricerca contro la Sla, la sclerosi laterale amiotrofica. I ricchissimi esponenti dello show business, compresi un sacco di calciatori, stanno sbulaccando con questo tormentone mediatico della secchiata.
“Secchiate di ipocrisia” le chiama Mariangela Lamanna, vicepresidente del Comitato 16 novembre, l’associazione che raggruppa i malati di Sla in Italia.
Infatti in Italia si stanno raccogliendo le briciole: solo 200.000 euro raccolti, a fronte di un campagna di solidarietà che ha riunito una valanga di volti noti, ma che ben presto si è trasformata nella solita Fiera delle Vanità del famigerato vippume che impesta il circo mediatico nostrano.
Si può fare solidarietà senza farsi anche pubblicità? A quanto pare no.
Ma quel che è peggio è che i milionari di turno (tra cui vediamo un gonfio Andrea Agnelli, preso a secchiate da Marotta con un certo sadismo) sono dei taccagni. Si divertono con questa manfrina delle secchiate, poi si asciugano e non sganciano, (o magari versano un misero centone come quella spilorcia della Littizzetto).
L’80% delle entrate in questa campagna di beneficienza è arrivata da persone comuni, lo ha rivelato Massimo Mauro, da tempo in prima linea per aiutare la ricerca contro la sla.
Ma dal mondo pallonaro e simili si riscontrano ben poche entrate.
Su questo versante è davvero apprezzabile l’iniziativa del presidente Ferrero, che prima si è secchiato (fedele alla sua indole di protagonismo), e poi ha dichiarato che una parte dell’incasso dell’esordio Samp-Torino sarà devoluta per la ricerca contro la Sla.
L’iniziativa del secchio, l’”Ice bucket challenge” nasce alcuni anni fa negli Stati Uniti, promossa da Pete Frates, ex giocatore di baseball colpito dalla malattia. Negli States, a seguito dell’iniziativa che ha coinvolto star americane (ma anche Messi e Cristiano Ronaldo) sono stati raccolti quasi 40 milioni di euro.
In Italia è diventata la solita burletta: grasse risate e soldi tenuti bene in tasca dai ricchi infradiciati.
Le parole più dure arrivano proprio dalla citata Mariangela Lamanna, che si batte da anni con la sua associazione contro i tagli costanti ai fondi per la non autosufficenza :
“Sono secchiate di ipocrisia per quattro spiccioli – dice Lamanna. Tra coloro che che hanno partecipato, salvo solo Jerry Calà, che ha messo online un bonifico da 1000 euro. Ma capisco che faccia più comodo partecipare alla moda e farsi ritrarre con i capelli bagnati e magari, il portafogli intonso. L’iniziativa – continua Lamanna– è partita bene, ma poi si è persa nei meandri della demagogia. Da anni ci battiamo per ricostituire il fondo per la non autosufficienza, che rimane avventizio e non strutturale, ossia legato alla legge di stabilità, per avere quattro spiccioli dal Governo.
Gli ammalati di Sla sono abbandonati durante tutto l’anno, non vorrei che la doccia gelata arrivasse invece nelle case delle famiglie che accudiscono gli ammalati e che ogni anno rischiano di vedersi revocare gli assegni di sostegno“.
Che dire, applausi a Jerry Calà.
5 commenti
Concordo al 100%. Questa dell’Ice Bucket Challenge si e’ trasformata in una vera buffonata, specchietto per le allodole per i soliti pecoroni che seguono la massa, il popolo di facebook che manco sa accendere un computer per intenderci, ed in alcuni casi (vedi Razzi) in un vero insulto ai malati. Ho una vicina di casa malata di Sla e la sento piangere e urlare e mi vengono i brividi.
Questa doveva essere una cosa seria, e si e’ trasformata in un tormentone estivo manco fosse una macarena qualsiasi
Sono d’accordo in toto.. Finiamola con questa ipocrisia
sulla pagina officiale del river la società è chiara 5,5 mil per 80/100 del giocatore il resto sono un mucchio di musse e sinceramente mi hanno rotto leggermente il belino
Applasui a Jerry Calà.
E hai detto tutto…
Mi tocca elogiare Jerry Calà….incredibile.