Zero gol fatti, cinque incassati e un punto in tre partite. Non poteva cominciare peggio il campionato del Frosinone, atteso sabato sera dalla prima sfida “casalinga” di quest’anno. Già, perché lo 0-0 contro il Bologna di qualche settimana fa era maturato tra le mura dello stadio Olimpico di Torino, a causa della squalifica a porte chiuse dello “Stirpe”. Nell’impianto della città ciociara si va verso il tutto esaurito per la partita contro la Sampdoria, con i blucerchiati chiamati a fare i conti con un catino ribollente. Già 12 mila i biglietti venduti in città. L’obiettivo è spingere la squadra allenata da Moreno Longo verso il primo successo stagionale. Per Ciofani e compagni la sfida contro la Samp è già decisiva. D’accordo, il campionato è solo all’inizio ma non invertire la tendenza sarebbe una mazzata al morale e alle speranze di salvezza.
A Frosinone tira una brutta aria. Non attorno all’allenatore – che ha portato in Serie A i ciociari dopo due anni di purgatorio – ma per le possibili decisioni della giustizia sportiva rispetto a quanto successo nello spareggio con il Palermo. Sul punteggio di 1-0 per i padroni di casa, sul prato dello “Stirpe” erano piovuti alcuni palloni per interrompere l’azione ospite e costringere l’arbitro a sospendere il gioco. Uno stratagemma adottato prima dai tifosi e poi dai giocatori del Frosinone seduti in panchina. Il Palermo aveva fatto ricorso chiedendo la ripetizione del match. Alla fine il Frosinone se l’era cavata con una multa e due giornate di squalifica del campo, ma la vertenza si è riaperta in queste ore con la decisione del Collegio di Garanzia del Coni di affidare alla Corte Sportiva d’Appello il compito di valutare nuove, pesanti sanzioni. La società del presidente Stirpe rischia grosso: non la retrocessione, visto che la situazione ormai si è cristallizzata. Ma un certo numero di punti di penalizzazione.
A Frosinone non si parla d’altro e c’è il pericolo che tale situazione possa riflettersi sulla squadra in termini di tranquillità e concentrazione. Mister Longo predica calma e prova a tenere sul pezzo i suoi. La squadra è stata tarata in estate per un calcio poco spettacolare, pratico e di rimessa come nella migliore (o peggiore?) tradizione della squadra ciociara. Rispetto a due anni fa, quando la Samp si fece battere 2-0, la squadra è cambiata nel modulo e negli interpreti, non nell’atteggiamento di fondo. Rispetto al 4-4-2 di mister Marino, oggi il Frosinone gioca con un solido 3-5-2. Eppure, nelle prime tre sfide di campionato (Atalanta, Bologna e Lazio) sono emersi alcuni problemi sostanziali. La difesa fa acqua da tutte le parti, davanti mancano le sportellate di Ciofani – che sabato sera potrebbe andare in panchina – e alcuni giocatori stanno facendo registrare un rendimento di gran lunga inferiore alle attese.
Il leader della difesa è l’ex blucerchiato Salamon, la cui esperienza non basta per battezzare un reparto dove i vari Krajnc, Capuano e Brighenti danno poche garanzie. A centrocampo dovrebbe recuperare l’esperto Hallfredsson, il cui apporto in termini fisici e di interdizione è mancato nella sfida contro la Lazio. La diligente regia di Maiello e le incursioni con e senza palla di Cassata fanno della mediana frusinate il reparto migliore della squadra, e sulle fasce – tallone d’Achille della nostra fase di non possesso – si muovono il navigato Molinaro e il genovese Zampano. Male l’attacco. Dionisi è out e il suo sostituto Perica fatica a trovare l’intesa con Ciano. Attenzione a questo ragazzo, l’elemento più valido a disposizione di mister Longo dal punto di vista tecnico. Ha doti balistiche interessanti ed è bravo nel dribbling in velocità e nello stretto. Le azioni più pericolose dei ciociari passeranno dai suoi piedi.
Questa la probabile formazione del Frosinone. 3-5-2: Sportiello; Brighenti, Salamon, Krajnc; Zampano, Chibsah, Hallfredsson, Maiello, Molinaro; Ciano, Perica.