13 punti in classifica – uno in meno della Samp – frutto di 4 vittorie, un pareggio e 3 sconfitte nelle prime otto giornate di campionato. Il Sassuolo, prossimo avversario dei blucerchiati, è squadra da non sottovalutare. Non tanto per la classifica – che sorride agli emiliani fin dalla prima giornata – quanto per le abilità del suo allenatore. Roberto De Zerbi, 39 anni, è forse il migliore tra i tecnici italiani emergenti. Dopo le esperienze a Foggia, Palermo e Benevento, quest’anno il giovane allenatore bresciano ha attirato l’attenzione di esperti e addetti ai lavori per il suo gioco brillante e vivace.
“Ammiro il calcio del Sassuolo“. A dirlo non un tifoso della strada ma un certo Pep Guardiola, inventore del tiki-taka che con il suo stile inconfondibile, basato sul possesso palla insistito e sul cosiddetto gioco di posizione, ha influito in modo determinane sugli ultimi 10 anni di storia del calcio. De Zerbi, nella conferenza stampa di sabato, ha ammesso che le parole del suo maestro lo hanno messo in imbarazzo. Ma sono sincere, specchio oggettivo di una realtà, quella italiana, dove il giovane tecnico ha offerto in questo primo scorcio di campionato un calcio sempre propositivo.
Partire da dietro, sempre e comunque. A costo di perderlo e di prendere gol. Questo il mantra di De Zerbi, che fin dall’inizio della sua carriera di allenatore aborrisce il lancio lungo verso gli attaccanti. Il suo è un gioco di posizione alla continua ricerca del terzo uomo, con i giocatori chiamati a muoversi in campo secondo schemi prestabiliti per aggirare le linee di pressione avversarie e trovare, con precisione e velocità, il pallone tra le linee creando così situazioni di superiorità numerica per arrivare al gol.
Questa in estrema sintesi la filosofia di gioco del Sassuolo, squadra camaleontica. Non tanto per i colori sociali quanto per la facilità con cui cambia il modulo da una partita all’altra. Già tre quelli cambiati nelle primo otto giornate di campionato: 3-4-3, 3-4-2-1 e 4-3-3. L’opposto di Giampaolo, a cui De Zerbi è legato però dallo stesso modo di vedere il calcio (e da una lunga e proficua amicizia). In base alle indiscrezioni della vigilia, lunedì sera il Sassuolo dovrebbe giocare con il doppio trequartista dietro a una punta. Variazione tattica dettata dall’assenza per infortunio del falso nueve Boateng.
Rispetto all’ultima partita (sconfitta per 2-0 a Napoli) De Zerbi dovrebbe cambiare tre/ quattro giocatori. Boateng è out per problemi fisici, idem Boga mentre l’esterno di sinistra Rogerio è squalificato. Secondo la Gazzetta dello Sport è ballottaggio a centrocampo tra Locatelli e Magnanelli e in difesa tra Marlon e Lemos. Meno dubbi per l’attacco. A questo proposito colpisce il coraggio di De Zerbi: sulla fascia sinistra del centrocampo potrebbe giocare Di Francesco (che di ruolo è un esterno d’attacco), mentre più avanti dovrebbero essere Berardi e l’ex blucerchiato Djuricic a innescare la fame di gol di Babacar, accantonato in queste prime giornate a favore di Boateng.
Questa dunque la probabile formazione del Sassuolo. 3-4-1-2: Consigli; Ferrari, Magnani, Marlon (Lemos); Lirola, Locatelli (Magnanelli), Bourabia, Di Francesco; Djuricic, Berardi; Babacar.