Non solo obiettivo salvezza: scalare posizioni da qui alla fine (ed è il principale obiettivo di Montella) avrebbe positivi risvolti economici in casa Sampdoria.
Svisceriamo le varie possibilità di entrate per i blucerchiati, secondo i criteri della Lega.
INCASSI E CRITERI DI RIPARTIZIONE
Le entrate lorde per la Lega ammontano a circa 1,169 miliardi di euro, comprensivi anche di Coppa Italia e Supercoppa, con un trend di crescita pari al 20% rispetto alla stagione precedente. Tolte la commissione concordata con l’advisor Infront (50,4 milioni di euro), bisognerà detrarre il 10% per la mutualità generale del sistema (107,7 milioni) e stornare i premi per la Coppa Italia e i contributi per la B.
Si arriva quindi a 984,3 milioni di euro, che scendono a 924,3, se si considerano i 60 milioni da versare alle retrocesse (il famoso “paracadute”).
Come vengono ripartiti ? Alcuni esempi specifici possono rendere le cose più chiare.
Innanzitutto c’è la quota fissa, identica per tutte e 20 le partecipanti, ossia il 40% dell’ammontare netto. Ciascuna società dovrebbe quindi percepire un fisso-base di 18,5 milioni di euro.
La Lega ha poi deciso di mantenere la ripartizione del ciclo precedente fino a quota 809 milioni, vale a dire il 30% in base ai bacini d’utenza (25% in base alle ricerche sul tifo + 5% in base ai dati ISTAT sulla popolazione) e il 30% secondo i risultati sportivi (10% in base alla storia sportiva dal secondo dopoguerra in avanti + 15% in base ai cinque anni precedenti + 5% in base alla stagione in corso). I 115,3 milioni di euro di ricavi incrementali saranno ripartiti come segue: 46,1 milioni distribuiti a tutte in parti uguali e 69,2 milioni distribuiti alle prime dieci (15% a testa per le prime tre, 10% dalla 4° alla 6°, 8% per la 7°, 7% per l’8°, 5% per 9° e 10°), con un milione garantito per le squadre piazzatesi tra l’11° e il 17°posto.
Occorre rilevare, inoltre, che la Lega, in aggiunta a questo paniere distributivo, verserà circa 23,6 milioni di ricavi non audiovisivi, legati a contratti commerciali, in base alla posizione in classifica. Aumenta quindi il rapporto tra la prima e l’ultima, ma crescono i premi per chi si piazza tra le prime dieci. La Gazzetta riporta che questi ricavi aggiuntivi non sono stati conteggiati nella simulazione.
BACINI D’UTENZA
Si stima una ripartizione per bacino d’utenza pari a 242,7 milioni (2,1 milioni in base alle indagini di mercato sul tifo e 40,6 in base alla popolazione residente nel comune in cui gioca la squadra); a spartirsi le parti maggiori saranno le solite grandi: la Juve, per esempio, otterrebbe quasi un quarto della ripartizione per bacino d’utenza (49,7 milioni), a cui si aggiungerebbe la quota calcolata sulla popolazione del comune di Torino (2,5 milioni). Le milanesi seguono a ruota (poco più di 31 milioni per entrambe più la quota di 3,7 milioni calcolata per Milano), più distanziate ovviamente Napoli e Roma, quasi alla pari (con i capitolini favoriti dalla quota popolazione di 7,9 milioni rispetto alla 2,7 di Napoli). Distanze siderali rispetto alle ultime classificate, ovvero società dallo scarso bacino d’utenza e dalla scarsa popolazione: per fare un esempio, il Carpi percepisce appena 1,2 milioni complessivi, il Frosinone 1,1, l’Empoli 1,7, il Sassuolo 2,2 e il Chievo 2,7.
La Samp? Come prevedibile, si trova nel mezzo: il bacino d’utenza le garantirebbe 3,8 milioni (400 mila più del Genoa) più 1,6 milioni calcolati in base alla popolazione cittadina: 5,4 in tutto, poco più di un decimo di quello che percepirebbe la Juve, ma quasi cinque volte più di Carpi e Frosinone. In ogni caso, più di Genoa (5 milioni) e Bologna (5 milioni), ma meno di Palermo (7,2 milioni), Torino (8,5 milioni) e Fiorentina (8,9).
RISULTATI SPORTIVI
Qui la ripartizione avviene in base a tre criteri: 10% storia + 15% andamento degli ultimi 5 anni + 5% andamento della stagione in corso. Le torte complessive per le 20 sarebbero quindi, rispettivamente, di 81 , 121,3 e 40,3 milioni.
Anche in questo caso, è la Juve a farla da padrona, forte degli ultimi cinque scudetti consecutivi: i bianconeri dovrebbero incassare 23,1 milioni solo in questo comparto, seguita da Milan (20,3), Roma (20,1), Napoli (19,2), Inter (18,7) e Fiorentina (17,6). Anche in questo caso, troviamo in fondo alla classifica Carpi (2,3) e Frosinone (2,4).
Qui, la Samp dovrebbe percepire 5 milioni per la storia (1,5 più del Genoa), 5,8 milioni per le ultime 5 stagioni (1,1 in meno rispetto ai bibini, ma va detto che nel conteggio figura l’anno di B) e 1,5 per l’ultima (200 mila euro più del Genoa), portandosi quindi ad 11,9 milioni : meno del Torino (13,3), ma più di Genoa (11,7), Udinese (11,1), Bologna (10) e Palermo (appena 7,4).
MERITOCRAZIA
Infine, i ricavi incrementali, ripartiti con un criterio meritocratico: le 3 retrocesse non percepiranno un euro, le altre percepiranno una quota in base alla posizione finale in campionato. In base alla classifica attuale, Juve, Napoli e Roma si spartirebbero le fette più grosse (9,3 milioni a testa: il terzo posto, a quanto pare, non vale solo l’accesso ai preliminari di Champions), Milan, Inter e Fiorentina a ruota (6,2), seguite da Sassuolo (5 milioni se riuscirà a mantenere l’attuale settimo posto), Lazio (4,3), Bologna e Chievo (3,1). Noi dovremmo accontentarci di un milioncino ottenuto per l’eventuale salvezza, salvo imprevisti e graditissimi colpi d’ala da parte dell’Aeroplanino nelle ultime giornate.
Alla luce di tutto questo, la Samp dovrebbe portare a casa 37,2 milioni, di cui 18,5 fissi, 5,4 per il bacino d’utenza, 11,9 per i risultati sportivi e 1 per la stagione in corso; in un’ideale classifica, i blucerchiati si piazzerebbero al 9°posto, ovviamente lontanissime dalle prime (la Juve percepirebbe la bellezza di 103,1 milioni, il Milan 80 e l’Inter 78) e quasi alla pari con Bologna (36,6) e Genoa (36,2). Carpi e Frosinone si trovano saldamente all’ultimo posto con 22 milioni ciascuna (15 in meno della Samp e ben 81 in meno della Juve), mentre 8 squadre si trovano nella forbice tra i 30 e i 40 milioni di ricavi (con il Torino, a quota 41,3, immediatamente sopra), una sorta di classe media della Serie A..
6 commenti
Dunque l’unico margine variabile , per migliorare le entrate , sarà la classifica. E non di molti quattrini. Ah dimenticavo……le cessioni. Il futuro è scritto in quelle cifre e non credo cambierà in meglio, a breve. Bisogna cercare di godersela, vedendo il bicchiere mezzo pieno, e sperare di veder passare giovani campioni. Quindi , credo, Osti , dovrebbe sentirsi ben bene sotto pressione, perché i soldi meglio investiti saranno quelli spesi in un direttore sportivo in gamba.
Concordo con Prussia: Osti ha fatto il suo tempo. Chissà se anche Ferrero con un po del grano delLa Lega più la cessione di Soriano non pensi ad una uscita di scena ben remunerata.
Scalare posizioni? Parliamone quando avremo 38 punti e potremo smettere di guardarci dietro.
Perfettamente d’accordo!
Fino a quel giorno si farebbe bene a tenere alta la concentrazione. Questa squadra ha gia’ dimostrato dopo il mini – ciclo di 7 punto con Lazio Palermo e Derby all andata di correre il pericolo di staccare la spina e ritrovarsi in crisi. Io non sono ancora cosi’ tranquillo da poter parlare di scenari diversi dalla prossima di canmpionato.
questi conti purtroppo dimostrano che,purtroppo,le cessioni per realta’ come la nostra,sono necessarie.lo dico a malincuore visto che sono legato ad un calcio che non esiste piu’ ma oramai e’ cosi’.bisogna farseli pagare bene e ogni anno scoprire giovani talenti da rivendersi quando arriva l’offerta giusta.questa societa’ sta lavorando bene in questo senso mi pare