Fioccano in questo periodo classifiche di ogni sorta e su ogni argomento, che tirano in ballo l’ultimo decennio se non addirittura ventennio su ogni tema dello scibile umano (e si scusi la parola ventennio che su questo blog non dovrebbe essere neppure nominata).
Se ne ascoltano di ogni tipo e complici le bottiglie di spumante e la sventagliata di bicchieri di ammazza caffé si ascoltano soprattutto castronerie di ogni tipo.
Ma è interessante, per ciò che riguarda i nostri amati colori, comporre quella che potrebbe essere la squadra piu’ forte del decennio appena concluso.
Si poteva estendere il gioco anche a partire dagli anni 2000, ma ci si è resi contro (oltre al fatto che vent’anni in uno sport sono ere geologiche), che pochi giocatori blucerchiati hanno fatto davvero la differenza nella prima decade. Fatta eccezione per chi ha giocato a cavallo tra un decennio e l’altro, come la coppia Cassano-Pazzini, solo Francesco Flachi è stato un campione nella prima Sampdoria del secolo.
Passiamo ora all’11 piu’ forte del 2010-2019, che giocherà con un 4-3-3 votato all’attacco.
Fra i pali primeggia Marco Storari, portierone fondamentale nella corsa alla Chiampions. Arrivato a gennaio 2010 per sostituire Castellazzi, è diventato uno dei portieri piu’ forti e decisivi della nostra storia. Una fiammata di 6 mesi in blucerchiato, in grado di farlo entrare con merito negli annali.
La scelta dei difensori conferma l’atavico problema di terzini che, caso misterioso, affligge la nostra squadra praticamente da sempre.
E se nel ruolo di centrali ci sono poco dubbi sull’assegnare le maglie da titolari a Mustafi (alla Samp dal 2012 al ’14) e Skriniar (blucerchiato fra il 2016 e il 2017), per i terzini la battaglia si combatte fra il meno peggio. Come terzino destro mettiamo l’ex stantuffo Lollo De Silvestri, alla Sampdoria dal 2012 al 2016, che supera Luciano Zauri, altro protagonista della cavalcata al 4° posto. Sulla sinistra, data la penuria nei secoli, mettiamo Reto Ziegler, 128 partite in blucerchiato, ora finito a svernare in Texas, nell’Fc Dallas.
Passando al centrocampo (a 3) un posto di diritto va a Bruno Fernandes, doriano nel 2016-17. Si parla di lui ormai da tempo immemore, al punto che sembra un veterano del football. Invece ha solo 25 anni. Si favoleggia inoltre da anni di una sua cessione pagata a peso d’oro in Premier League (della quale a noi spetterebbe una percentuale). Ad ogni sessione di mercato si aprirebbe un’asta furiosa fra Tottenham, United e City, pronti a sborsare cifre leggendarie per il portghese: 80- 100-130 milioni. Poi, misteriosamente, Bruno rimane sempre allo Sporting Lisbona. E’ suo il gol che salvò le terga a Giampaolo in un lontano Sampdoria-Palermo, con una rete al 95′.
A fianco di Fernandes, è inevitabile la presenza del gioiellino Lucas Torreira. Quindi per la scelta del terzo di centrocampo la concorrenza non è entusiasmante. Alla fine la spunta Dennis Praet, pur non avendo fatto cose incredibili in blucerchiato, e ciò denota la pochezza del reparto negli ultimi anni. Praet ottiene una maglia da titolare, superando di una spanna il brasileiro Fernando, primo acquisto mordi e fuggi di Ferrero (comprato a 8 milioni e rivenduto l’anno dopo a 12 allo Shaktar), inaugurando così la tradizione dei pacchi postali dell’era Viperetta.
L’attacco è ovviamente il reparto che regala piu’ suggestioni. Nel bene e nel male è imprescindibile la presenza di Antonio Cassano, croce e delizia per molti tifosi, ma oggettivamente uno dei talenti piu’ puri del calcio italiano di ogni stagione. Antonio non può quindi mancare nella top 11 del decennio, a lui va la maglia n.10 o 99. Davanti a Cassano, passando sopra a odi e antipatie, puntiamo su un duo di potenza e spettacolari capacità in area di rigore. N.11 Duvan Zapata, magico anche se non gioca nel ruolo di prima punta, capace di sportellare, asfaltare gli avversari e sfasciare all’occorrenza la rete.
Quindi, n.9, Giamapolo Pazzini, che nei pochi anni alla Samp ha fatto cose miracolose e supera il giovanissimo Maurito Icardi che, nel bene o nel male, è stato uno degli uomini d’area piu’ forte che abbiamo avuto. In panchina altri nomi interessanti: Muriel, Quagliarella e non puo’ mancare quel Joaquin Correa, ceduto come la peggior merdina (c’è anche chi incredibilmente lo ha paragonato a Maroni, una sorta di fantasma odierno) e capace ora di fare sfracelli alla Lazio e lottare per lo scudetto con un ruolo da protagonista.
Questa, tirando le somme, è la Sampdoria del decennio (4-3-3): Storari; De Silvestri, Mustafi, Skriniar, Ziegler. Torreira-Fernandes- Praet. Pazzini-Cassano-Zapata.
Una bella squadra, lontana dai fasti degli anni Novanta, ma che potrebbe puntare tranquillamente alla primi posti in campionato. In panchina (lunga): Romero, Gastaldello, Andersen, Fernando, Linetty, Correa, Muriel, Icardi, Quagliarella.
14 commenti
Ma cosa hai mangiato a colazione? Ziegler e pazzini titolari Andersen e icardi in panchina? Ora capisco perché andiamo male scusate la battuta va be buttiamola in ridere perché ad oggi sportivamente parlando ce’ solo da piangere
Credo che questa sia stata la formazione del decennio selezionata tramite un sondaggio proposto dalla società, non quella scelta dall’articolista…
A livello di valore assoluto più o meno possiamo esserci, personalmente però toglierei Praet e metterei Soriano, mi sorprende che quest’ultimo non sia mai stato preso in considerazione…
Concordo anche io su Soriano accidenti quanti bravi giocatori sono passati da noi è questa la mia rabbia e credo di tanti altri perchè con un presidente normale non dico Berlusconi o Abramovic ma un Cairo o Lotito che a Roma inspiegabilmente è criticato avremo potuto vederli giocare qualche anno in più con la nostra meravigliosa maglia.
Io fra gli attaccanti metterei Quaglia al posto di Zapata, ma nel calcio le opinioni sono personalissime e le rispetto tutte
La triste realtà e che neanche uno degli undici titolari gioca nella Sampdoria, il resto è fuffa!!
Articolo che purtroppo mi riempie di tristezza. Negli ultimi dieci anni abbiamo visto giocare coi nostri colori tanti splendidi giocatori. Veri campioni, che non avrebbero sfigurato in una squadra in lotta per lo scudetto. Invece abbiamo raccolto poco e nulla. Il 2010 sembrava essere l’anno della svolta, quello del ritorno di una grande Sampdoria. E nel 2020 lottiamo per non retrocedere, dopo aver collezionato campionati mediocri su campionati mediocri. Quando è andata bene. Ho sempre la sensazione che la Samp meriti di più.
Condivido Furente!
Sarebbe davvero bastato un pizzico di coraggio e lungimiranza in più per toglierci delle belle soddisfazioni, se prendiamo carta e penna vengono fuori non una ma due formazioni DA PAURA, probabilmente non ci giochiamo il tricolore ma in Champions ci andiamo di sicuro…
E se ripenso all’accoppiata Garrone-Marotta, una proprietà teoricamente potentissima e il miglior dirigente in assoluto per distacco, quanti rimpianti!!!
E il paradosso è che in questo decennio, nonostante tutto questo ben di Dio che ci è passato davanti agli occhi in Europa, tolta la triste parentesi Vojvodina, non ci siamo mai andati, cosa che non accadeva da metà degli anni’80…
La realtà è che siamo con le pezze al culo , senza un euro ( dove sono finiti i soldi ? ) indebitati e non poco , senza poter fare mercato in Italia , con un pagliaccio come presidente attaccato a noi come una zecca alle palle di un cane e pure elogiato e difeso da qualcuno cosa davvero sconcertante . Sono veramente poche le cose positive in questo momento , a dir la verità non me ne viene in mente nessuna ma forse qualcosa ci sarà !
Se qualcuno non lo ha constatato personalmente parlate con chi non abita in liguria quindi sopra le parti e vi sentirete rispondere da tutti che non riescono a capire come una società come la sampdoria si sia ridotta cosi’ con le potenzialità dei Garrone e come abbiano potuto ” REGALARLA” al primo scappato di casa. Tradotto siamo gli zimbelli d’italia con l’aggravante che siamo derisi anche da quel brutto nano romano, è un caso unico al mondo senza parlare di una tifoseria che il sottoscritto ha sempre criticato perchè divisa e tiepida infatti rispecchia i giocatori, pochi con gli attributi e tanti menefreghisti succeda quel che succeda. Mi ripeto non sono pessimista ma realista il futuro non promette nulla di buono anche se continuerò a farmi del male andando a veder giocare la squadra con la maglia più bella del mondo.
Sull’atteggiamento della nostra tifoseria si potrebbe aprire un dibattito che durerebbe probabilmente degli anni, e senza venirne a capo…
Qual è l’atteggiamento più giusto che un tifoso deve avere verso la sua squadra del cuore?
Sostenere sempre e comunque a prescindere, come diciamo in linea di massima fa la tifoseria blucerchiata?
Oppure, quando le cose vanno male, contestare in maniera anche pesante?
Io, in tutta la sincerità, non so proprio cosa rispondere…
Non dimenticherò mai però una frase del nostro capitano dello scudetto, Luca Pellegrini che, se non sbaglio intervistato dalla defunta Samp Tv parola più parola meno dichiarò: ” Abbiamo vinto tanto, ma avremmo potuto vincere molto di più se avessimo avuto più pressione dall’ambiente esterno”
Parole per certi versi sconcertanti, ma che fanno parecchio riflettere…
Come cantava Gigliola Cinquetti (Cinquetti chi?) “Quelli eran giorni……”
Invece oggi su Reuibblica a pagina 43 si legge “Ibra, basta l’apparizione.Il Milan si sente già guarito”……e lunedì giocherà di fronte a 70.000 tifosi che lo invocano ” Portaci in Europa!”
E la Samp? Sembra proprio la vittima sacrificale. E te pareva….
Murillo chabot colley murru…ecco la probabile difesa top contro il milan di zlatan…mala tempora currunt…ferrero non mi rappresenti
E va bene Solodoria ripeti solo quello che ho scritto io in latino non vale. Ovviamente con il sorriso un’abbraccio.
Caro luigi lunedi tutti comunque a milano ( tu sei piu’ vicino di tutti noi) anche se quei geni della nostra societa’ si sono inventati la befana blucerchiata a marassi…chi puo’ guardi l’ ultimo bel video di bosotin…