Scudetto 1991, un’impresa titanica che ci condusse al primo posto del campionato più difficile del mondo (all’epoca). Un cammino incredibile che può insegnarci anche qualcosa per il futuro.
Ce lo racconta una memoria storica della tifoseria come Roberto, autore delle Memorie Blucerchiate.
Cosa posso aggiungere alle molte celebrazioni che i media stanno dedicando ad un’impresa calcistica che si è materializzata alle 16,45 del 19 maggio 1991, quando, alla Stadio Ferraris, la Sampdoria è diventata ufficialmente Campione d’Italia? Potrei aggiungere le mie sensazioni ma sono le stesse degli altri 48.487 tifosi che affollavano all’inverosimile le scalee di Marassi.
Che, con l’animo in subbuglio e nella felicità del momento, ripassavano nella memoria i momenti salienti di un anno meraviglioso, i tanti successi, Milano, Napoli, e alcune svirgolate che ad un certo punto hanno messo in discussione un scudetto strameritato, come il pareggio casalingo con il Cagliari.
Ma quel giorno neppure il fantasma del Lecce che nel 1986, già retrocesso, aveva “matato” la Roma all’Olimpico togliendole, di fatto, il primato finale, poteva essere uno spauracchio. 2’, 13’ e 30’ sono i minuti che già nel primo tempo hanno fugato ogni dubbio.
Cerezo, Mannini e Vialli, bum, bum,bum. Parafrasando il famoso pugile americano è mancato solo il Boum Boum Mancini, ma quello è scritto con la O. E poi che la festa cominci! Nelle strade, nelle piazze, in centro e in ogni rione, a riempire locali per una pizza in compagnia per continuare a narrarci, fino a tarda notte, le gesta di una Grande Sampdoria. E fare propositi per l’anno nuovo, quel 1992 che ha portato la più grande occasione per una società come la nostra di entrare nel Gotha del calcio mondiale. Andata in fumo per un gol mancato a porta vuota che ogni tanto, come poco fa, con grande masochismo, guardo maltrattando la mia sensibilità nell’ immaginare un sogno purtroppo irrealizzato. Il mio ricordo del giorno dello scudetto è legato al posto dove tutto cominciò, il mitico Bar Roma di Sampierdarena, con la strada occupata dai tifosi a fare corona alle auto imbandierate che passavano tra urla di gioia. Indimenticabile.
Si va avanti e si arriva all’oggi quando un titolo di giornale, edizione genovese, recita: “Il capolavoro passato alla storia” e nel sottotitolo “ Trent’anni fa Paolo Mantovani trascinava la squadra sul tetto d’Italia: un miracolo sportivo mai più realizzato da una provinciale”. Apparentemente nulla da eccepire. Ma a me da molto fastidio l’etichetta di provinciale appiccicata alla Sampdoria. Non la sopporto. E’ un fatto del tutto personale col quale non riesco a convivere anche perché tocca la mia città che non ritengo provinciale, soprattutto, con il passato che si ritrova.
Sì, comprendo che il termine è legato unicamente al fattore calcio, ma tant’è non mi piace. Ecco allora il desiderio, forse una grande utopia, per voltare pagina alla guida della Società. Ma qui è necessario fare chiarezza, una volta per tutte, nel giudicare la situazione attuale con il massimo dell’onestà intellettuale. Il rapporto tra risultati sul campo e valore economico della proprietà è nettamente a favore (e qui lo scrivo per intero) di Ferrero che ha comunque portato la Samp su posizioni onorevoli pur essendo il presidente più “miscio” d’Italia. Come ha fatto? Sicuramente si è dotato di una compagnia dirigenziale molto preparata, perché altrimenti non si spiegherebbero i finali di campionato nella parte sinistra della classifica, come quest’anno, superando società finanziariamente più dotate come Fiorentina, Torino, Parma. E questo, indubbiamente, è il massimo che attualmente possiamo aspirare. A tal proposito, poiché la tifoseria è stanca di questo personaggio, c’è stato recentemente sui social un episodio che purtroppo non ha avuto la coda che meritava e sarebbe stata, quella sì, una stoccata memorabile. Qualcuno ha scritto: “I tifosi, al completo, faranno un applauso quando Ferrero venderà la Sampdoria”. E lui di rimando: ”La compri lei”. Perché queste occasioni non capitano a me? Gli avrei prontamente replicato: “Per me va benissimo, magari facciamo con la stessa formula intercorsa tra lei e Garrone!”
Tutti i sampdoriani auspicano un cambio di marcia ma dovrebbe essere per obiettivi di classifica un poco più ambiziosi. Sarebbe bello se venisse da personaggi locali o quasi. Perche a me non piacciono situazioni come quella dei proprietari cinesi che improvvisamente non possono portare a termine un progetto (che comunque è un business) perché in Cina il sistema para -capitalistico è pur sempre un’economia pianificata e può succedere che di punto in bianco il calcio non rientri più nelle priorità di quel Paese. E buonanotte ai suonatori! E comunque non sono attinenti all’idea di calcio, come unione di più forze sempre presenti nell’agone, nella competizione continua, situazioni come quella che vede appunto un presidente cinese giungere alla presenza della sua squadra per infondere coraggio in vista dello sforzo finale, dopo ben sei mesi di lontananza! “Sono orgoglioso di voi” dice. Ma in che senso? A me sembra piuttosto un corpo estraneo specie se penso a come è stata una Presidenza vera, che avrà anche portato un solo scudetto alla causa ma che sicuramente vale cento di quelli vinti in condizioni ben più opulente. Un pò come è successo a Leicester! E a proposito di calcio inglese mi piace molto la figura di Andrea Radrizzani proprietario del Leeds United rilevato con l’intenzione di riportarlo agli onori della Champions dopo la finale di Coppa dei Campioni persa nel 1975 (e dopo aver battuto in semifinale il Barcellona…) contro il Bayern di Monaco e che le cronache del tempo ricordano come un furto perpetrato alla squadra inglese per decisioni a senso unico da parte dell’arbitro francese Kitabdjian, con la concessione di due dubbi rigori ai tedeschi e un gol valido annullato agli inglesi. Una sorta di Trentalange d’Oltralpe. Ma questa è un’altra storia. Alla domanda se stia cercando una squadra in Italia Radrizzani risponde “Stavolta mi piacerebbe un grande club”. E quindi noi siamo fuori. E pur nella classifica dei venti proprietari della Premier, tra sceicchi arabi, oligarchi russi ed americani, è al 18° posto con un patrimonio di 450 milioni di sterline. Pensiamo allo sceicco Mansour proprietario del Manchester City che di valuta britannica ne possiede 23,3 miliardi! Però a volte,se pur di rado, il calcio concede risvolti impensati come appunto il successo di Sir Ranieri. E quindi, tirando le conclusioni, espongo quella che a mio parere sarebbe la soluzione migliore quantunque sicuramente non sarà nelle corde delle persone citate, e magari farà anche sorridere.
Dunque vedrei bene, ovviamente, Vialli Presidente, supportato dalla proprietà delle due famiglie che hanno raggiunto i massimi allori blucerchiati. Parlo dei Mantovani e dei Garrone. Dicono di essere grandi sampdoriani e hanno qualche euro più di Ferrero… Come vice presidenti penserei a due donne: Francesca Mantovani e per i Garrone, non essendoci personaggi particolari, vedrei bene…Antonella Clerici (compagna di Vittorio) che tra l’altro ha iniziato la sua carriera proprio nel mondo del calcio conducendo la trasmissione Dribbling. E’ una soluzione che, come direbbe Totò, “A me mi piace!”. Nessuno chiederebbe lo scudetto, quantunque una società come l’Atalanta quest’anno ci si andata molto vicina, ma un posto tra le prime quattro o cinque non sarebbe impossibile sempre considerando che la degna posizione conquistata dalla Samp è stata ottenuta con un presidente “senza portafoglio”.
Nel trentesimo dello scudetto sarebbe un’ottima proposta indigena, tra nativi sampdoriani, o quasi…
13 commenti
Il solito plauso a Roberto , nn so’se eravamo cosi tanti cl Lecce ma un po’di epica nn guasta se si parla di quel campionato e se devo citare le gare che mi sono rimaste impresse sono quella cl Toro in casa cn Ceccherini che espelle Pagliuca a gara conclusa,le vittorie in trasferta a Cesena e Pisa il pareggio cn gol di Invernizzi a Torino che diciamolo è stato il momento in cui abbiamo davvero capito che poteva succedere sul serio…Ho visto Samp forti e fortissime nl cuore ho la prima di Boscov quella dello spareggio nel vecchio Comunale cl Milan sempre a Torino,ma anche quella della prima Coppa Italia cn Bersellini era forte forte,anche se quella di Erikson cn Gullit ed Evani a parer mio nn era legale…Avremmo potuto vincere di più ,qualcuno sostiene e forse ha ragione, ma quando penso a quella squadra ,penso ad una DINASTIA e pr me è difficile scindere un momento singolo di quella traittoria sportiva…Sono epoche diverse e nn ha senso fr paragoni al di là di tutto oggi è più facile e il materiale umano che è più scarso nn serve un multimilionario ma una gestione sportiva di grande qualità …
caro roberto anche io al nostro presidentissimo avrei risposto che tutti potremmo e vorremo acquistare come lui la nostra amata a zero euro, gentile e grazioso regalo da parte di un tal garrone che adesso avrebbe il solo dovere di sbrogliare questa matassa di m…in cui ci ha lasciato e poi non farsi vedere mai piu’…altro che vicepresidenza
Che bella l’idea di Vialli presidente e delle due famigliae proprietarie. Purtroppo è irrealizzabile perchè il viperetta vorrà anche da loro 100/120 milioni di euro. D’altronde se parlano della stessa cifra per il Genoa che è pieno di debiti non ha centri sportivi di proprietà e soprattutto ha solo giocatori in prestito come si può dare torto al nano malefico di comportarsi cosi? Tornando a 30 anni fa i ricordi sono dolcissimi. perosnalmente avevo già gioito a Goteborg quando dopo la vittoria passammo in mezzo alle case e tutta la gente sui balconi ci applaudiva. E poi quel magico giorno di maggio con quello stadio e quei campioni. Non lo dimenticheremo mai. Grazie ancora e sempre grande PAOLO
E invece il trentannale dello scudetto lo festeggeremo con una società che fa sembrare l’armata brancaleone una macchina invincibile.
Lo festeggeremo senza un progetto per il futuro. Senza un allenatore. Senza un capo degli osservatori e senza un direttore sportivo. Con una miriade di inutili prestiti di ritorno da smaltire.
Non so voi, ma commemorare il passato senza avere un futuro e vivendo il presente più squallido della nostra storia dal 1981 mi sembra abbastanza inutile. Come mettere il belletto a un cadavere: utile solo per un funerale a bara aperta.
ERRATA CORRIGE
L’ora ics del 19 maggio è stata le 17,50. La partita infatti era iniziata alle 16,00.
Invito tutti a guardare il filmato dello Scudetto su Repubblica.it
Bello l’aneddoto raccontato da Dossena che fa capire chi fosse PAOLO MANTOVANI. Beppe racconta che fu invitato a Genova dal Presidente. Venne in auto da Udine con sua moglie. E dopo il pranzo, al caffè, Mantovani gli disse: “quanto prendi, 1?Ti va bene se ti do 5?” E’ veramente triste il raffronto con l’oggi. Se non fosse che l’amore per la Samp è inestinguibile bisognerebbe ritirarsi e vivere di ricordi come fa la diva Norma Desmond nel film “Viale del tramonto”.
Ieri ho consumato un tradimento guardando Spezia – Toro e devo dire che mi sono divertito, al di là che i contenuti della gara nn siano stati esattamente di quelli che ti fanno stropicciare gl occhi, a proposito la Samp di Ranieri in confronto al Toro è una squadra dl gioco spumeggiante e credo d aver detto tutto sulla gara,vanno fatti i complimenti allo Spezia che si è salvata giocando a calcio al di là dell evidente inferiorità tecnica e fisica cn la quasi totalità dei competitor …Ma volevo prender spunto da questa partita pr sottolineare aspetti globali che riguardano il calcio e di cui nn se ne parla mai ed il primo è che il problema dl nostro calcio è la Governance in un sistema dove c è una forbice dei costi tanto diversa all interno d un singolo campionato pr alzare il livello c è solo la riforma dl format come strada, quindi play-off e play-out che devono coinvolgere più squadre possibili , c è chi sostiene che diventerebbe meno interessante la fase dl girone all italiana ? forse ma se il vantaggio fosse evidente come il fattore campo in gara singola parliamone ? c è chi sostiene che nn è meritorio perchè in questo modo annulli il vantaggio di chi investe o al meno lo si fa in parte,ma nn sarebbe più meritorio che ne resti una sola alla fine giocandosi il titolo affrontando sul campo direttamente i propri avvesrari ? In fine a livello commerciale queste code dl campionato avrebbero hype quello che nn può avere quando son 20 anni che lo scudetto lo vincono in 3 di cui una pr 9 anni di fila,cosa che cn dei PO è fantascienza ma anche la coda sarebbe emozionante ed allenante,peccato che ieri nn c era il pubblico perchè sono partite storiche , penso che a Spezia le immagini di questa partita tra qualche anno saranno la cartolina dl loro campionato 20-21 e che sia l inizio d una favola o il suo apice nn importa lo scontro diretto alla pen ultima nn è come ottenere il risultato a distanza magari giocando cn squadre che il campionato l hanno già finito…Ora francamente mi auguro che il Benevento vinca cl Crotone e che il Toro nn vinca cn la Lazio pr avere in Toro-Benevento un altra gara da vedere che abbia il presupposto di meriti d esser vista ,ovvero che ci sia competizione diretta… Voi nn sentite la mancanza di questo genere di partite ?
caro mik risposta secca alla tua ultima domanda: si!
Caro Roberto. Grazie! Che emozione unica. Questa non ce la toglie nessuno.
Partite così, caro Mik…. Siiii!
D’accordo 100% con Roberto, 0% con Mik, di partite per la salvezza (nostra ovviamente) non ne vorrei vedere, degli altri mi frega poco a meno che non siano gli zozzoblu, certo, Torino Beneventro sarebbe da vedere solo per veder la faccia di Cairo che disse che stare dietro di noi è poco onorevole, solo questo, a parte Verona e Parma mi stanno sulle balle tutti, Benevento compreso
purtroppo vedrete che il toro fa un punticino con la lazio e toro benevento non interessa piu’…a me stan sule bslle anche i gemellaggi se e’ per questo, quando gioca la samp vorrei poter mandare affanculo tutti gli avversari in serenita’, penso che il discorso di mik fosse diverso, campionato a 20 spesso e volentieri offre partite noiosissime sopratutto sul finale, ci vorrebbe a 18 se non a 16 anche se per noi purtroppo con questi padroni del vapore significherebbe essere molto spesso in serie b
Il mio è un ragionamento su come si può restituire la dignità della competizione ad un campionato che è una barzelletta dl punto di vista sportivo(nn è l unico pr altro)…La mia è una constatazione e nn è che ci sia da opinare sul fatto che cn questo format ci sono la metà delle squadre che vi partecipano che nn hanno interesse a fare di più dl necessario pr mantenere la categoria , poi è inutile lamentarsi che vendono quello e quell altro che pensano solo a riempirsi il portafoglio etc etc…. Se si vuol livellare la competizione dando l opportunità reale di competere a tutti bisogna fr crescere il rischio d impresa ovvero l esatto contrario di quello che le squadre METROPLITANE volevano ottenere cn la SUPERLEAGUE…La Chempions com è stata concepita ha già fatto più danni della grandine cn il risultato che all interno dei contenitori Nazionali l 80% dei partecipanti sia costretto a vendere calciatori invece che lo spettacolo della partita , cn questo sistema l unico modo è quello d assumersi il rischio d affidarsi al pallone che è rotondo e costringere a ripianificare le strategie di tutti…Se nn hai la Chempions garantita o quasi la forbice d investimento si ridurebbe sensibilmente,un campionato a 20 squadre favorisce chi ha rose più ricche in modo sostanzioso ma capisco che nn si voglia rinunciare al numero di partite quindi i Poff e i Pout sarebbero una soluzione,ma anche un campionato a 16 cn 4 retrocessioni potrebbe essere una soluzione intermedia,personalmente preferisco aver più possibilità di vincere anche se aumentano quelle di perdere che l anonimato e il ruolo di spettatore nn pagante… Di fatto la SUPERLEAGUE dl punto di vista sportivo è già in essere è solo allargata a qualche squadra in più,la cristallizzazione delle classifiche è un po’ l equivalente del numero chiuso e il gettone d invito,una cosa è aver un sogno improbabile ma cn la pari opportunità e l altro e dover produrre e rischiare 10 volte rispetto ai competitor e partendo cn un handicap significativo… Il concetto che volevo esprimere e che è la competizione a determinare il valore d una gara nn chi vi partecipa e che queste partite sono allenanti e determinanti in traittorie sportive che vanno al di là dl singolo campionato ,faccio un esempio se ci fossero i PO quest’anno su chi mettereste un euro come vincente ? Io l’Atalanta …che cn quella formula rischia di uscire dalla Chempions ma che ha sicuramente tante possibilità in più di vincere che su un campionato cn 38 partite a testa,come nn pensate che il Sassuolo a giocarsi un dentro fuori cn l Inter semplicemente giocando quella partita possa decidere che invece di vendere può provare ad andare all-in l anno dopo pr cercare di vincere se vede che nn gli manca tanto nella singola gara pr essere a quel livello ? Al di là che se poi nn gli va bene debba smantellare la stagione dopo ? Sem ovviamente è lecito pensare che va bene così e che convenga minimizzare i rischi , dl resto è il quesito : meglio un giorno da leoni o cento da pecora ?
Mi ricordo con grande tristezza gli anni in b prima di Paolo Mantovani e quelli prima di Garrone padre, quelle si partite e campionati inguardabili, anche no, grazie
Come detto è solo una questione di punti di vista cosa si preferisce ed è lecito tutto, ma l unità di misura che hai è senza dubbio errata,la Samp 30 anni fà è stata l ultima squadra in Italia nn Metropolitana a vincere ed è successo perchè era possibile succedeva una volta pr decade o anche 2 negl ultimi 30 anni hanno vinto solo squadre Metropolitane e due di queste hanno vinto una volta sola che in numeri vuol dire che in 3 hanno vinto ben 28 volte e ne veniamo da 9 anni di fila in cui vinceva una sola, io prima di Mantovani nn posso ricordarmi niente ma quello che è successo dopo è già il risultato dl cambiamento dl format della Chempions e al peso dell introito televisivo … Pr altro se c è stata una proprietà asservita e poco lungimirante è stata quella di Garrone e se hanno sperperato una fortuna pr fare un anno un preliminare di Chempions cn Curci come portiere titolare che ne veniva dalla retrocessione cl Siena abbi pazienza,ma tra sti geni e quello che c è adesso preferisco questo anche se nn sà parlare l italiano e dopo che ti stringe la mano controlli se hai ancora l orologio…perchè tra rispettabili e dignitosi c è la stessa differenza che tra una pozzanghera e l oceano…