Il regista Marco Ponti è tornato per la prima volta sul “Molo dell’Amicizia” a Quinto, luogo simbolo della Sampdoria, dopo la scomparsa del mito Gianluca Vialli.
Il molo è stato ribattezzato in onore di Vialli, monarca doriano, che non è riuscito a diventare Presidente della Sampdoria per le ragioni che tutti conosciamo.
Il regista Ponti ha immortalato un momento magico nel finale del bellissimo film “La Bella Stagione“, che racconta la storia della Sampdoria. Quel momento è paragonato all’abbraccio commovente e potente che si è verificato a Wembley, simbolo di trionfo e emozione nel calcio. L’abbraccio di Quinto rappresenta il legame eterno tra i protagonisti del film e la memoria di Vialli.
E il regista è stato intervistato da Il Secolo XIX. Una bellissima intervista in cui Ponti racconta le sue sensazioni dopo il ritorno a Genova:
“Ero tornato a Genova altre volte ma non me l’ero sentita di passare lì – racconta Ponti – ” Stavolta c’era ad aspettarmi il “Sampdoria Club Luca Vialli e Bobby Gol”, mi hanno fatto socio onorario. E con me sul molo c’erano Francesca Mantovani, Tito Gherardi, Luca Pellegrini. Mi ha chiamato Lanna. Mi sono sentito pronto. Ho solo chiesto un minuto tutto per me, per riguardarlo con calma. Sentivo due sentimenti che si compenetravano, il forte dispiacere che Luca non ci sia più e l’enorme gioia per aver condiviso un progetto che gli stava tanto a cuore».
«Prima di andarsene ha edificato in modo comprensibile a tutti il mito di quella Sampdoria. Mi diceva: “Un conto è la cronaca, qui affrontiamo il mito”. Nei momenti duri, c’è bisogno di ancorarsi a una narrazione che ti rammenta chi sei. Boskov diceva: “Sampdoria è Sampdoria”. La Samp non deve voler vincere come la Juve, è mitica se resta profondamente se stessa. Per Luca guardarsi dentro per capire chi siamo era fondamentale».
Così Marco Ponti, ascoltato dal quotidiano genovese: Vialli ha ricordato a tutti lo spirito della grande Sampdoria.
«Sì, è stata una scossa, un dire: “Ehi, ricordiamoci chi siamo!” – ha aggiunto Marco Ponti – ” Per Luca era una necessità, un voler rimettere le cose in ordine. Secondo lui solo dai momenti di forte difficoltà nascono grandi vittorie. Le delusioni di Italia ’90 sono benzina per lo scudetto Samp. Il ko di Wembley rafforza una fratellanza che dura una vita. E anni dopo il Mondiale mancato genera la vittoria dell’Europeo. Tutto va visto in prospettiva. E l’anno nero della Samp e della Nazionale possono essere la base di nuove imprese».
Sul rapporto fra Vialli e Mancini e la scena finale del film, il regista spiega:
«Il cinema è un gioco di prestigio contro il tempo che passa. Mentre giri una scena come quella hai tante preoccupazioni tecniche ma quando ho visto loro due venire verso di noi, Luca che ride per una cosa che gli ha detto Mancio e Roby che gli poggia una mano sulla spalla, tutto il resto è svanito. Ho solo pensato: “E’ il finale che sognavo”. Non ho neanche riguardato la scena. E ora che sono tornato, con la luce che era la stessa, non ho sentito la mancanza ma una grande presenza, un affetto pazzesco, le sciarpe, i disegni, le foto, i tifosi. Tutti sognano di lasciare un segno come Vialli. E quando penso a lui, ci unisco sempre Mancini che ci ha dato tantissimo a livello umano, per come si è aperto. La loro amicizia sfida il tempo e il senso comune, due leader così uniti. Quando a Londra chiesi a Vialli cosa c’era nell’abbraccio di Wembley la prima parola fu “amore”, la base della fratellanza».
«Per Luca era soprattutto importante il bene della Samp e dei suoi tifosi: diceva che meritavano di vedere le partite con felicità. Il concetto di felicità della gente era sempre presente nei discorsi di Vialli e compagni. Di solito sentiamo sportivi che vogliono vincere, avere. Loro preferivano dare. Dare gioia ai sampdoriani, a Mantovani. La Samp è amicizia, relazione, ridere e piangere insieme. “La bella Stagione” non possiede una ricetta calcistica, ma di vita, che ha coinvolto anche tante persone che non sanno di calcio, oppure donne, bambini. In tanti dopo averlo visto mi hanno detto “vorrei essere sampdoriano, è una figata”. Anche noi nella troupe ora seguiamo sempre la Samp ».
“Quando entri dentro un sentimento così bello, e ti innamori, c’è la voglia di restarci – conclude Ponti al Secolo XIX – “Il come dovremo capirlo, a Lanna ho detto che siamo a bordo campo, pronti a entrare. Magari ci inventeremo noi qualcosa ma non può finire qui. E poi chi dice che un tempo così bello non tornerà più?».
34 commenti
6 gennaio 2023, la nostra seconda Wembley…
Passano i mesi ( già 5, mi sembra ieri ! )ma questo buco nel cuore, questo groppo in gola e gli occhi lucidi
per ciò che è successo e per IL SOGNO infranto per sempre chissà se mai svaniranno…
Considerazioni di un tifoso d’antan che, socraticamente, sa di no sapere.
E quindi, magari, certe affermazioni possono non risultare corroborate da fatti di cui, appunto, non ho piena conoscenza. Si naviga sull’asse che da Mantovani, via Vialli, arriva a Mancini.
Del Presidente credo si possa affermare, al di là di tutto ciò che è sempre stato detto su di lui, che su 100 cose ne ha fatte benissimo 99. Eccetto una. Non la vendita in sé di Vialli che probabilmente in quel momento era necessaria anche in considerazione di una contropartita che allora sembrava colossale con i 10 miliardi in contanti più Corini, Bertarelli, Michele Serena e Zanini. quattro giovani molto promettenti che purtroppo non hanno mantenuto le attese. E stata sbagliato il metodo, non il merito. Doveva fare un patto segreto col suo amico Agnelli per il quale la notizia sarebbe stata ufficializzata dopo la finale di Wembley. Così, purtroppo, ci è costata la più grande impresa della storia blucerchiata. Perché probabilmente un Vialli sereno non avrebbe sprecato quelle due occasioni di platino! A proposito di sentimento rarissimi nel calcio non ho dubbio che la più grande manifestazione d’amore di un giocatore per la propria squadra sia stata quella famosa di Vialli “Ho firmato per noi!” Attenzione, ciò che fa la differenza è proprio quel “per noi” che dice chiaramente quale era il sentimento che legava tutti coloro che operavano nell’ambiente blucerchiato. Affermazione unica! E veniamo a Mancini:
Se è vero che ha vinto quasi tutto in squadre di club, in Italia e all’estero,
Se è vero che ha vinto pure, cosa non comune in Italia, con la Nazionale
Se è vero che è sempre innamorato della Samp
Se è vero che la vita può svanire da un momento all’altro, e lo ha verificato con il suo amico Gianluca
Se è vero che il fatto dell’esistenza, come esperienza transitoria, dovrebbe mettere in condizione, ad un certo punto, di perseguire i grandi valori che attengono ai sentimenti e non ulteriori successi che al fine risultano comunque effimeri
Se è vero tutto questo allora la cosa più normale che dovrebbe succedere in un futuro prossimo non potrebbe essere che la decisione di Mancini di sedere sulla panchina della Samp. Vuoi mettere la soddisfazione di guidare la tua squadra del cuore? Se invece vorrà perseguire ulteriori successi che nulla aggiungerebbero alla sua vita allora vorrebbe dire che la vicenda di Vialli, al di là delle manifestazioni di facciata, non ha lasciato alcunché di concreto. Non è servita a niente. E quando è finita, tutti parlano di te, (come sta succedendo in queste ore) ma tu, come diceva il grande Jannacci, purtroppo non puoi vedere “di nascosto l’effetto che fa”.
Caro Roberto, le tue considerazioni sono da me super condivise. Speriamo che anche il Mancio abbia il cuore grande e ragioni come noi.
E, tanto per rimanere nell’attualità, e a proposito degli effetti di quando si è in vita e quando poi se ne esce, ci sono persone molto in vista che brandiscono la religione come un fatto del tutto strumentale senza peraltro seguirne le regole, peccando regolarmente, come dicevano i preti ai miei tempi di ragazzo. Mostrano rosari e altro ma poi agiscono per tutt’altre strade con il totem del denaro. E magari sono osannati dal clero e dai vertici delle istituzioni della “fede” (?) loro che mai hanno seguito il famoso insegnamento “non accumulate tesori in questa vita..,”
Ma cosa volete che siano 20 ville, da qualche parte bisognerà pur abitare
non chi dice signore signore ma chi fa la volonta’ del padre mio entrera’ nel regno dei cieli
Roberto concordo pienamente sull’analisi che hai fatto di Paolo Mantovani e la seguente su Vialli e la tempistica che avrebbe potuto (forse) cambiare il nostro destino, sul Mancio la vedo dura che possa sedere un domani sulla panchina blucerchiata, anche se la vita mi ha insegnato che a volte i sogni si avverano, detto questo rispondo sul genere umano che per forza di cose ho dovuto conoscere Se i giudici volessero la giustizia, se il popolo volesse la democrazia, se gli uomini volessero l’umanità… Ho fatto mie queste frasi del bravo Fabrizio Caramagna.
Ciao Luigi non sapevo chi fosse, per mia ignoranza, Caramagna. Ora grazie a te ho avuto modo di apprezzarlo
Scrive distillati di verità che indirettamente confermano il celebre aforisma di Immanuel Kant sull’uomo che è un legno storto e come tale non si può raddrizzare
Per Mancini: se non sarà mai l’allenatore della Samp vorrà dire che è troppo attaccato alla vita come continuo successo esteriore sempre dalle parti dei grandi
Se Vialli potesse tornare in vita in cambio farebbe il magazziniere della Samp
Ma questa è la vita
C’è un tipo che qualche giorno fa parlava urbi et orbi del futuro suo legato a quello del Paese ed è paradigmatico del senso della vita immaginarlo ora con gli occhi chiusi nella rigidità della morte.
Ciao Roberto ho letto con piacere il tuo primo intervento ed ho sempre pensato, anche io, che l’unico errore del grande Paolo fu quello di gestire male la cessione di Luca che, peraltro ad una domenica sportiva dell’anno dopo, quando il commentatore gli decantava la Juventus lui rispose “vorrei tanto tornare alla Sampdoria” poi fu Lippi a convincerlo e da allora videro anche gli zebrati il valore del grande Luca. La cosa che non condivido è l’errore del gol fallito sul meraviglioso passaggi del Mancio, anche lui in ombra e scioccato per la notizia trapelata. Ero come quasi tutti noi a Wembley ed ero proprio dietro quella porta. La linea bianca non si vedeva per un cartellone pubblicitario che non doveva essere lì. Da in piedi sulla seggiola, per vedere meglio, mi ritrovai seduto per terra con mia figlia spaventata che credeva avessi avuto un malore. Non ho rivisto mai la partita registrata in televisione ma ho voluto rivedere quel gol mancato e affermo con la certezza più assoluta che quella palla era nello specchio e solo un ciuffo d’erba la leggermente deviata. Avesse preso il palo forse avrebbe sbagliato ma era proprio dentro. Che dolore!!
Ancora una cosa vorrei dire sul grande amore che tutti manifestano per la Samp. Prima la lettera dei 35 tifosi Vip che (testuale) : “Siamo pronti a sostenere il progetto della nuova Sampdoria da un punto di vista imprenditoriale ….” e ci stanno le firme di rappresentanti di grandi famiglie genovesi ( si dice che nella nostra città il valore dei depositi bancari sia il più alto d’Italia). Poi i tre figli dell’Ex Presidente che non perdono occasione per dichiarare il loro grande amore per la causa blucerchiata e per la società. Ma si dà il caso che se non fosse stato (e ancora non c’è la sicurezza, a quanto pare) per personaggi esterni alla città ora la Samo sarebbe in serie D. Questa è la realtà nuda e cruda al di là della retorica e delle infruttuose manifestazioni di intenti. Ma siamo un paese senza memoria e lo dimostrano i fatti di questi giorni…
Della bellissima intervista mi piace soprattutto questo passaggio:
“La Samp non deve voler vincere come la Juve, è mitica se resta profondamente se stessa”. Mi sento di dire che quest’anno come non mai l’abbiamo dimostrato, al di là di situazioni grottesche fuori e dentro il campo.
Caro Roberto io invece non condivido le tue riflessioni su Roberto Mancini, e per spiegare il mio pensiero mi riallaccio alle dichiarazioni fatte dal nostro ex mister Ranieri subito dopo la vittoria di domenica scorsa che ha permesso al Cagliari di ritornare in A dopo un anno di Purgatorio, più o meno le sue parole sono state queste:
” Non volevo tornare a Cagliari perchè avevo paura di sporcare il ricordo che avevo lasciato 30 anni fa, se non fossi riuscito nell’impresa della promozione per me il peso della sconfitta sarebbe stato enorme!
Ma poi mi sono detto, perchè devo fare l’egoista? Il Cagliari è in difficoltà, mi hanno chiesto una mano, perchè non provarci?”
Ecco, il rapporto Cagliari-Ranieri, con le dovute proporzioni, potremmo equipararlo a quello SAMPDORIA-Mancini e quindi, la domanda che mi e ti/vi faccio è la seguente: la SAMPDORIA ha bisogno di Roberto Mancini???
Ad oggi io rispondo di NO, ed anche se dovessi proiettarmi a un futuro non lontanissimo, diciamo 5 anni, magari anche decisamente ambizioso, non credo cambierei idea…
Certo, vedere il Mancio sulla nostra panchina sarebbe fantastico intendiamoci, ma personalmente lo vedrei più come un vezzo, uno sfizio che una reale necessità della nostra SAMPDORIA, l’allenatore oggi è una figura troppo “volatile”, tranne rare eccezioni…ovviamente io non posso sapere cos’abbia in testa Bobby Gol, se tra i suoi desideri ci sia davvero quello di tornare da noi…però mi metto nei suoi panni e penso: avrebbe senso sedersi sulla panchina della squadra della sua vita per una…parte sinistra della classifica???
Al rapporto SAMPDORIA-Mancini cosa aggiungerebbero in più un paio di stagioni da 7/8°posto?
La SAMPDORIA avrebbe avuto bisogno di un Presidente “innamorato”, seduto sulla poltrona solo per amore e riconoscenza ma ambizioso e determinato a rivivere i bei tempi…purtroppo non è andata come tutti sognavamo…
Interessante e non sempre comprensibile il dualismo Mancio/Vialli tra gli aficionados.
Mancini non ha fatto abbastanza per la sua squadra del cuore? Da giocatore è rimasto anche nel periodo di decadenza.
Per il suo ruolo d`allenatore mi metto dalla parte di El Cabezon….ricordiamoci il nostro idolo Montella, che venne poi trasformato in “sciagura”.
Caro El Cabezon, ovviamente immagino una Samp guidata da Mancini in serie A. E continuo a pensare; perché NO?
Essendo la vita (uso un tuo termine) “volatile” che senso ha voler perseguire continuamente il successo facile e non cercare la strada che, pur difficile, può darti soddisfazioni ancora più grandi? Se uno pensa di essere sminuito allora che si lasci perdere la parola Amore. E’ con Te, al tuo fianco, che voglio raggiungere, anche un successo minore, ma che sarebbe di grandissimo appagamento. Potrei capire uno che è all’inizio della carriera e vuole soddisfare legittime ambizioni, ma quando già ne hai raggiunto molte allora bisogna cambiare mentalità e non pensare sempre ad “assoluti” che la vita può spazzare da un momento all’altro. Ribadisco che se Vialli fosse rimandato “giù” (penso al film “Il paradiso può attendere” con Warren Beatty/Joe Pendleton cui viene data l’opportunità di riprendere la vita passata pur in un altro corpo…..lascio perdere perché il racconto è lungo) credo che farebbe volentieri anche il magazziniere nella Samp. Lo so che vado un pò oltre ma è per rendere l’idea che l’idea fantastica ha più senso del metronomo costante, pur nel successo. Come dice Oscar Wilde “Oggi la gente conosce il prezzo di tutto e il valore di nulla”. Come pure Sir Henri Royce “La qualità di qualcosa rimane a dispetto del prezzo”.
A proposito di citazioni , “Il viaggio è più importante della destinazione” (non ricordo di chi è)
A volte avere un parere di persone sopra le parti aiuta a capire determinati concetti o forme mentali allora faccio leggere a tifosi moderati sia interisti che milanisti questi dibattiti tra persone di fede sampdoriana e la loro risposta è questa: ragionando come fate voi con tutti questi preconcetti rimarrete sempre una provinciale dovete ragionare in modo freddo e cinico senza badare ai sentimentalismi e badare maggiormente al profitto. Sino a ieri avevate Giampaolo e Stankovic ora fate le pulci a Mancini qualora sedesse sulla vostra panchina? Ora è pur vero che qui sono abituati a vincere però a livello di critica sono spietati mentre noi siamo sempre sdolcinati e qui sposo in toto le affermazioni di Cabezon quando dice che l’aria che si respira a Bogliasco è sempre pura e addolcita da tifosi troppo morbidi nel rapporto con i loro beniamini. Supergiù correggimi se sbaglio il concetto voleva essere questo. Ovviamente per essere chiari avere preferenze su chi vorremmo allenasse la squadra è fisiologico al sottoscritto può piacere tizio ad un’altro Caio non c’è nulla di male. Chioso dicendo che una decina di giorni fa quando per molti tirava una brutta aria scrissi step by step credo che piano piano tutto il mosaico si stia componendo. C’è molta differenza tra comunicazione e informazione. Un saluto a tutti.
occhio ai colpi di coda del nano…l’ approvazione del bilancio…il topo vuole rosicchiare ancora
Se non approvano il bilancio la società non farà in tempo ad iscriversi al prossimo campionato di serie B ma questo non è interesse di qualcuno in quanto non percepirebbe più il pattuito da Radrizzani quindi Solodoria stai tranquillo che salvo terremoti tutto andrà a posto. Guarda che poi ti riprende Furente con la filosofia del maniman. Sorridiamo un po’ c’è né bisogno.
ciao luigi dico semplicemente che da topo quale e’ uno o due milioncini in nero cerchera’ di averli…vedrai che il bilancio sara’ approvato il 19
Ciao Solodoria tu l’hai definito un roditore io un’essere spregevole ha spodestato Ienca perché ha approvato insieme al CDA il piano di Radrizzani lui avrebbe voluto slittasse per fare fallire la società questo la dice lunga su chi è il personaggio. Speriamo di dimenticare in fretta questa brutta pagina sportiva e “ringraziare” una famiglia dell’entroterra genovese per averci regalato nove anni dove il romano ha infangato tutto ciò che ha potuto.
Robmerl, l’ha detto il poeta T.S. Eliot che poi è anche il senso del romanzo “On the road” di Jack Kerouac
Roberto*
comprendo benissimo ciò che intendi, però che dirti…rimango perplesso!
Nulla da dire se il tuo omonimo decidesse di dire stop alla carriera di allenatore ma volesse intraprendere quello che era il sogno del suo gemello, ossia trovare degli investitori e diventare presidente della nostra amata, allora si che nn avrei il benchè minimo dubbio…ma come allenatore…mi ripeto, faccio davvero tantissima fatica a vedere il Mancio un domani sulla nostra panchina, a meno che davvero non si torni indietro di 35 anni a livello di potenzialità di squadra…
Capisco il tuo punto di vista, sarebbe bellissimo e romantico ciò che sogni però forse ha ragione chi sostiene che non si torna mai nel posto dove si è stati felici…
El Cabezon.
La vita è affascinante quando diventa un rischio. “Per tutti i cambiamento importanti dobbiamo intraprendere un salto nel buio” (William James). Altrimenti si rimane, a tutti i livelli, nella condizione in cui ci si ferma a “Una vogliuzza per il giorno e una vogliuzza per la notte salva restando la salute” (da “Così parlò Zarathustra” di Friedrich Nietzsche). Perché l’essere borghesi non prevede di “avere molto caos dentro di sé per partorire una stella danzante” (ibidem).
vidal e toso:occhio a quello che fate. La sud
Spero che quello che si legge oggi su i media sia una bufala o un desiderio incomprensibile di creare terrore a tuti i livelli. Scrivere che il “merda” ha cambiato idea è riprovebole altrimenti, visti gli accordi scritti, è da magistratura.
Quindi spero che tutto quello che si legge sia frutto del desiderio di propinare puttanate. Altrimenti non so cosa succedera a corte Lambrischini tra oggi e lunedì.
oddio silver…propinare puttanate insomma…la defenestrazione di ienca e il subentro di toso non lo hanno fatto i giornalisti…e’ lui che e’ un essere spregevole e prova sempre a racimolare qualcosa
bilancio approvato…cda confermato…prestito obbligazionario autorizzato dal tribunale…la societa’ e’ salva….la matricola 45920 restaaaaaaaa…vi abbraccio tutti
Vedi che hanno pubblicato puttanate senza sapere le intenzioni della vecchia proprietà. Hanno fatto, come spesso succede, terrorismo mediatico. Ciao Solodoria.
le intenzioni della vecchia proprieta’ erano quelle di nuocere il piu’ possibile…per fortuna radrizzani e manfredi son stati piu’ furbi della vuperetta ormai spuntata
Finalmente la notizia positiva che tutti attendevamo, non nascondo personalmente parlando, con una certa apprensione. Ora che si pensi veramente a ricostruire una squadra valida per affrontare fare il campionato che ci attende. Anche io vi abbraccio tutti.
Silverfox ci sono tante persone a Genova compresa una certa frangia politica e giornalistica che avrebbe festeggiato qualora la Samp fosse fallita ma se vai a leggere cosa ho scritto in precedenza rimanevo ottimista in quanto le persone che mi facevano alcune confidenze erano e sono tutt’ora serie ed affidabili ora vediamo se anche l’ultima “profezia” allenatore italiano sarà corretta compresi i nomi citati. Oggi sportivamente parlando è proprio una bella giornata.
sarebbe meraviglioso l’ allenatore fosse italiano non solo di fatto ma anche di nome…ahahah…che gioia ragazzi…oggi ho pianto
Eviva!!!! Eviva!
Bravo Radrizzani, l’unico che ci ha creduto fermamente ed ha avuto il coraggio di affrontare il rettile all’interno del caos societario da questi creato negli anni. Ora FINALMENTE possiamo dire di essere LIBERI!..ci lega un filo..
Leggo di Pecini…speriamo sarebbe un grande colpo!!