Non di soli 5 mesi, sembrano ormai vecchie di un lustro le dichiarazioni di Walter Sabatini, arrivato alla Sampdoria in una tiepida giornata di fine giugno, presentandosi in pompa magna con dichiarazioni importanti, circondato dai vertici della dirigenza doriana: Ferrero, Romei e Carletto Osti.
“La mia idea è quella di arrivare al livello delle big, mai più subalterni” – disse chiaramente il nuovo responsabile dell’area tecnica della Sampdoria, appena approdato in blucerchiato, aggiungendo per dare ulteriore twist alla situazione – “Il nostro obiettivo? Avere pensieri sublimi e l’unico pensiero sublime è l’Europa. In fondo otto anni fa proprio la Sampdoria vincendo a Roma si prese per un punto la Champions rispetto al mio Palermo. Ora la rivorrei”.
E allora avanti popolo, veniva da dire ascoltando le dichiarazioni. Ma dopo quelle frasi che caricavano l’ambiente e non promettevano la luna, bensì l’impegno per arrivare in Europa (traguardo che l’Atalanta, non il Real Madrid, raggiunge da tempo) è arrivata una strana smentita di Osti subito dopo la prima batosta vera del campionato contro il Torino.
Eppure l’inizio di stagione lo stiamo giocando a discreti livelli, abbiamo mantenuto a lungo la quinta posizione.
Ma la dirigenza mette subito le mani avanti con Carletto Osti, che quando la barca inizia a scendere, va nel panico con una certa velocità: “Mai parlato di Europa. In questo momento è presto parlare di obiettivi”- ha detto Osti smorzando i già pochi entusiasmi presenti.
Sabatini di Europa ha parlato più o meno a mezzo metro da Osti. Giampaolo ha ribadito più volte che dobbiamo tentare di arrivare settimi.
E invece, giusto per saperlo, per Carletto Osti a che cosa puntiamo?
Dal momento che ‘puntare’ significa essere indirizzati a qualcosa, a cosa di grazia siamo indirizzati? Al decimo posto? Al campionato tranquillo e dormiente che finisce in primavera, mira a valorizzare i giocatori e poi rivenderli per ungere grassamente le tasche del presidente?
Di cosa stiamo parlando, quando è lo stesso Mister a credere che dobbiamo giocarci le nostre chance per arrivare alla settima posizione?
La squadra di certo ha limiti tecnici. A molti non piace l’integralismo di Giampaolo. In attacco siamo leggeri e poco prolifici e servono rinforzi (a tal proposito, se arrivasse davvero Destro a gennaio, sei gol da punta nell’ultimo anno e mezzo, ci troveremo di fronte ad una palese e sbandierata presa per il culo, dopo il mercato estivo chiuso ampiamente in attivo).
Ma è lo stesso campionato a dirci che dobbiamo avere l’obiettivo di piazzarci subito dopo le big, rinforzare la squadra dove esistono lacune e giocarcela fino alla fine. Il resto sono prese per i fondelli.
L’Atalanta raggiunge l’Europa da due anni, con programmazione e sapienza di gestione tecnica. Noi dobbiamo impegnarci prt raggiungere questo livello, non dare preventivamente alibi ai giocatori nel caso in cui non arrivassero i risultati, stiamo scherzando?
Non può essere la dirigenza la prima a sciacquarsi le mani alla Ponzio Pilato, a sciacquarsi con abluzioni nel bidet già a Novembre, sostenendo che non abbiamo l’obiettivo di un traguardo meritorio (perché la metà classifica come obiettivo fa ridere i polli).
Insomma Osti, dopo tanto tempo abbiamo ascoltato un’altra bella uscita ad minchiam.
6 commenti
Ebbene si, siamo indirizzati al decimo posto, al campionato tranquillo e dormiente che finisce in primavera, alla valorizzazione dei giocatori e alle plusvalenze. Fatevene una ragione.
P.S. questo se tutto va liscio…
Per favore evitiamo di riportare le belinate (se le ha dette veramente) di sabatini siamo la vetrina delle big e basta alla società importa rimanere in A lo sapete anche voi che scrivete l’articolo ma tant’è dobbiamo creare polemiche ed io che perdo tempo a rispondere a queste provocazioni
E’ molto importante un passaggio dell’articolo laddove dice, tra parentesi (“traguardo che l’Atalanta, non il Real Madrid, raggiunge da tempo”). E’ assai significativo perchè mette in evidenza un certo andamento nostrano di matrice “understatement” laddove valutiamo una straordinaria performance l’eventuale qualificazione in Europa League che viceversa è stata conquistata in diverse occasione proprio dalla squadra orobica, che, fino a prova contraria, è ancora catalogata come “provinciale”. Siamo minimalisti e a me non è mai piaciuto questo atteggiamento. Come quello, di uguale tendenza, ma questo comune a tutto il calcio italiano, che vede coinvolti tutti gli addetti ai lavori. Leggo infatti su Repubblica (8/11/18) a firma Stefano Zaino, a proposito di Vieira, “un giocatore su cui la Sampdoria ha investito molto, ma che, non va dimenticato, ha solo vent’anni….” E allora? In Europa giocano tantissimi calciatori ventenni (Diawara e soprattutto Mbappè che casualmente è anche…… campione del mondo). Gli stessi Chiesa e Gerson sono del ’97. Io ricordo, tra l’altro, alcuni giocatori che hanno militato nella Samp e che al primo tocco di palla mi hanno convinto di essere “grandi” e dal sicuro futuro da campioni. I nomi? Veron, Seedorf, Soriano, e buon ultimo Correa. Ebbene sono convinto che Vieira sia della stessa pasta. Per giocare deve ancora maturare? E già noi non possiamo rischiare d impiegarlo perchè abbiamo degli obiettivi di alta classifica…Nel frattempo si legge che si attende con fremito il ritorno in campo di Regini. Chi? Quello tanto amato dai tifosi e destinato alla panchina? Penso ci sia un grande deficit di comunicazione a tutti i livelli e, malauguratamente, non solo nel calcio.
D’accordo con MIKP, LUIGI e…Carlo Osti!
Suvvia, ma di che cosa stiamo parlando?
Champions League?
Siamo seri per cortesia…
E poi il mister, proprio non lo capisco:
l’anno scorso siamo stati per sei mesi sesti in classifica e lui continuava a dire che non reggevamo il peso della posizione che occupavamo ( pensa te se disgraziatamente fossimo stati quarti, i nostri eroi non avrebbero retto all’emozione e mi sarebbero svenuti all’ingresso in campo…) e un anno dopo, con la squadra indebolita ( a mio parere ovviamente ) e con le rivali visibilmente rafforzate vuole puntare all’Europa…mah…
Un conto è pensare all’Europa un conto è agire per ottenerla, pensare si possono pensare tante cose ma se non sei in grado di realizzarle o non ne hai la volontà non serve a niente, comunque il settimo posto con inizio a Luglio per una squadra come la nostra sarebbe una iattura, punterei di più sulla Coppa Italia senza dover vedere tutti gli anni delle formazioni assurde in questa competizione, in fondo occorrono poche partite per arrivare in finale e anche se non la vinci la finale ti da accesso diretto alle competizioni europee visto che l’altra finalista in genere è una big
La cosa che mi fa piu’ ridere per non dire incazzare che quando c’e’ stata la possibilita’ di giocarsi un posto in europa League ho sentito da piu’ parti anche in gradinata,luogo in cui dovrebbe far incazzare perdere col doria anche una partita alla playstation,che e’ meglio non andarci in europa che cosa ci andiamo a fare che poi coi preliminari e’ un disastro ecc ecc….ora siamo a centro classifica e giustamente ne abbiamo il belino pieno perché e’ una noia…..ci manca solo che ci auguriamo di lottare per la retrocessione cosi’ diamo un po’ di pepe nell’andare allo stadio….questa e’ la nostra dimensione purtroppo.il calcio moderno e’ questo.non si puo’ piu’ competere contro societa’ che hanno fatturati di grandi aziende.prendere o lasciare.anche io dopo 40 anni che vado allo stadio comincio a non averne piu’ voglia ma non posso incolpare ferrero osti o sabatini se non arrivo in Champions c’e’ poco da fare