Renan tira la bomba che non lascia scampo ad Handanovic! E’ l’89° minuto, ci portiamo a casa il giusto pareggio che ci restituisce uno dei due punti persi stoltamente domenica scorsa. Una bella Sampdoria, quadrata, ottimamente disposta in campo, tiene clamorosamente testa all’Inter a San Siro. Se la gioca alla pari con chi punta al terzo posto.
Non vorremmo esagerare ma iniziamo a sospettare che il generale Sinisa possieda facoltà miracolistiche, degne di Padre Pio. I nostri cadaveri delle prime giornate stanno risorgendo uno dopo l’altro, come dei Lazzaro blucerchiati. Giochiamo bene, mettiamo sotto prima la Lazio, poi addirittura l’Inter. Ed è sempre quella patologica mancanza di peso in attacco che frena una squadra che ha ripreso a macinare gioco. Arriviamo alla tre quarti e poi è calma piatta.
L’Inter di Mazzari (che dallo scontro tattico esce nettamente sconfitto) va avanti solo per le prodezze dei singoli, fa poco o nulla per meritare la vittoria. Ricky Alvarez e Guarin confezionano il vantaggio al 18′. Ricky fa ballare Gabbiadini sulla fascia e pennella in area. Costa inspiegabilmente lascia scorrere il pallone e Guarin insacca. Da Costa, per non essere da meno del pallone, si infila anche lui in porta come un sacco di patate. E’ 1-0 Inter.
Noi costruiamo qualche azione sfilacciata, ma siamo troppo leggeri davanti. L’Inter non riesce a chiudere la partita. Guarin prende un palo esterno al 51′, poi poco altro. Noi teniamo il pallino del gioco, ma ci areniamo nelle vicinanze dell’area avversaria: Eder insegue palloni come una bertuccia allo zoo, ma non riesce a impensierire i difensori avversari. Pozzi è isolato, Gabbaidini, dopo la grande gara con la Lazio, è molto impreciso. Facciamo la partita ma non siamo decisivi davanti.
Nel frattempo, dalle tribune, il magnate Thohir sventola i guanti in segno di giubilo, ha chiaramente la faccia di uno che non sta capendo un cazzo di quel che succede in campo. Regala alle telcamere un collage di sguardi ebeti magistrali. Moratti, al suo fianco, mastica amaro: “Perché diamine ho venduto la squadra a questo ottuso?”, sembra pensare a denti stretti. Ma la strana coppia merita la doccia fredda. Sinisa ha l’idea giusta: dentro Renan e fuori Obiang, tutto culo e poco arrosto. Renan ripaga la cortesia, si traveste momentaneamente nel Mihajlovic dei tempi allegri e scaglia un sinistro micidiale, su una palla vagante raccolta al limite dell’area. La rasoiata supera Handanovic: è il pareggio all’89’!
Portiamo casa un buon punto: la squadra ha fatto ancora un passo avanti rispetto alla gara con la Lazio. Mihajlovic sta lavorando benissimo. E con l’arrivo dell’attaccante agognato e un buon difensore centrale possiamo sistemare questa sventurata stagione.. Avanti Sinisa, avanti Sampdoria!
4 commenti
Ho visto solo il primo tempo ma tanto mi e’ bastato per vedere un’ottima Samp, l’Inter non ha fatto assolutamente niente se non il gol sulla solita cappellata della nostra difesa
Editoriale da sottoscrivere dalla prima all’ultima parola, aggiungo che gente come Renan e Soriano che sembravano dei cadaveri evidentemente proprio non lo sono (Soriano migliore in campo oggi), a sto punto mi aspetto che Sinisa recuperi anche Maresca, Rodriguez e magari anche Poulsen e poi magari a qualcuno inizieranno a fischiare le orecchie (vero Braccio di Ferro Rossi?)
Ero a milano.. Per me la vedete troppo ottimista . Comunque piangere non serve a niente , dunque mi associo. Portiere , difensore, e attaccante. Da costa a Costa , dovrebbero riposare 🙂
sì…c’è decisamente da pensionare qualche presunto titolare…che non merita tale “onore”…i Costa, lo stesso Gabbiadini e ci metto pure Gastaldello…a me Regini da centrale piace parecchio!
Questo potrebbe essere veramente il punto-salvezza, quello che da la consapevolezza che con l’uomo giusto che guida la baracca si può anche diventare squadra e non accozzaglia di giocatori.Dirò sempre le stesse cose ma possibile che nel calcio (come nella politica e nella vita) non ci sia mai alcuno che con somma modestia dica una parola, anche una sola, autocritica. Ad esempio Garrone dovrebbe interrogarsi “Perchè ho detto che Delio Rossi è un valore aggiunto?” Forse per il suo curriculum? Ma questo è valido per tantissimi allenatori. A parte Cavasin, e qualche altro, ci sono tanti trainers che hanno fatto bene e poi male, e poi ancora bene e così via. Vediamo il nostro dirimpettaio che qui a Genova , non si può negare, si comporta bene ma gli basta andare a Milano per perdere la reputazione, salvo poi rifarsela appunto sotto la Lanterna. E Ventura che non è stato “profeta in patria” ma a Torino è molto apprezzato? Di quanti si possono dire le stesse cose! Ma allora sono tutti “valori aggiunti”? Mi sa che nel calcio (come altrove) bisognerebbe sempre misurare le parole prima di parlare ed ovviamente accertarsi che il proprio cervello sia ancora in funzione.