Sfumato D’Aniello, Ferrero avrebbe raggiunto l’accordo con l’esperto Massimo Ienca per l’incarico di Segretario Generale, ruolo attualmente ricoperto in società da Massimo Cosentino il quale lascerà il prossimo 31 ottobre (con destinazione Inter a quanto sembra).
Nella serata di ieri, secondo i beninformati, il dirigente avrebbe incontrato il presidente e firmato il contratto. Mancherebbe solo l’annuncio ufficiale da parte della società, annuncio che dovrebbe arrivare nelle prossime ore.
Una lunga carriera dirigenziale quella di Ienca: 48 anni, ligure (è nato ad Alassio il 14 ottobre 1966), inizia nel 1987 collaborando con la segreteria sportiva del Genoa. Gli anni Novanta per lui sono stati estremamente formativi: entra nel comitato organizzativo locale di Genova per Italia ’90 e diventa l’attaché ufficiale della competizione per Costarica e Romania.
Nel ’97 ottiene la qualifica ufficiale di Direttore Sportivo dopo aver seguito il corso federale a Coverciano. Effettuato uno stage in Scozia, presso la federazione locale, inizia ad avere incarichi di responsabilità nel 1998-99 quando è Segretario Generale della Sanremese Calcio (ai tempi in C2).
Nel luglio ’99 torna al Genoa. Sono i tempi di Scerni e di “Nube che Corre” Dalla Costa, anni difficilissimi quindi, in cui Ienica ricopre diversi incarichi dirigenziali: segretario generale del settore giovanile, successivamente team manager e dirigente accompagnatore della prima squadra, infine segretario generale e responsabile organizzativo dell’intera società.
Con l’arrivo di Preziosi capisce che non ci sarà spazio per lui: nel luglio 2003, infatti, lascerà la società rimettendo il mandato nelle mani del Joker.
Ritroviamo Ienca nel 2004 ad Ancona: la società dorica è appena retrocessa in B dopo una stagione nella massima serie e l’allora presidente Ermanno Pieroni lo nomina segretario generale e responsabile organizzativo. L’esperienza sarà fulminea: Pieroni viene arrestato di lì a poco, l’Ancona è dichiarato fallito nel giro di un mese e Ienca si ritrova col cerino in mano in piena estate. Riesce comunque a trovare un ingaggio al Vittoria (C1) per una stagione, sempre in qualità di segretario generale e responsabile organizzativo.
La sua migliore esperienza professionale resta quella del Torino. Ingaggiato da Urbano Cairo all’indomani della costituzione della società che rilevò il titolo sportivo granata, Ienca sarà per cinque stagioni segretario generale, responsabile organizzativo e team manager. Braccio destro del presidente-editore per la gestione amministrativo-operativa, Ienca lascerà il Toro nel 2010 dopo alcune stagioni altalenanti tra A e B.
Nel 2011-12, Ienca è al Novara, con la mansione di segretario addetto agli affari generali. La sua professionalità non impedisce però ai biancazzurri di retrocedere in B dopo appena una stagione.
La sua ultima esperienza, infine, è a Reggio Emilia: nel 2013-14, infatti, è direttore sportivo dei granata (in Lega Pro). Finisce nel mirino dei tifosi a causa di risultati sportivi modesti (la Reggiana arriverà solo dodicesima in Prima Divisione) e per la contestata cessione dello Stadio Giglio (che, ricordiamo, è stato uno dei primissimi stadi di proprietà in Italia) al Sassuolo del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi.
Lascerà dopo appena una stagione, dedicandosi per breve tempo al calcio a 5: per qualche mese, infatti, è consulente esterno della Libertas Astense, squadra piemontese neopromossa in A2, per la quale si occupa prevalentemente di gestione organizzativa.
Il lungo passato rossoblu di Ienca, oggi, ha fatto storcere il naso a qualche tifoso sui social network, ma in concret nessuno può contestare seriamente la professionalità mostrata in più di vent’anni di carriera dal dirigente, spesso ritrovatosi a gestire situazioni economicamente ed organizzativamente disastrose.
3 commenti
Mai sentito nominare prima d’ora, devo esser sincero. Alcuni tifosi sul web dicono sia genoano sfegatato, altri invece ne elogiano le qualità professionali e di serietà. Ferrero, dal canto suo, su twitter, ha risposto alle perplessità dei tifosi con un laconico “ora mi informo”. E’ chiaro che la professionalità di un dirigente (qui con manzioni prettamente amministrative non tecniche) non si misura con l’appartenenza o meno a una squadra o l’altra (Sabatini è laziale eppure è un bravo dirigente della…Roma!).
mansioni, ovvio con la esse 🙂
Aspettiamo a giudicare. Certo, le ultime esperienze di genoani in società ai tempi di Garrone non hanno dato buoni frutti. Ma restiamo fiduciosi, la nuova società sembra molto attiva e le cose per ora stanno andando bene… Io sono ottimista