Nuovo appuntamento con l’Esule e le sue “memorie metropolitane”
Mi ritrovai su di un taxi scassato guidato da un tassista dal volto consunto, deturpato da qualche spirito demoniaco. Era il volto di un relitto della società, l’uomo giusto per me e per la mia passata vita di frequentatore di donne dedite alla sveltina a buon mercato.
Gli chiesi, stappando un cartoccio di vino sul sedile posteriore, se conosceva qualche posto frequentato da prostitute…. ero come al solito sull’orlo di una ubriachezza molesta, affamato più che mai di amore, così come di vino. Ah, dimenticavo… mi trovavo per motivi di lavoro a San Salvador, capitale dello stato centroamericano di El Salvador. Farneticavo in uno spagnolo stentato, combattendo con la voce impastata e lo sguardo annebbiato, l’alito fetido e i miei fantasmi da beone.. Attendevo soltanto una succosa capinera. Eppure quella faccia, la faccia del tassista, non mi era nuova.
Di certo era la tipica faccia di chi aveva combattuto con la vita, ma non avrei saputo dire se avesse vinto o perso. Fatto sta che ero sicuro di avere già visto da qualche parte il mio silenzioso nocchiere.
Silenzioso, già..
Alle mie parole solcate da venature moleste, lui annuiva con sguardo lontano e complice. Un sorriso increspava la sua faccia, e, come un mantra, rivolgendomi lo sguardo tramite lo specchietto retrovisore, mi ripeteva soltanto “Si, senor!”…
Crollai dopo cinque minuti dall’inizio del tragitto, floscio sul sedile posteriore del taxi come un palloncino sgonfio.
E sognai.
Fu uno di quei sogni strani, che solo chi ha provato l’ebbrezza alcoolica conosce. Ad un buio iniziale, si sostituì una visione. C’era un uomo in maglia gialla e calzoncini blu, capelli lunghi e lineamenti fieri da indio… un uomo che aveva una palla tra i piedi e con quella sfera di cuoio faceva magie, dribblando i malcapitati avversari come fossero birilli statici ed amorfi…
Mi risvegliai di botto dopo non so quanto: potevano essere passati 5 minuti come 2 ore, il taxi aveva accostato in una strada piena di luci scintillanti… mi era passata ogni voglia scopereccia. Durante quel tormentato pisolino avevo avuto come una illuminazione. Il tassista era sceso, nel frattempo. Lo vidi pochi passi più avanti all’auto, mentre faceva una cosa che diede un ulteriore conferma a quello che avevo sospettato: l’indio stava palleggiando, ininterrottamente, con un pacchetto di sigarette, per ingannare il tempo, evidentemente. Raccolsi le forze e scesi dall’auto. Reggendomi in piedi a stento mi avvicinai all’uomo, che non sbagliava un palleggio… rimasi a guardarlo ammirato. Poi dovetti correre in un angolo buio a svuotare la vescica.
E finalmente trovai il coraggio:
“Io ti conosco, per Bacco!! Tu sei El Magico Gonzalez! Il più forte e folle giocatore di calcio che Iddio abbia mai messo su questa terra!”
La voce mi tremava per l’emozione. Era un mito, per me…. Lui, con un ultimo palleggio, fece volare ancora più in alto il pacchetto di sigarette, afferrandolo poi al volo durante la discesa. Quindi si voltò verso di me, con il solito sorriso sardonico, ed annui’. Ma non disse niente. Solo, si avviò verso il taxi, aprì la portiera e, guardandomi, mi disse che la corsa me l’avrebbe regalata lui. Poi mise in moto e se ne andò. Lo vidi sparire all’orizzonte in una nube di fumo nero maleodorante… dannato Magico, anche se mi hai piantato in asso in una zona malfamata della città, per me resti sempre un idolo.
Un mariachi errante, intanto, stava suonando indemoniato in un angolo buio della strada.
Mi affrettai a chiamare un nuovo taxi, e mi feci ricondurre all’albergo dove alloggiavo per riposare un po’… l’indomani infatti sarei ripartito.
Ora, vi invito caldamente, qualora non lo aveste mai sentito nominare, a cercare notizie su di lui e sulla sua vita. Capirete il perché di questa mia smodata ammirazione nei suoi confronti… E pensare che adesso mi tocca commentare certi scarponi….ahh, come è ingiusta , alle volte, la vita…
2 commenti
Ottimo!! Al di là del fatto che non si finisce mai di imparare e quindi mi stupisco del fatto che non ero a conoscenza dell’esistenza di questo fenomeno, forse perchè non ha avuto una carriera internazionale per la quale sono famosi Di Stefano, Gento, l’immenso Manoel Dos Santos (Garrincha) ed altri di quel tempo, comunque guardando il video si comprende perchè lo stesso Maradona abbia detto che tecnicamente è stato più forte di lui. Ma mi è piaciuto molto del pezzo l’aria “adventure” ed esotica che si respira ma soprattutto l’effetto del sogno, quello che io definisco “perdersi per ritrovarsi”. Ancora bravo Esule!!
Ahahah!!! ma il mariachi nella foto è Eder!! Complimenti comunque, l’Esule è un genio, la vera stella di questo sito!