Anima e Cuore. Anima e Culo. Finalmente la fortuna ci assiste, erano mesi che tutto girava dannatamente storto, nel modo peggiore in cui potesse girare.
Il pareggio di stasera è meritato, perdere di misura sarebbe stato una beffa, un semi-dramma per la nostra classifica e soprattutto un risultato ingiusto, visti i valori in campo.
La gara, sportivamente parlando, è stata brutta, a tratti orripilante.
Ma bisogna anche mettersi nei panni di Montella alla guida di una squadra già in crisi nera, che perde all’ultimo momento Eder e Silvestre, ossia il miglior attaccante e il miglior difensore. Roba da esorcismi, roba da consultare Padre Milingo e poi predisporre le barricate perché l’obiettivo era in un modo o nell’altro uscire dall’Olimpico con un punto.
Non concediamo quasi niente alla Lazio, in palese affanno.
Quella biancoceleste è una squadra simile a noi: stanno attraversando un periodo di collasso psico-fisico, sono una squadra senza costrutto, sfilacciata e inconcludente ma con almeno una punta centrale (o meglio, almeno tre: Klose, Djordjevic e Matri), laddove il nostro attacco è quasi invisibile.
Con l’infortunio di Eder Montella opta per la soluzione a una punta, col solo Cassano avanzato. Insomma, era come vedere alcuni ultimi episodi della Nazionale di Prandelli, con Cassano abbandonato in solitudo, in una condizione eremitica nel tentativo di controllare palloni: un ruolo di sacrificio nel quale Fantantonio fa quello che può.
Apprezzabile comunque l’impegno di Antonio, distante anni luce dal fancazzismo del barese nell’epoca di Zenga. Altri giocatori da menzionare per la gara di stasera sono Zukanovic (al di là del gol – il secondo in 2 gare, l’unico a segnare con Montella): una prestazione da pilastro della difesa per il bosniaco.
Evidenti i segnali di ripresa di Fernando, sempre al centro del gioco. A sorpresa (la più incredibile e quasi indicibile delle sorprese) anche Vasco Regini sfiora la palma di migliore in campo: chiusure quasi sempre puntuali, corsa e presenza in avanti. Bravo Vasco, dovresti giocare sempre così, dannazione a te!
Le azioni sono poche, da ambo le parti. La migliore per la Samp arriva al 30′ del primo tempo: ci distendiamo in contropiede, Lollo galoppa ed entra in area ma ha mezzi tecnici caproneschi, non trova Barreto a un passo da lui a porta praticamente vuota (sarebbe stato un gol stile blaugrana) e si incarta, la palla arriva in qualche modo allo stesso Barreto che tira come può e sfiora il palo. Peccato, era un gol fatto.
Nella ripresa continua una gara non entusiasmante.
Noi cerchiamo il segno X, ma ci complica la vita l’incursione di Felipe Anderson che salta De Silvestri e mantiene (per una questione di millimetri) il pallone in campo. Palla a Radu e cross preciso per Matri che realizza una grande rete di testa, con Viviano incolpevole.
A questo punto sembra che tutto vada a rotoli.
Muriel è entrato da qualche minuto, si auto lancia con le sue progressioni esaltanti, i suoi dribbling sul fondo al limite del paranormale ma regolarmente conclude con troppa fretta e male.
E’ però decisivo su un’azione dissennata della Lazio che si scopre al 92′ lasciando il contropiede a Luis e a Soriano. Muriel è letteralmente abbattuto da Berisha (subentrato a Marchetti per un infortunio da demente del portiere laziale). Guadagnamo una punizione gratis dai 30 metri in pieno recupero. Tira Zukanovic, Felipe Anderson ci mette la capoccia e spiazza il portiere albanese, per un 1-1 quasi miracoloso ma che è sacrosanto visto l’andamento della gara. Un punto che è un’ autentica iniezione di fiducia per la squadra, il primo per Vincenzo da tecnico blucerchiato.
Il risultato e gli episodi determinano gli umori, è vero. Ma l’1-1 ci dà una piccola soddisfazione in un momento difficile. Ora servirà continuità, Milan e Palermo sono due gare da non sbagliare. Avanti Vincenzo, avanti Marinai!
4 commenti
La partita di Coppa Italia viene proprio a fagiolo anzi a……due fagioli. Perchè in caso di vittoria darebbe ai nostri molta della fiducia perduta, e un pò ritrovata ieri sera, e inoltre sarebbe la spallata definitiva all’allenatore del Milan. Ben gli sta(rebbe).
Anche 1 punto in questa situazione vale oro, sarebbe fondamentale essere alla fine del girone di ritorno a 22/23 punti, poi qualcosa sul mercato (non mi aspetto grandi cose ma cmq qualcosa si muoverà) per cercare di fare un girone di ritorno più tranquillo.
Serve qualche risultato per ridare fiducia alla squadra, che ripeto per me non è scarsa come dice la classifica.
Che bello avere Vincenzo in panchina, davanti alle telecamere, in conferenza…che stile, che pacatezza… e finalmente ieri la squadra si è mossa come un unico organismo, sebbene nelle difficoltà di formazione e nei limiti delle alternative, del periodo e della condizione mentale e fisica. Presto per gioire, ma grande reazione. A gennaio compreranno uno per reparto in base alle indicazioni montelliane.
Non abbiamo fatto una partita bellissima in assoluto, ma abbiamo giocato tutti insieme e senza soffrire eccessivamente….finalmente alcune uscite precise e anche qualche spunto in costruzione— come on!!!
Dio che sofferenza!
Al gol ho esultato come non mi accadeva da tempo, perdere sarebbe stato tremendamente ingiusto oltrechè un’ulteriore mazzata per tutto l’ambiente!
Diciamolo sottovoce, ma potrebbe essere l’episodio che cambia la nostra stagione…