Due partite e un punto: era il bottino auspicabile dopo l’uscita del calendario, che aveva causato a tutti un cospicuo cagotto da sudori freddi. Le prestazioni della squadra sono state decenti, a tratti quasi buone: Delio Rossi sta veramente cavando il sangue dalle rape (e da qualche testa di rapa).
Cosa funziona? Innanzi tutto i giocatori stanno seguendo il tecnico. Gli spazi vengono chiusi bene, in nessuna delle due gare disputate siamo stati schiacciati (a parte qualche istante con la Juve, ma ci sta). Delio può ritenersi temporaneamente soddisfatto. Sta funzionando la squadra nel suo complesso e in particolare alcuni singoli: Gabbiadini per ora sembra un acquisto azzeccatissimo: giovane, sulla linea dei giocatori voluti da Delio, è una perenne spina nel fianco degli avversari. Grazie al suo sinistro al veleno è una minaccia che può colpire da un momento all’altro. La punizione di ieri è stata perfetta, micidiale: senza quella prodezza staremmo molto probabilmente commentando una sconfitta.
Un secondo giocatore che sta andando alla grande è Lollo De Silvestri: la società ha puntato su di lui ed è stata una scelta felicissima. Lollo stantuffa sulla fascia che è un piacere, grezzo come piace a noi. Ieri è uscito stremato nel finale, dopo una partita a dir poco generosa. Ultima nota positiva è il portiere Da Costa, su cui si è detto ripetutamente che non fosse pronto per la A (a differenza forse di Romero e Curci). E invece il brasiliano sta facendo molto bene: ci guardiamo intorno e vediamo cappelle mastodontiche, frittate madornali, laddove l’onesto Da Costa, fino ad ora, ha dato prova di una certa sicurezza.
Cosa non funziona.
Detto e ridetto di un settore sinistro menomato (mezz’ala mancante: Renan è tornato ad essere una capra – oggi finalmente arriva Bjarnasson -. Regini, se non altro, ci mette l’anima, ma è palesemente fuori ruolo), a Bologna la nostra coppia di maggior classe Obiang-Kristicic è rimasta ancora sottotono. Forse la situazione migliorerà con l’arrivo dell’islandese, che potrà dare una mano ad entrambi. Intanto, contro il Bologna, si è registrata un’insolita posizione avanzata per Obiang, che non sembra tanto fruttuosa. Obiang si è trovato spesso sperduto, al limite dell’aria avversaria. Obiang è cervo che esce di centrocampo, che sradica palloni dai piedi degli avversari e fa ripartire l’azione. Ma gli manca ancora la conclusione e la frequenza dell’ultimo passaggio. Così avanzato, se è questo che vuole Delio Rossi, sembra un po’ sprecato.
Il secondo aspetto che non funziona riguarda invece il gioco: col Bologna (prima del finale in cui sono saltati completamente gli schemi) la manovra è stata lenta, le ripartenze lentissime, a volte nulle, spesso affidate a quell’uomo pieno di sonno di Renan.
Ci vuole più velocità nel far ripartire l’azione, cristo santo! Il primo gol, ad esempio, è nato da una mollezza difensiva che ha portato la Samp a perdere palla malamente, invece di sfrecciare in contropiede. Delio Rossi non l’avrà certo presa bene: in futuro voleranno cazzotti dietro le orecchie.