Sono qui seduto sulla tazza del cesso a spruzzare bile e sciolta, ininterrottamente da ieri, ma, vi sembrerà strano, non ho rabbia o rancore per la vostra vittoria.
La giudico meritata, non sono cieco o così ottuso da cercare di arrampicarmi sugli specchi. La mia disidratazione gastrico-intestinale è semplicemente data da una serie di constatazioni, sommata a quattro cartocci di vino che mi sono scolato per placare un’ira dirompente, una cazzo di ira che mi ha fatto cristare tutta notte, con i pugni rivolti alle stelle.
Non sto a fare le pulci alla Samp, non questa volta.
Stavolta voglio schiacciare le zecche fra le orecchie del vate di Grugliasco… che poi, non sarà che a furia di chiamarlo vate lui si creda davvero un padreterno? A giudicare da quel che ho visto ieri (e ancora sono qui che mi sto liquefacendo, seduto su una porcellana non proprio comodissima), il tecnico ha avuto quasi sicuramente una sorta di investitura divina, una ispirazione a perdere una gara cosi importante ancora prima di mettere piede in campo….
Una squadra confusa, disposta alla cazzo di cane, con il colosso De Maio, centrale puro, adattato (senza che ce ne fosse necessità) a fare l’esterno sul veloce Eder. De Ceglie, che già ho in odio, che boccheggiava spaesato un po’ a destra, un po’ a sinistra, un po’ in avanti, un po’ in difesa… sparacchiando cross alla cieca, quasi con rabbia… una furia agonistica da dopolavoro ferroviario. E poi lui, lo strabico calabrese che ho ribrezzo anche nel nominare ed addirittura nello scrivere, lui che si è impossessato del numero che nel calcio è sinonimo di estro e fantasia…
Gasperini, hai lasciato in panca gente come Portanova, che anche se non sarà Beckenbauer avrebbe comunque sputato sangue per la maglia, Vrsalijko…. a Fetfatzidis hai lasciato gli spiccioli finali… E io sono qui, ormai scarico, ormai privo di liquidi in corpo per una sciolta madornale che mi ha colto da ieri notte, immerso in un odore che, se non fossi io a produrre, definirei di natura disumana.. Sono qui che ti maledico per le tue sciagurate scelte tattiche.
E ora ti maledico dal divano su cui sono riuscito a stravaccarmi, privo di forze, un occhio al cartoccio di vino e l’altro al portafogli, da cui estrarrò il ventino che mi soddisferà stanotte: un ventino che non mi lascerà solo sul water a rimuginar pensieri mentre mi sciacquo il deretano.
In qualche modo mi piace pensare che questa influenza, questa flatulenza, questa tempesta gastrica me l’abbia causata la tua sciagurata serata….
BRAVI CAPRONI, MI AVETE CAUSATO UN TRAVASO DI BILE ED UNA NOTTE SULLA TAZZA, MALEDETTI!
Che diarrea colga anche te, vate di sta tazza otturata!
1 commento
Meraviglioso. Piango dal ridere 🙂