Questa sera, alle ore 20.45, la Samp giocherà a Marassi il terzo turno di Coppa Italia contro la matricola Bassano, squadra di Lega Pro che i blucerchiati non hanno mai affrontato nella loro storia. Un avversario da non sottovalutare, che nelle ultime due stagioni ha sfiorato la promozione in serie B. Ma cosa dobbiamo aspettarci dal Bassano? Per conoscere meglio la squadra giallorossa abbiamo contattato il giornalista di Bassanonet Marco Polo, voce storica del calcio a Bassano del Grappa.
Non è la prima volta che il Bassano arriva al terzo turno di Coppa Italia…
[MP] «Era già successo nel 2014, quando avevamo vinto il sentito derby con il Vicenza e poi battuto a sorpresa il Livorno appena retrocesso dalla serie A. Quindi la sfida impossibile all’Olimpico con la Lazio: primo tempo 0-0, risultato finale… 7-0, complice un cambio azzardato. Ma l’emozione di essere lì è stata indescrivibile».
Una sconfitta pesante da cui tuttavia è nato un ciclo vincente.
«Che per poco non ha portato il Bassano in serie B. Due anni fa la promozione è sfumata prima arrivando a pari punti in campionato con il Novara (causa sconfitta nello scontro diretto), poi a seguito della doppia finale play-off contro il Como che nel corso della regular season il Bassano aveva battuto sia all’andata che al ritorno. L’anno scorso, con una squadra simile, ci siamo qualificati di nuovo ai play-off ma siamo stati eliminati dal Lecce ai quarti di finale, dopo di che la società ha deciso di stravolgere la composizione della rosa. Il blocco storico della squadra non esiste quasi più e rispetto alla scorsa stagione nell’undici titolare sono rimasti soltanto tre giocatori, con la dirigenza che ha deciso di investire tutto o quasi sui giovani».
Che – immagino – si presenteranno a Marassi con tanta voglia di stupire…
«Sì, ma sarà veramente dura. Mi chiedi di chi dovrebbe avere paura la Sampdoria…“Paura” mi sembra un termine esagerato, l’unico giocatore su cui voglio sbilanciarmi è Tommy Maistrello, che ha già segnato due gol nelle precedenti sfide contro Fidelis Andria e Avellino. È la classica prima punta attorno a cui giostrerà Rantier, di gran lunga il giocatore più famoso della rosa giallorossa, con un passato in serie B nel Verona e nel Vicenza. I totem della squadra rimangono comunque capitan Bizzotto (difensore centrale) e il vice Proietti, centrocampista».
Sinceramente: la squadra di mister D’Angelo verrà al “Ferraris” per fare le barricate?
«Contro l’Avellino, avversario di categoria superiore, il Bassano ha vinto 2-0 giocandosela a viso aperto. Ma contro la Sampdoria sarà più difficile, dato l’enorme potenziale tecnico a disposizione del vostro tecnico Giampaolo, che come allenatore della Cremonese ha affrontato il Bassano in uno scialbo pareggio per 0-0 il 15 febbraio 2015. Con che modulo giocherà la squadra giallorossa? Nelle precedenti vittorie con Fidelis Andria e Avellino mister D’Angelo ha schierato la squadra con il 4-4-2, salvo intoppi credo che continuerà sulla stessa strada».
Nella formazione titolare, oltre ai due attaccanti, spiccano il difensore Crialese, allenato da Giampaolo ai tempi della Cremonese e soprattutto il portiere Elia Bastianoni, di Santa Margherita Ligure e sampdoriano. Ma che aria si respira a Bassano in vista di domenica? Ci sarà un esodo di tifosi giallorossi verso Genova?
«In città si registra un fermento in costante aumento, l’evento è sulla bocca di tutti e per chiunque giocare al Ferraris contro la Sampdoria è un sogno ad occhi aperti. Difficilmente comunque ci saranno nel settore ospiti più di 100/150 persone. I motivi sono essenzialmente il periodo estivo, l’orario/distanza che complica la vita ai meno giovani o ai più pigri, la burocrazia che rende sempre più complesso andare allo stadio e una piazza che sta costruendo la propria tradizione solo in questi anni. Per non parlare della “cattiva” usanza di un buon numero di supporter giallorossi di preferire in trasferta il settore distinti piuttosto che fare gruppo in curva ospiti. Inoltre bisogna tenere presente che il comprensorio bassanese è paragonabile a quello di Pordenone, Carpi, Frosinone, Mantova, Forlì e non certo a piazze come Padova o Verona, tanto per rimanere in Veneto».
Se come molto probabile verrà a Marassi per difendersi e ripartire, quali saranno gli obiettivi del Bassano per il prossimo campionato di Lega Pro?
«La squadra giallorossa è stata sorteggiata nel girone B, di sicuro il più difficile dei tre della vecchia serie C. Le sensazioni sono molto buone, meglio di così questi ragazzi non potevano iniziare e la voglia di continuare a stupire fa parte del dna del gruppo. Sono assolutamente convinto che ci divertiremo un bel po’. Detto questo le favorite alla vittoria finale sono altre, in primis le corazzate Parma e Venezia, poi Padova e Reggiana, ma non vanno sottovalutate nemmeno Pordenone e Feralpisalò. L’obiettivo è centrare un posto nei play-off, che a partire dalla stagione 2016/2017 sono allargati alle prime otto. Se poi arriva qualcosa di più, tanto meglio».
Un’ultima curiosità: pochi sanno che il Bassano è in mano a una delle famiglie più ricche d’Italia…
«I Rosso, proprietari del marchio di abbigliamento Diesel. Il patron Renzo ha festeggiato nel 2016 i vent’anni dal suo ingresso nella nostra società. Negli ultimi anni, con presidente Stefano Rosso, sono arrivati la vittoria di un campionato e della Supercoppa di Seconda Divisione ed è stata allargata la base societaria con l’ingresso di numerosi soci di minoranza (imprenditori del bassanese) che hanno portato nuova linfa e tanto entusiasmo. Volendo i Rosso potrebbero permettersi una squadra più blasonata, ma il loro impegno nel mondo del calcio è legato a doppio filo con la città di Bassano del Grappa, con un occhio di riguardo allo sviluppo del vivaio. Mentre per la prima squadra i criteri guida sono il rispetto delle regole e il rilancio di giocatori affamati, con grande attenzione a budget e bilancio. In quest’ultimo aspetto, un po’ come voi genovesi…».
ROBERTO BORDI