Le ultime ore di mercato, gli obiettivi europei e la prestazione maiuscola, bella e sfacciata, della Sampdoria contro la Roma. Di questi e di altri temi ha parlato il grande giornalista Renzo Parodi, nel suo editoriale su Repubblica:
“La Sampdoria – scrive Parodi – “In soli otto giorni ha fulmineamente riguadagnato fiducia, gioco e punti e si è insediata di nuovo solitaria al sesto posto in classifica. Il calcio fa parlare e tacere, dovremmo ricordarlo tutti (me compreso) e tuttavia non c’è nulla di miracoloso nel colpo d’ala dei ragazzi di Giampaolo.
Toccato il fondo a Benevento, la squadra si è riorganizzata mentalmente; Giampaolo ha rivisto qualcosa nella preparazione fisica e la vittoria sulla Viola ha riavviato il motore a pieni giri.
Sette punti in tre partite è il passo giusto per costruire la fuga ma attenzione a non volare troppo in alto. Guai strologare di obiettivi più nobili del sesto posto finale: è vero che Inter e Roma zoppicano ma i rispettivi organici sono enormemente superiori a quello della Sampdoria, tanto più se la società non porterà a casa un rinforzo a centrocampo – Giaccherini è andato al Chievo – mentre il barese Anderson, un terzino, è una pista calda, ma in proiezione futura.
“Le sorprese sono ancora possibili – aggiunge il giornalista – “E tuttavia temo che la vittoria di Roma abbia convinto i dirigenti che la rosa va bene così. Viceversa credo che occorra un ricambio in mezzo al campo, Praet ne avrà per un altro mese e mezzo e nella virtuale assenza di Verre e Capezzi, i cambi in mezzo al campo stanno praticamente a zero. Se poi Giampaolo riuscirà a recuperare i due alla causa come ha fatto con Murru, tanto meglio. Ma chi può dirlo, oggi?
Mi auguro anche che Ferrero non ceda alle lusinghe (ben remunerate) del Sassuolo e non si lasci scappare Caprari, la controfigura ideale di Quagliarella. Giampaolo dichiara che l’organico gli sta bene com’è e predica allegria e leggerezza: “Giochiamo per divertirci e fare un bel calcio”.
La squillante vittoria sulla Roma aggiunge altra legna al festoso falò delle speranze europee.
Senza Strinic, Praet e l’eroe eponimo Quagliarella, Giampaolo ha assemblato una squadra competitiva, quasi sfacciata nel confronto a tutto campo. Ha dominato per mezz’ora una Roma stralunata e incapace di replicare: nove corner e cinque occasioni da gol per i ragazzi in blucerchiato. Il calcio di rigore parato alla grande da Viviano ha inchiodato il match al suo destino. Il portiere è tornato ai livelli di eccellenza.
Il risveglio di Murru, l’umile fatica di Barreto, l’intraprendenza geniale di Ramirez, la perfetta applicazione difensiva dei due centrali, Silvestre, un gladiatore, e Ferrari, pulito e sicuro, hanno costruito la vittoria. Sabato a Marassi arriva il rigenerato Torino di Walter Mazzarri che riavrà Belotti a tempo pieno. Occhio, perché anche il Toro nutre ambizioni europee e venderà cara la pelle”.
9 commenti
Belin sei forte se GP ha detto che non vuole nessuno perché tu che non sei un tecnico dici che ci vuole uno a centrocampo dopodiché la chicca è: il Torino verrà a Marassi per vendere cara la pelle. Però tra tutti pensavamo che venisse in vacanza, per favore scrivi se riesci articoli più interessanti di questo
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Spero nessuno si sia dimenticato perché Fabio è oggi con noi.
Quando Quagliarella segna sabato:
A- deve esultare clamorosamente, per aver segnato a una squadra con una tifoseria di imbecilli.
B- non deve esultare, deve rimanere serio, allontanare i compagni che esultano, per una presa per il culo da antologia.
RISPOSTA SICURA: A
All’andata non fece nulla di particolare, si lasciò abbracciare dai compagni e stop, secondo me in caso di bis sabato non farà molto di più…
Comunque in generale a me, se un giocatore esulta o no, frega meno di zero, non ho mai compreso questa ormai decennale diatriba…
Anche a me frega zero, per questo ritengo – omissis- i torinisti che fecero tutto quel casino tanti da farlo andare via.
Se giochiamo come contro la Roma (andato e ritorno) gliene facciamo 3 o 4, e effettivamente non ce ne frega un belino se Fabio esulterà o meno. Che faccia almeno un gol, questo si interessa.
Una critica alla societá per aver lasciato andare Puggioni: l’avevamo preso che stava meditando l’addio al calcio, e l’abbiamo ritrasformato in un grande portiere. Lui peró ci ha ripagato alla grande in campo per quasi 2 anni, e soprattutto era divenuto la voce dello spogliatoio, il link DORIANO tra gradinata e societá. brutto perderlo a metá campionato per non aver fatto un minimo (giusto e opportuno) ritocco al suo ingaggio, cosa promessa e non fatta, come in altre situazioni.
L’agente di Puggioni dice che la società aveva promesso di ridiscutere il suo contratto, mi sembra una cosa molto diversa dal promettere un aumento. Uno se vuole te lo ridiscute al ribasso.
Quindi chissà ‘le altre situazioni’…
Intendo le altre occasioni se qualcuno dicesse di essere stato trattato male, ma mi sembra ne’ Puggioni ne’ l’agente lo stiano dicendo.
Simic alla Spal, ora che è in serie A potremo attenzionare meglio un possibile protagonista per noi, a partire dall’anno prossimo. Si diceva un gran bene delle prime partite all’Empoli, poi dico la verità l’ho un po’ perso.