Un concentrato di errori. Anche Giampaolo è incappato in una giornata storta. Non sarà certo una partita a rovinare un intero campionato, ma la batosta dell’Olimpico dovrà suonare come una sveglia per i giocatori blucerchiati, chiamati a tre partite da disputare al massimo per raggiungere il decimo posto, obiettivo minimo di una stagione che volge al termine.
Su questo e altri argomenti ha scritto Renzo Parodi nel suo editoriale su Repubblica. Interessante, come sempre, l’analisi del giornalista:
“La catastrofica disfatta della Sampdoria con la Lazio – scrive Parodi – “ha molti padri e va ascritta, anzitutto, alla squadra, sgonfiatasi come un palloncino bucato dal terribile 1-2 laziale. Troppo leggeri di testa i giocatori, Skriniar sembrava quello dei primissimi passi in Italia e gli altri appresso con l’eccezione del leone Quagliarella (dieci gol) e del solito generoso Barreto.
Se non gira la testa non girano le gambe e i giocatori blucerchiati sembrano sazi e vagamente nauseati del pallone. Hanno dato molto in stagione, ma sbracare così è umiliante e non trova scuse. La società li paga puntualmente, stampa e tifosi li coccolano (anche troppo, a conti fatti), hanno dunque il dovere di impegnarsi fino all’ultimo giro d’orologio. Puggioni e Quagliarella hanno porto sentite scuse ai tifosi a nome dei compagni, saranno assolti soltanto battendo il Chievo ed evitando la canonica picchiata finale. Giampaolo aveva annunciato una serie di esami utili a valutare le forze in organico. Ha avuto risposte chiare da diversi giocatori, magari tecnicamente bravi ma scarsi in fatto di personalità. Società e allenatore ne terranno conto.
GIAMPAOLO
“Qualche responsabilità – aggiunge Renzo Parodi – “ce l’ha anche Giampaolo che negli spogliatoi ha offerto il mea culpa a “copertura” della squadra: “Ho preparato male la partita in settimana”. La disfatta ha più serie motivazioni. La squadra è scarica ed è davvero difficile per un allenatore entrare nella testa dei suoi giocatori e offrire le motivazioni che non hanno.
“E il modo ancor m’offende”, per dirla col Sommo Poeta. Prendere sette gol rischiando di incassarne un’altra mezza dozzina chiama in causa – oltre alle mollezze dei giocatori – anche l’irriducibile schematismo tattico dell’allenatore. Che ha richiamato in panca Schick, dopo l’espulsione di Skriniar, anziché lo spento Djiuricic.”L’ho fatto per salvaguardare gli equilibri tattici e per gestire la spalla del ceko”, ha spiegato.
Il manuale del calcio in effetti prescrive che, se perdo un difensore lo rimpiazzo con un difensore e tolgo una punta. E però se sto sotto 0-2 posso arrischiare una mossa diversa. Confermo Schick capace di inventare un gol come aveva inventato l’assist sprecato da Djuricic sullo 0-1 e mi gioco il 4-3-1-1. Senza il bomber ceko la squadra, menomata in avanti, si è rattrappita senza guadagnarne in solidità difensiva. Si obietterà: tre gol la Sampdoria li ha comunque segnati ad una grande squadra. Vero, ma in azioni estemporanee e contro un’avversaria ormai sazia e col risultato in cassaforte”.
DISASTRO DODO’
“Insistere su Dodo quarto difensivo a sinistra – commenta Parodi – “fa parte della personalissima mistica di Giampaolo. Il dentro-fuori-dentro del brasiliano ha sortito oltretutto la distruzione psicologica di Regini che non sa più che pesci pigliare. Dentro Pavlovic e vediamo quel che saprà fare.
Il dogmatismo tattico è il limite costante e, temo, invalicabile dell’allenatore blucerchiato. Tutto deve essere preparato in settimana, provato e riprovato e mandato a memoria. In automatico. Giusto, per carità. Ma allorché si produce l’emergenza vale la pena di improvvisare qualche mossa fuori dagli schemi, metterci un pizzico di fantasia e di azzardo. Altrimenti è tutto previsto. Anche dall’avversario. Giampaolo è un bravo allenatore, ma se non corregge questo aspetto cruciale non diventerà un grande allenatore.
Last but non least, alcune pessime performaces individuali sono figlie degli infiniti spifferi di mercato che hanno cominciato a spirare e si faranno purtroppo sempre più insistenti. Mezza Europa segue Schick, l’altra mezza è sulle tracce di Torriera, si parla di Skriniar in Bundesliga. I gioielli blucerchiati fanno parecchia gola e i procuratori attizzano il fuoco. Tutto “normale”, senonché il chiacchiericcio si trasforma in un veleno che intossica i cervelli e confonde le idee. Un lusso che la Sampdoria (2 punti nelle ultime 5 partite) non deve permettersi se vuole salvare il decimo posto. Cominciando a battere il Chievo”.
1 commento
il pesce puzza dalla testa!!