L’Avv. Antonio Romei, vera e propria eminenza canuta e volpina dell’età ferreriana ha toccato diversi argomenti nelle interviste degli ultimi giorni. I conti della società stanno migliorando: Romei afferma che i ricavi sono saliti da 43 a 60 milioni e che sono stati fatti diversi investimenti, su Marassi e su Bogliasco. Sullo stadio, dopo il rifacimento del manto erboso con materiale semisintetico (“una scelta vincente, non c’è mai stato bisogno di rizollature e la Lega l’ha riconosciuto come uno di quelli con meno problemi”), si punta a ristrutturare, entro l’anno, le parti interne: eliminare le barriere, portare le panchine in tribuna (“come lo Juventus Stadium”), rifare gli spogliatoi e la sala stampa.
La dolce Paola Balsomini, nell’intervista di venerdì sera, incalza Romei chiedendogli quale sia il suo ruolo nella Samp e perché non sia tesserato. L’avvocato ha di fronte la giornalista di Primocanale, non Milena Gabanelli di Report. Eppure va in leggera ansia da prestazione: salivazione azzerata, sudori freddi, balbettii, mani probabilmente spugnate. E così si definisce: “Sono riconosciuto in federazione come legale della società”. Va bene, apprendiamo questo fatto.
Le migliori perle sono comunque, al solito, su Cassano. Queste le frasi, fior da fiore:
1“Il litigio post derby non ha lasciato alcuno strascico, è nato e morto lì”. E allora da dove nasce la lettera di licenziamento?
2: “L’epurazione di Cassano è una scelta della parte tecnica”. E allora perché Giampaolo l’ha portato in ritiro e ha detto che se non lo allena è solo una scelta societaria?
3: “Il giocatore manca di riconoscenza, Ferrero l’ha riportato alla Samp col core”. Ma sappiamo tutti che il barese è arrivato per “ripagare” l’impegno di Bozzo che è riuscito a sbolognare Okaka, giocatore non più gradito alla società, facendo guadagnare tra l’altro 3,5 milioni e mezzo alle casse doriane.
Forse i nostri dirigenti farebbero meglio a tacere su questa vicenda visto che ogni giorno si ascoltano delle palle colossali (sempre diverse) che non fanno altro che inquietare una parte dell’ambiente.
Chiudiamo questa parentesi e torniamo alle informazioni, più serie, che Romei ha dato sulle altre questioni.
Bogliasco: Romei conferma che, a fine anno, verrà consegnata Casa Samp: una struttura da 50 posti ad uso del settore giovanili, con due tutor ed una psicologa a loro sostegno. L’ex Comunale è già stato rifatto e la Primavera potrà giocarvi già dalla seconda o terza giornata in casa del campionato (quindi, nel giro di un mese). A buon punto anche i lavori del Mugnaini: a fine mese saranno completati gli spogliatoi, mentre le siepi fortemente volute da Montella, che a questo punto verrà ricordato come l’uomo delle siepi, completeranno la recinzione per il campo comunale.
Tornando alla trattativa per l’acquisto della società, Romei ammette: “il closing è stato piuttosto complesso, con poste non individuate al momento della cessione, successivamente coperte con un indennizzo di circa 7 milioni”.
In ogni caso, i conti societari sono migliorati, anche grazie al riallineamento del monte ingaggi (“a gennaio avevamo un po’ sforato, ma in estate abbiamo risolto il problema e ora si aggira sui 30 milioni”), favorito dalla politica societaria di puntare sui giovani: talenti in giro per l’Italia a fare esperienza (Bonazzoli, Rocca, Palumbo, De Vitis, Capezzi) oppure in casa, come l’ottimo Torreira. Romei inoltre difende la politica delle plusvalenze (“è normale che le società ne facciano, non si va lontano coi soli diritti televisivi o i premi. Non capisco perché ci sia sempre scetticismo sulle nostre. Abbiamo validi collaboratori e uno scouting importante, a fine anno andremo in pareggio”.)
Obiettivo stagionale?
“La salvezza”, of course, ma anche “vedere la squadra che si impegna, esce con la maglia sudata e le prova tutte per vincere. Non dobbiamo creare false illusioni e mettere sotto pressione l’ambiente in modo ingiustificato”.
Un ridimensionamento che smentisce chi, fino a pochissimo tempo fa, parlava tronfio di corsa allo scudetto in pochi anni. E va bene, almeno per una volta sentiamo parole realistiche.