DA COSTA 6 – L’unico appunto, questa volta, è che poteva uscire in occasione della rete di Guarin. Per il resto, lo dico da tempo: questo ragazzo è come il pane con il salame. Semplice, sapido e genuino. Un goalkeeper medio e senza fronzoli, senza grilli per la testa. Un cacciatorino da supermercato. Nel finale, si dimostra perfino un po’ audace, quando riesce ad anticipare la treccia di Palacio in uscita. DA COSTA, SEMPLICE… PROPRIO COME TE.
DE SILVESTRI 6 – Daje, pornostantuffo. Prima sgroppavi up and down su quella maledetta fascia, smulinando gli arti come una biscia, allargando narici come un porno-puledro di razza. Adesso Sinisa ti ha trasformato in un tranquillo esterno, un placido esempio di come si possa trarre godimento anche senza sbattersi come un tuorlo d’uovo. Pochissimi cross, ma riesce a difendere bene la zona di competenza con testa, fisico e membra tese. Annulla le offensive nerazzurre sulla sua fascia. Nel finale (74′), ci prova di testa, ma non trova lo specchio della porta. LO SBALLO CONTINUA.
MUSTAFI 6 – Prova sostanzialmente positiva: parla pochissimo l’italiano, ma in difesa si fa capire, il nostro albatroz di Germania. E’ bravo a contenere “motosega” Alvarez e Palacio (anche se, talvolta con qualche affanno). Il rilancio della Samp parte da lui. LA’ DOVE OSANO GLI ALBATROZ.
GASTALDELLO 6 – Costretto ad uscire anzitempo (al 42′) per infortunio, aveva dato alla causa grinta e solidità bloccando il pericoloso Palacio: una vera toma di formaggio stagionato… razza Piave, veneto di marmo. Si sta ritrovando, il nostro occhidolci della difesa. Speriamo che le conseguenze dell’infortunio siano minime. LA POTENZA DELLA VOLONTA’ TORNA A MUGGIRE
(REGINI 6 – Vasco si rivede in campo nel ruolo di competenza, dopo mesi di esperimenti a sinistra. E’ come la Coca Cola, se lo agiti fa un gran casino. Entrato a caldo allo scadere del primo tempo, non offre certamente una prova negativa: contiene gli interisti senza dover necessariamente commettere falli inutili. Probo. FRIZZANTINO ANDANTE).
COSTA 5 – Pasticcia un po’ in difesa, probabile che accusi ancora un dolore alla sacca scrotale dopo la presa a piena mano di Sinisa la scorsa partita… in ritardo sul cross di Alvarez per il vantaggio di Guarin: manca la palla di tacco, tentando un intervento sgrazaiato, da transessuale carioca sulla candida sabbia di Copacabana. In attacco fa cose un po’ a caso, sparagnine, vacue nei tempi e nei modi. ARREMBANTE COME UN LOMBRICO
OBIANG 5,5 – Giornata no per l’amour… Rispetto alla scorsa stagione sbaglia moltissimi passaggi in avanti. Si vede che sente il peso della responsabilità gravare su di lui…. Ossessivo e compulsivo nel cercare il passaggio perfetto, ottiene il risultato sbagliato nel 90% dei casi. Meglio in copertura, dove stende le sue lunghe leve d’ebano come una coperta, sotto la quale i footballers avversari si addormentano e non passano. Ma, tirando le somme, la sua prestazione risulta affannosa. L’ombra del Pedro che eravamo abituati a vedere la scorsa stagione. PLEASE, COME BACK… WE NEED LOVE.
(RENAN 7 – Chi si rivede… la pecorella brasiliana dal sinistro di tuono. Gli bastano pochi minuti per diventare l’uomo salva-partita. Primo gol in blucerchiato, per giunta a San Siro: un siluro dal limite che permette a Sinisa e ai compagni di uscire meritatamente a testa alta dal campo… e lasciategli ballare questo semplice e operaio samba, un siluro così merita questo ed altro. Come disse Warhol, ognuno è destinato ad avere i suoi cinque minuti di gloria. POP AND ROLL.
PALOMBO 6,5 – Angelo conferma la buona prestazione spugnosa, assorbi tutto, già esibita contro la Lazio. Gli interisti non sono avversari facili, ma Paolombo riesce a contenerli con la sapienza del veterano, anche se con qualche fatica. Sostituisce Gastaldello come capitano dopo l’infortunio e qua e là s’intravvedono sprazzi di leadership intimidatoria, proprio come ai vecchi tempi. PICCIOTTO IS COME BACK?
SORIANO 7 – Con Sinisa si rivela l’umile e combattivo gattone che avevamo smarrito. Dopo l’imprevisto exploit di domenica scorsa, l’italo-tedesco viene schierato al posto dello squalificato Kristicic e si conferma in una partita difficile, giocando con rabbia, grinta ed intraprendenza. Sfodera giocate da manuale, trova anche il tempo per declamare palla al piede alcuni passi da “I dolori del giovane Werther”, senza sbagliare praticamente nulla. Che sia (ri)nata una stella ? POETICO
EDER 6 – La difesa nerazzurra vede in lui il nemico pubblico numero uno e per questo raddoppia spesso la marcatura sul povero rincorri-palloni blucerchiato.. Praticamente bloccato nel primo tempo, nel secondo si vede di più, come quando impegna il nomade Handanovic su punizione, al 72′. Non perde il vizio dell’ammonizione facile (stavolta per aver cercato di controllare il pallone con la mano alla fine del primo tempo) e della lacrima strappacuore, che però a questo giro non commuove nessuno… tranne il sottoscritto. OLIVER TWIST.
GABBIADINI 5.5 – Balla una sensuale ma inopportuna bachata (nella parte femminile) nell’azione che porterà al vantaggio dell’Inter sull’asse Alvarez-Guarin. Ha il merito di non deprimersi, anche se probabilmente dentro di se avrà provato una fitta di dolore, un attentato alla sua virilità. Prova a riscattarsi con una prestazione di grinta e quantità. Ci riesce in parte, oggi è stato discreto in copertura, ma poco incisivo in avanti. SPAESATO COME WALTER IL PECORAIO SULLA FIFTH AVENUE DI NEW YORK.
POZZI 6 – Suda e fatica, fatica e suda. Non ha molte palle giocabili, ma si impegna, con i suoi soliti scatti da cane rabbioso e le smulinate di gambe a vuoto. Ha il merito di aver impensierito per primo la difesa nerazzurra con un destro in girata e di aver segnato un gol (annullato per fuorigioco) a metà ripresa. NICOLA “BAVA ALLA BOCCA” POZZI. OVVERO L’IMPORTANZA DI ESSERE ASSATANATI.
(SANSONE 6 – Si rivede in campo dopo quasi due mesi, povero cucciolone arruffone. Sufficienza di stima, sia per l’impegno mostrato in venti minuti di gioco, sia perché la sua adrenalina e la sua fantasia tornano finalmente a disposizione della squadra in un periodo difficile).
SINISA 7: Un uomo con le palle, anzi, uno scroto a forma di uomo. Cazzuto e nerboruto ha trasformato i suoi uomini. Intendiamoci, non c’è stato il miracolo, non sono diventati fenomeni all’improvviso. Solo che la squadra senza nerbo dell’ultimo periodo adesso è diventata una sorta di A-Team dei poveracci, gente incazzata che getta il cuore oltre l’ostacolo e prova a sopperire con la grinta ad evidenti lacune tecniche. SINISA E’ UNA FLEBO PER UN DISIDRATATO. MANNA DAL CIELO.
2 commenti
È tutto così opinabile e relativo…le tue considerazioni per quali dai 7 a quel asino di soriano per esempio mi sembrano fantascienza. Quali sono le giocate da manuale, sembra ironico e forse io non l’ho capito.
Secondo noi la prestazione di Soriano meritava un voto tra 6.5 e 7. Alla fine abbiamo optato per il 7 considerandolo un voto di incoraggiamento per un giocatore su cui il blog ha sempre sparato a vista. 🙂