Onore all’Entella, promossa per la prima volta in serie B. “Macché genoani, noi siamo doriani”. Oppure: “Acquistare il Genoa? Noi a Chiavari siamo tifosi della Samp”. Così ha parlato Gozzi, grande presidente dell’Entella, fresca di promozione nel calcio che conta.
Oggi Chiavari festeggerà i suoi ragazzi, artefici di un risultato storico. L’appuntamento è in piazza Felice alle 17.
Per celebrare l’impresa dell’Entella pubblichiamo un bellissimo articolo, a firma del bravissimo Paolo Ziliani, giornalista del Fatto Quotidiano, che racconta il grande trionfo dei chiavaresi, il giorno dopo la salita in serie B..
Centosettantamila abitanti Perugia, ventisettemila Chiavari. Un trofeo targato Uefa in bella vista nella bacheca del Perugia (la coppa Intertoto 2003…), il nulla nella sede dell’Entella, al 22 di via Gastaldi.
Un presidente, Gaucci del Perugia, che dopo aver dato massimo risalto al Club lo mandò in bancarotta fuggendo a Santo Domingo, mentre i suoi figli finivano in galera…
Un presidente all’Entella, Antonio Gozzi, illustre sconosciuto nel pianeta pallone, ma Garanzia con la “G” maiuscola di solidità economica (è presidente di Federacciai e patron della Duferco: 8 mila dipendenti in 40 paesi del globo). Sono mondi distanti, quelli di Entella e Perugia, i club che domenica hanno festeggiato la promozione in serie B. E se il Perugia ai grandi palcoscenici è abituato, per l’Entella mai stato in A e mai stato in B, è una prima volta da assaporare.
Il presidente Gozzi, 60 anni computi il 15 aprile, professore di Economia all’Università di Genova e chiavarese di nascita è riuscito in un’impresa quasi impossibile: portare l’Entella dall’Eccellenza alla serie B, con un salto quadruplo compiuto in 7 anni.
Il tutto nella stagione del centenario, visto che la Virtus Entella nacque appunto nel 1914, con i colori sociali bianco azzurro e il Diavolo, un diavoletto nero con forconcino in mano, come simbolo.
Lunga vita al presidente Gozzi. Che delegata la questione tecnica agli ottimi Matteo Materazzi (direttore generale) e Matteo Superbi (direttore sportivo), ha fatto dell’Entella un gioiello di programmazione.
Con un bilancio di 2 milioni (800.000 il contributo federale, 200 mila gli incassi, 700.000 lo sponsor Erreà, circa 500 da altri sponsor minori), l’Entella è volato in serie B con una squadra di giovani guidati da Luca Prina, ex bancario biellese inventatosi allenatore, e un paio di vecchi stranieri come Adrian Ricchiuti e Cèsar, difensore brasiliano ex Chievo ed ex Catania.
Sono 100 i dipendenti del club tra atleti e staff societario, tecnico e medico. Ed è speciale l’attenzione che l’Entella mette nella cura del settore giovanile, con i ragazzi seguiti prima di tutto nel loro percorso scolastico. In campionato l’Entella si è lasciata alla spalle club blasonati, come Pro Vercelli, Cremonese, Vicenza, Como, Venezia, Reggiana.
E ora, con la pioggia di denaro dei contributi federali in arrivo (per la B sono circa 5 milioni), il primo pensiero di Gozzi è quello di portare la capienza del piccolo Stadio Comunale da 4.000 a 6.000 posti.La parola d’ordine è: spendere i soldi che ci sono. E non queli che arriveranno.
Cercare campioni ilustri usciti dall’Entella è impresa disperata: anche se i tifosi ricordano un’Entella Baggezza (a quei tempi si chiamava così..) che nella stagione 1985-86 aveva in panchina un Giampiero Ventura magro e un Luciano Spalletti – detto settepolmoni – con un sacco di riccioli. La foto dell’accoppiata, davvero insolita, che qualcuno giura di avere immortalato, non ha prezzo.
Ma al mercatino dell’antiquariato di via dei Martiri e via Vittorio Veneto, la seconda domenica di ogni mese, nessuno l’ha ancora scovata sotto i portici di Chiavari. Peccato, perché dopo il Santuario della Madonna dell’Orto, il Caffè Deffilla, l’osteria Luchin, la Società Economica e, appunto, l’Entella Calcio, la foto dell’accoppiata potrebbe diventare la sesta meraviglia della città.
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Gozzi, ma un pensierino alla Samp?