Aveva gli occhi quasi spauriti quel giorno, sorpreso da tanta manifestazione di entusiasmo per lui, inglese flemmatico, nel vedere una marea di quasi diecimila persone che bloccava la strada principale della città mentre tutti in coro inneggiavano al suo nome: Trevor! Trevor!
E’ stato il primo grande acquisto dell’era Mantovani, quello che ci fece capire le intenzioni del nostro Presidente. In effetti l’idea dello scudetto è partita da lì, mentalmente era già un fatto acquisito che avrebbe presto avuto compimento. Francis era veramente un fenomeno, purtroppo assai fragile. Nelle prime tre vittorie del campionato 1982/1983 c’era tutto il fascino di un campione che, pur avendo vinto due Coppe dei Campioni, decise di giocare in una squadra ancora sconosciuta oltre i confini italiani, sicuramente convinto da un uomo che aveva le idee molto chiare. Il destino volle che fu proprio uno dei grandi interpreti del futuro blucerchiato, Pietro Vierchowood, a causargli l’infortunio che gli costò una lunga assenza dai campi di gioco e conseguentemente l’inevitabile calo di rendimento della squadra. Non sapremo mai come sarebbero andate le cose per la Samp che comunque chiuse il torneo al settimo posto. Si può dire che la mentalità da grande l’abbiamo conquistata domenica 11 settembre 1983 quando a San Siro, partendo da metà campo si beve Collovati e Bini in una corsa a semicerchio e insacca un gol da leggenda.
Trevor Francis era un’autentica icona, una figura che fece sognare anche persone che non erano propriamente accese tifose.
Ricordo ancora la felicità di mia mamma quando manifestavo il mio entusiasmo per le imprese dello “striker”. E se la fama della Samp ha cominciato a viaggiare per il mondo lo si deve principalmente a lui. Che bei tempi! Allora la vita era una dolce salita lastricata di grandi speranze. Ora, dopo nove anni di infamia, si riparte coltivando qualche piccolo seme di ottimismo. La notizia della scomparsa è stata un’autentica rasoiata. Non torneranno mai più quei felici momenti in cui si viveva la classe pura di certi giocatori come Francis in una Società splendida come un quadro devozionale. In fondo fa parte della vita. Come diceva Eraclito, Panta Rhei, tutto scorre. O Pavese: Verrà la morte e avrà i tuoi occhi,caro Trevor, ma noi non ti dimenticheremo perché Tu sei stato Sampdoria e lo sarai per sempre.
Dear Francis, I will always love you!
8 commenti
Uno dei giorni più tristi.
Il campione più grande, almeno per me. Con lui il lagame blucerchiato divenne indestructible.
Ha fatto conoscere alla Samp la gloria.
Eroe romantico come non l ho più conosciuto.
Spesso devastato dagli infortuni ma se cera, cera. Trevor per me era Maradona prima di Maradona.
P.S.
Grazie per l`articolo, che rispecchia un pò tutti quei sentiment d`allora.
Non ci potevo credere TREVOR FRANCIS gioca per noi…
Già,con Francis,Mancini,Brady,fu la prima volta per noi sampdoriani che vedemmo arrivare da noi grandi campioni del genere,era un sogno che stava diventando realtà…
Grande Trevor non dimentichero’ mai la gioia al tuo acquisto….incredulo ed euforico.La tua classe in campo e fuori non ti dimentichero’ mai.cosa abbiamo fatto di male noi Doriani.Ho il tuo autografo e la maglietta “Trevor walks on water”ma soprattutto restera’ indelebile il numero 9 su quella maglia.TREVOR GOAL TREVOR GOAL….
Nel mio piccolo posso dire che buona parte della mia fede calcistica la devo a lui. Ricordo ancora mio nonno quando mi raccontava le sue giocate e quelle di Souness, 2 autentici campioni. Ricordo l’emozione quando mi portò a vedere la mia prima partita allo stadio, un Sampdoria Pisa nel lontano 86 e la delusione quando appresi che non giocava perché infortunato. Comunque finì 3-0 per noi quindi fui ripagato ampiamente.
Quando comprammo Francis la mia passione per la SAMPDORIA era nella sua fase iniziale ed essendo quindi ancora troppo piccolo non potevo cogliere la grandezza del giocatore, ricordo però che ero felice a prescindere del suo arrivo perchè ne…parlavano tutti e perchè…era straniero, all’epoca se una squadra italiana comprava dei giocatori dall’estero questo significava che erano proprio bravi!
Ho due ricordi particolari su Trevor Francis, il primo di natura familiare: mio papà, simpatizzante gobbo, per farmi arrabbiare diceva che avevamo preso un asino di giocatore, questo perchè c’è un film ( onestamente non so quanto famoso ) dal titolo FRANCIS IL MULO PARLANTE…
L’altro è relativo a un suo gol contro l’Inter a San Siro che sancì la nostra vittoria ( non ricordo se l’anno del ritorno in serie A o quello successivo ): alla domenica la mia via si trasformava in una succursale dello stadio, eravamo un sacco di bambini doriani trascinati da qualche adulto, alla rete di Trevor furono boati di gioia provenire da non so quanti palazzi, che nostalgia di quei meravigliosi anni…
Trevor un grandissimo
spiace nella pagina dedicata a trevor dover parlare dell’ ennesimo infame…thorsby…non mi venite a dire che son professionisti perche’ questo pagliaccio aveva giurato eterno amore alla samp quando e’ andato via dicendosi certo che sarebbe tornato…spero di reincontrarlo a un derby e che tra i nostri difensori ci sia il logozzo di turno…se un avversario senza gamba restera’ logozzo lo sa logozzo lo sa…spero che trevor ti incontri presto, lurida merda