Siamo solo felici per lui, per Eder Maravilha. Ma non facciamo retorica: del gol (bellissimo) in Nazionale ce ne frega poco. Ci ha fatto esaltare mille volte di più il siluro di Eder che ha schiantato Handanovic, propiziato dal vento a favore che soffiava su Marassi.
Il Cittadino Eder ha salvato Conte da una figuraccia bulgara.
Subentrato al fantasma di Zaza, gli sono bastati venti minuti per prodursi in una girata funambolica (una di quelle a cui siamo abituati) e schiaffare la palla in rete con un destro imprendibile.
E imprendibile è lo stesso Eder, protagonista di un’ascesa inarrestabile che l’ha portato ad essere uno degli attaccanti più efficaci della serie A.
Ora vede la porta come non l’aveva mai vista prima. Corre su tutte le palle, difende, si schiera anche da terzino.
Eder ha trovato ieri la sua consacrazione mediatica, dopo il gol in Nazionale riempirà le pagine dei giornali. Giornali dormienti, non si sono accorti delle prodezze che il campione brasiliano sta facendo da anni con la maglia della Sampdoria.
Se il vetusto Zamparini lo vuole, allora dovrà versare lacrime amare, sganciare la doppia cifra di milioni per averlo (quindi non lo avrà mai).
Eder, consacrato da una Nazionale non sua, è l’emblema di un calcio irrazionale, che vive della notizia, che esalta a dismisura le sensazioni del momento.
Nessuno si è mai accorto del campione Cittadino, solo noi doriani?
Beh, tanto meglio.
Si alza la quotazione di Eder, autore di un gol che forse potrà valere la qualificazione degli Azzurri verso gli Europei.
Ma ora ce lo godiamo noi, Ederinho, elemento imprescindibile di un tridente bestiale, che dovrà essere il punto di partenza anche della Samp del prossimo anno.
Un tridente che fa sognare
1 commento
Spero solo che come al solito non ci piombino su le strisciate a rompere il cazzo…