Il nostro non è un sito per ratti pennughi. E’ uno spazio virtuale dove si parla di Sampdoria e basta. Ovviamente non siamo dei santi ed ogni tanto scherziamo con i fanti, e quindi ci perdonerete qualche stoccatina piazzata qua e là nei confronti dei lugubri dirimpettai rossoblù, questa settimana più perdenti che mai.
La percentuale di tempo spesa per parlare del cortile del Pontetto è comunque risibile, si aggira intorno allo zero virgola cinque. Qualche accenno derisorio (mai abbastanza), qualche potente spernacchiata. Per il resto a noi piace scrivere solo della nostra squadra.
Guardandoci in giro, però, ci si accorge che sull’altra sponda virtuale del Bisagno, quella intrisa di percolato, le cose sono ben diverse.
Fatevi un giro su facebook o sui siti grifoncelli, turatevi il naso e fatelo in modo da avere una incredibile epifania: quotidianamente tra gli argomenti più gettonati si trovano vari spunti inerenti il mondo blucerchiato.
Sembra proprio una mania, un’ossessione da dramma kafkiano e come tutte le patologie della mente non segue gli umori delle stagioni ma stagna nel suo essere sempre presente. Che il Genoa vinca o che perda c’è sempre una parola da gettare verso la Sud, verso un nostro calciatore o verso la sempiterna filastrocca de “la storia siamo noi”.
In questi giorni è scontata la massiccia presenza sui loro lidi devastati dai nostri colori: le difese genoane si sono alzate potenti dopo la debacle di lunedì. Ci si attacca a tutto, dalle foto della sud mezza vuota, riprese alle cinque del pomeriggio, agli insulti razzisti nei confronti di Sinisa. Dalle immaginarie sciarpe al collo indossate in giro per Genova dai nordisti il giorno dopo la sconfitta (qualcuno le ha viste?) alle immancabili grida di vittoria per aver realizzato la coreografia più bella di sempre (in realtà un guazzabuglio di non-significati storici e copia incolla presi da precedenti campagne abbonamento della Società…).
Il problema che siamo qui a porvi è: per quale motivo gli altri 360 giorni dell’anno i loro occhi da volatili predati sono perennemente puntati su di noi? Chiunque ha potuto leggere, ancor prima che firmasse, panegirici di fuoco sul nostro allenatore oppure citazioni di numeri che donerebbero al Genoa una percentuale di tifosi sul territorio nazionale (sic!) tripla rispetto alla nostra.
I vaneggiamenti sono tanti e oscillano fra il patetico ed il fantascientifico.
Ma, l’unico dato che li accomuna, è che portano il genoano medio (che poi è il Genoano) a parlare di noi. Sempre ed inesorabilmente.
Alla fine ognuno di voi può dare una risposta propria alla domanda retorica fatta poc’anzi anche se siamo convinti che la parola “invidia” metta d’accordo un po’ tutti.
3 commenti
Quella parola finale, in grassetto, è la sola verità. Come direbbe Peppino a Totò, “ho detto tutto!”
Altra risposta può essere: “complesso di inferiorità”!
La foto con Javer Bardem mi fà morire…….siamo troppo superiori!!!