L’analisi sul mercato blucerchiato di Roberto Bordi.
Purtroppo il mercato è finito. “Purtroppo” perché, a differenza degli ultimi due anni, il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero è stato irremovibile nella promessa di non vendere i nostri gioielli. Rinfrancato dalla risolutezza della società nel trattenere in squadra talenti come Schick e Torreira, il tifoso blucerchiato ha sperato fino all’ultimo nel colpo grosso Paloschi, saltato nelle ultime ore a causa del “niet” di Budimir al Benevento. Peccato, ma bisogna essere ottimisti.
Innanzitutto la Samp, a parte Pereira che già da tempo aveva manifestato la sua volontà di non rinnovare il contratto per ritornare al Benfica, non ha venduto nessuno. Anzi, ha comprato. Bereszynski, Simic e Djuricic per l’immediato e Verre per il futuro, oltre al ritorno in blucerchiato del portierino Falcone per sostituire il vice-Puggioni Tozzo, andato a Matera. Ragazzi giovani e già abbastanza pronti per il calcio che conta. Segno che la società ha le idee chiare.
E ha un progetto, da portare avanti vendendo il meno possibile. Anche se le offerte non mancavano, vedi i 15 milioni di euro proposti dalla Fiorentina a Corte Lambruschini a 48 ore dalla fine della finestra di mercato per Patrik Schick. Un’offerta che la Samp ha rispedito al mittente.
Dopo due tentativi andati a vuoto, Ferrero ha mantenuto la promessa. “A gennaio non vendiamo nessuno”, aveva dichiarato ai giornalisti con la solita aria svagata che abbiamo imparato a conoscere. Tutti si aspettavano che facesse tris, dopo le cessioni di Gabbiadini al Napoli nel 2015 e di Eder all’Inter l’anno scorso. Nulla di tutto ciò. Ferrero è stato di parola: bisogna dargliene atto.
Ma non è tutto oro ciò che luccica. Alla Sampdoria manca qualcosa, in particolare un forte terzino sinistro: una piaga che ci affligge da anni, forse addirittura dai tempi di Del Neri, quando sulla fascia mancina si aggirava un certo Ziegler. Non un fenomeno, ma un giocatore affidabile. Sicuramente più dell’adattato Regini, di soldatino Pavlovic e del povero Dodò. Anzi, poveri noi.
Capitolo cessioni. A parte Pereira, che voleva andarsene a ogni costo per riabbracciare l’amato Portogallo, sono stati tagliati alcuni rami secchi, vedi Eramo e Krajnc. Poi ci sarebbe la questione Cassano, che ha rescisso con la Sampdoria in attesa di trovare una nuova sistemazione: gli auguriamo di farcela. Analizzando il presente del mercato appena terminato, il giudizio non può che essere positivo: la Samp, davanti a sé, ha un importante futuro.
ROBERTO BORDI
4 commenti
“la Samp, davanti a sé, ha un importante futuro.”
Può avercelo se la società avrà la forza e la voglia, per almeno un altro paio di stagioni di resistere alle offerte che proverranno per i suoi gioielli, ovviamente nulla da dire se verranno accettate richieste…indecenti, ma se si venderà per i soliti 15 milioni allora non ne verremo fuori, per carità lo capirei ma allora dovremmo scordarci di poter tornare a lottare per certi traguardi, è impensabile essere ambiziosi e cedere ogni anno i pezzi migliori…
contentissimo di non aver venduto nessuno ma da qui a sperare di lottare per certi traguardi ce ne passa.scordiamocelo
Concordo, prendiamo atto di restare in A come una vittoria (non abbiamo una lira) e godiamoci qualche vittoria di rilievo e non pensiamo ad altri traguardi.
Sono contento che, i migliori siano rimasti, è tutto sommato, sono contento che Paloschi non sia arrivato, spendere 6/7 milioni di Euro, per un giocatore, che non è di certo un fenomeno e cmq destinato alla panchina, sarebbero stati soldi spesi malissimo…
Per quanto riguarda il terzino sinistro è vero, sono anni che non abbiamo uno valido, ma tutto sommato questo Regini non mi dispiace, se poi vediamo anche le altre squadre direi che è un problema per tante squadre.
Adesso vediamo di concludere nel migliore dei modi questo campionato.