Torna l’appuntamento con la memoria storica del tifo blucerhiato Roberto C, decano dei tifosi e autore delle Memorie Blucerchiate. Roberto fa il punto della situazione, dopo l’ultimo pareggio contro l’Atalanta e vede troppi “finti tecnici” in giro..
Uno dei luoghi comuni più diffusi nel mondo del calcio italiano afferma che in questo paese ci sono sessanta milioni di commissari tecnici. In questo caso conteggiando, un po’ maldestramente, anche donne e bambini, per quanto il giudizio sul merito del sesso femminile si debba rivelare in parte pertinente specie in questi ultimi tempi in cui l’interesse muliebre si è sviluppato tanto nello sport giocato, di cui abbiano avuto un ottimo esempio con la Nazionale, sia in quello opinionistico che ha prodotto non poche valide realtà specie nelle varie trasmissioni televisive.
E comunque, da questa così estesa valutazione, come diceva Cardone (Giacomo Furia) a Totò e Peppino nella conta per chi andava a spacciare le prime diecimila lire false nel film “La banda degli onesti”, “io mi elimino”.
Personalmente mi sono sempre ritenuto poco idoneo nel giudizio su diversi sistemi di gioco e tattiche varie. Ho una visione più romantica del calcio e forse invidio un po’ chi riesce a vedere aspetti che a me paiono alquanto di difficile interpretazione. Quando andavo allo stadio con tutta la congrega di amici, ancora nel vecchio Ferraris, ricordo che alcuni di essi snocciolavano, durante l’incontro, pareri specifici in questo senso, ed io restavo affascinato sentendo di avere al mio fianco quasi un allenatore, come nel caso del compianto Rag. Sergio Michelotti, espertissimo in materia, che tra l’altro, ancorché del tutto dimenticato, è stato per un anno il Presidente “reggente” della Federclubs, se non rammento male nel 1981, tra la morte del primo presidente Dott. Gloriano Mugnaini e la nomina del successore Oreste Parodi. E poiché lo ricordo ancora seduto sul palco vicino a Paolo Mantovani in diversi incontri con i tifosi tenuti nel vari Teatri Boggiano di Bolzaneto e Ferroviaro di Rivarolo, sarebbe bene che qualcuno inserisse il suo nome nella storia della Federazione dei Clubs Blucerchiati. E’ doveroso. Fine della polemicuccia.
Invece riguardo la sicurezza che molti esibiscono nel giudizio delle partite, in questo caso della Samp, andrei un po’ cauto, se fossi in loro. Alludo ad esempio alle dissertazioni di un noto giornalista sportivo, doriano, di cui non voglio fare il nome. Leggendo il suo commento relativo alla partita vinta a Ferrara mi è venuto spontaneo pensare che se tutto fosse così semplice, come lui afferma, allora egli è in possesso di una conoscenza tecnica così precisa e assoluta che purtroppo manca al responsabile che siede in panchina. Come dire che se sedesse lui su quella panca ovviamente la Samp non sarebbe in quelle posizioni di classifica. Estrapoliamo alcune frasi dell’articolo. Dopo aver rimarcato che “la lezione di Ranieri sta entrando nelle teste dei sui giocatori”, e che “la squadra sta uscendo dall’incubo mentale dei perdenti predestinati”, continua così “A Ferrara il tecnico ha sistemato la squadra su un prudente 4-4-2, decentrando sulla fascia mediana di destra l’esordiente Thorsby e confermando Depaoli quarto a destra sulla linea di difesa. Non mi è sembrata questa la soluzione migliore.” Ecc…ecc… Ergo, sicuramente il suo giudizio è più pertinente di chi gestisce la squadra e vede i suoi giocatori sul campo di allenamento per tutta la settimana. Poi, nell’analisi tecnico specifica di ciascun atleta a disposizione, per la quale il tale potrebbe esprimersi in una posizione se il modulo applicato fosse quello più appropriato alle sue qualità (e gli altri?) e viceversa per tutti i componenti della rosa, continua “Cosa ha in testa Ranieri per dare alla Sampdoria un assetto tattico stabile? Non saprei e probabilmente neppure mister Claudio lo sa.” E ancora “Thorsby incontrista a centrocampo può dire la sua…..il giovane Augello è una riserva decorosa di Murru….. Depaoli dà il meglio come esterno di centrocampo, va in affanno se l’esterno avversario lo punta, come ha fatto Reca nel primo tempo…” E si continua con l’analisi dei vari schemi possibili da applicare fino alla citazione di Vujadin Boskov che diceva “Squadra è come casa. Si costruisce dalla fondamenta”. Ossia dalla difesa. Poi se ne esce apoditticamente (pur riconoscendo di essere pedante) con “se non prendi gol come minimo pareggi”. A volte a me sembra che per riempire un articolo si rimesti più volte nell’ovvio, può succedere a tutti (anche al sottoscritto..) ma è diverso quando si vuol far diventare il proprio “verbo” un assoluto e si va a criticare l’operato del responsabile tecnico. Lungi da me,comunque, l’idea di censurare le opinioni altrui, specie nel mondo del calcio dove il parlottio continuo diventa il sale della vita. Si fa tanto per dire… Ma in certe occasioni mi muoverei con più cautela anche perché chi legge si sente autorizzato a pensare che, in fondo, quello da risolvere non sia un grande problema al punto che un giornalista è del tutto in grado di risolverlo in poche mosse. “That’s easy for you to say”. La fai facile tu, sei lì fuori. E’ come accade in politica. Chi sta all’opposizione ha sempre in tasca il segreto, semplicissimo, ovviamente, per risolvere i problemi del paese.
Alcune pillole dopo il match con l’Atalanta.
P.S. 1 – La squadra ora c’è. Non è più la banda del buco e ha fermato l’attacco più prolifico del campionato. Manca ancora il nostro di attacco, ma verrà anche quello.
P.S. 2 – Considerazione in ordine alla fisiognomica lombrosiana:
non è la sua storia genovese a determinare il giudizio su Gasperini. E’ proprio antipatico “a prescindere” (sempre come direbbe il “Principe” Totò)
P.S. 3 – Chiusura con gli occhiali rosa. Se si salverà, la Samp diventerà il Leicester italiano? E’ stato lo stesso Ranieri a dire, qualche giorno fa, che là lo avevano preso per la salvezza e poi….
5 commenti
Caro Roberto,
lascia perdere i giornalisti sportivi, quelli che si autoproclamano INTENDITORI di calcio!
La loro unica differenza rispetto alla massa è che hanno visibilità e l’opportunità di scrivere su giornali o in rete, per il resto, visto che non sono laureati all’università del calcio, credo che ne possano sapere quantomeno come noi poveri comuni mortali che ci divertiamo a scrivere su un blog…
Il giornalista locale di cui poi non fai nome ( ma si capisce molto bene a chi ti riferisci…) credo sia uno dei peggiori sulla piazza, quest’estate sulla vicenda societaria ha veramente dato il peggio di se, roba che se io fossi il Direttore del giornale dove egli scrive come minimo gli detraggo tre mesi di stipendio!
A sostegno della mia tesi ti racconto un aneddoto personale di dieci anni fa esatti: sul Guerin Sportivo, una sorta di Bibbia per gli amanti del calcio che all’epoca usciva settimanalmente, alla vigilia del campionato Roberto Beccantini stilò una vera e propria griglia di partenza, stile Formula Uno, con al posto delle macchine i nomi delle squadre, e piazzò la nostra Samp al 14°posto e l’Atalanta al 10°!
Incredulo per questa sua previsione che trovavo sconcertante gli scrissi una mail di spiegazioni e lui, molto gentilmente qualche giorno dopo mi rispose dicendomi che della SAMPDORIA non lo convinceva la difesa…
Morale della favola: noi approdiamo ai preliminari di Champions con la difesa meno battuta d’Europa nelle gare casalinghe ( a pari merito col Barcellona se non ricordo male ) e l’Atalanta finisce mestamente in serie B…e stiamo parlando di Roberto Beccantini, giornalista riconosciuto da tutti come fine intenditore di football e che attualmente scrive sulla Gazzetta dello Sport…ciao!
A me caro roberto basterebbe essere il leicester italiano per la fine che ha fatto il loro presidente…
Sei un genio :-)))
Ok. Ammetto che questo e’ un colpo di genio.
Bravo El Cabezon. Tra l’altro anche nel calcio, ma credo ovunque ci sia scambio di opinioni, particolarmente in politica, è sempre valido l’antico adagio napoletano “chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato …” E chi scrive o dice castronerie non viene ripreso ricordando, appunto, quanto ha affermato in quella data occasione. Una piccola dose di gogna, ogni tanto, non sarebbe male.
Per Solodoria: basterebbe molto meno per liberarci dell’intruso che comunque non ha….l’elicottero!
Ciao a tutti.