Torna l’appuntamento col grande tifoso Roberto C., autore della rubrica ‘Memorie Blucerchiate’. Ecco le sue riflessioni natalizie sul momento blucerchiato.
La lettura del caro, vecchio giornale, dà la stura a qualche particolare considerazione nella domenica che precede il Natale.
Prima che, per l’ennesima volta, la Lazio faccia lo sgambetto alla Juventus, Emanuele Gamba nell’analisi pre-partita della Supercoppa Italiana (La Repubblica – 22 dicembre 2019) scrive, a proposito dei successi di Inzaghi (Simone) sui bianconeri che “sono invece stati squillanti, pesanti, anche di una certa profondità di significato: una rimonta da 0-1 a 2-1 allo Stadium (in otto anni ci sono riusciti solo in tre, oltre al Manchester United e Ajax in Champions)” ecc…ecc…
E qui non ci sto.
Va bene che allo stato attuale delle cose la Samp non dispone di grande peso specifico ma il successo più bello da ricordare è stato quello blucerchiato il 6 gennaio 2013 (altro che otto anni fa…) con la squadra in dieci uomini dal 30’ minuto del primo tempo (espulsione di Berardi) che è riuscita a ribaltare il risultato nel secondo tempo con una doppietta del fantastico Icardi. E uso il roboante aggettivo per l’argentino in tutta convinzione. Ne parleremo ancora. Qui c’è un filo rosso che lega questo fatto al programma di Fabio Fazio “Che tempo che fa”. La stessa domenica era ospite Antonio Conte che, proprio in quella magica partita di inizio anno, stava sulla panchina juventina e parlando in genere delle emozioni che lo prendono attorno alla sua attività calcistica ha detto che per lui “la sconfitta è un lutto temporaneo”. Chissà cosa avrà provato in quella per lui infausta…..Befana!
Ma ancora di più mi ha colpito, in questa sua espressione, il fatto che sia lo stesso atteggiamento che mi prende quando perde la Samp. In quel momento mi assale una forte mestizia che non riesco a controllare e mi porta a desiderare che tutto ciò che è calcio scompaia. Salvo poi riprendermi, ovviamente. Ma con la dovuta calma.
Ma passiamo ad altre riflessioni.
Finalmente qualcuno che spazza via interpretazioni e cogitazioni varie attorno alla figura dell’allenatore. E sono parole che vengono dal di dentro, nientemeno che da un trainer di grande successo. Intervistato da New York Times e Espn, Massimiliano Allegri non accetta l’idea che il tecnico sieda in tribuna anziché in panchina per vedere meglio, “Una mega puttanata, una delle più grandi che abbia mai sentito”. E spiega l’importanza della posizione ai bordi del campo. Ma ciò che più mi ha entusiasmato è quando si è riferito alla tattica, agli schemi. “In Italia gli schemi e la tattica sono tutte puttanate. Il calcio è arte e gli artisti sono i grandi campioni. Non devi insegnare niente, solo metterli nelle migliori condizioni di far bene”. Finalmente uno che parla chiaro! E difatti, in fin dei conti, la Juve avrà anche avuto il maggior possesso di palla ma se ha vinto a Marassi lo deve alle prodezze di due grandi campioni come Dybala e l’ “ascensore” Ronaldo. Ovviamente già ci sono i “critici” che muovono le obiezioni più diverse. Personalmente mi hanno sempre fatto sorridere gli allenatori che dalla panchina si astraggono alla vista della partita per scrivere romanzi…tecnici. E se non sbaglio queste elucubrazioni scientifiche, il nero su bianco da foglietto, appartengono a tecnici poco o nulla vincenti come ad esempio quello che in anni recenti ha seduto sullo scanno blucerchiato o ancora l’altro che non riesce a raccapezzarsi del tutto nella Torino bianconera e finirà per interrompere la catena di successi juventina. Allegri, Conte, Ancelotti, lo stesso Ranieri e arriviamo anche, un po’ più in basso, a Iachini, che dovrebbe portare in salvo per tempo la Fiorentina (dove, ancora una volta, il povero Montella ha dimostrato tutti i suoi limiti), tutti loro si agitano, sbraitano, ma di carta e penna non sanno che farsene.
E chiudo con la storia senza fine di effe e….g (mi sembra che l’uso delle minuscole sia appropriato) al quale, se avessi la possibilità, porrei una domanda semplice, semplice “Ma scusi come ha potuto un imprenditore fare una simile operazione? Una cappella di tale portata? Mi vuole dire perché, pur decidendo di disfarsi della U.C. Sampdoria, non ha provato a sondare il mercato per poterla vendere a prezzo di super saldo, diciamo trenta, venti o anche dieci milioni? Possibile che non ci fosse un…cane disposto a scucire quella miseria? Ha dovuto regalare la GLORIOSA SOCIETA’ SAMPDORIA ad un ciarlatano che fin dal primo momento non ha fatto altro che infangarla? E voleva dare, si dice, fideiussioni per 25 milioni. Finirà che ci rimetterà pure per salvarla da un eventuale fallimento?”
E’ tutto così poco convincente!
La cosa mi porta una certa nausea e non vorrei che turbasse il mio pranzo di Natale a base di ravioli e cima che come li fa mia moglie non li fa nessuno!
Buone feste a tutti!
18 commenti
Beato chi sa fare ancora una cima come si deve…sicuramente la cima nin manchera’ nelle case dei pagliacci zozzoblu’ visto che son deoositari della genovesita’…poi magari ne leggi i cognomi sui guornali per fatti di cronaca bera e scopri che sono gli emissari della mafia a genova.. buon natale a noi sampdoriani e buon ULTIMI dell’ anno ai topi
Scusati gli errori dovuti alla fretta
Caro Roberto
hai “riesumato” una di quelle partite che rimarrà per sempre scolpite nella mia mente e nel mio cuore!
Ero presente allo Juventus Stadium quel 6 gennaio 2013 ma confesso che mi ci recai più che altro per le “pressioni” degli amici che per un personale, vero piacere come invece da sempre per me sono sempre state le trasferte!
Ero ancora scosso da quello accaduto nel 2011, nemmeno l’immediato ritorno in serie A aveva riacceso in me la passione, seguivo ovviamente le vicende blucerchiate ma senza il benchè minimo trasporto, era come se fossi “desampdorianizzato”…
Ma quella incredibile vittoria, che oserei definire per certi versi EPICA mi fece letteralmente impazzire di gioia e da lì, l’enorme delusione che avevo provato e che mi opprimeva se ne andò, tornando finalmente a farmi scaldare per una vittoria e a rabbuiarmi per una sconfitta…
Venendo al tema centrale del tuo post, credo che la tua domanda, che poi credo sia quella che migliaia di tifosi si pongono da cinque anni e mezzo, sia destinata a rimanere senza risposta…
Ci vorrebbe qualcuno che avesse veramente voglia di andare a fondo, di scavare, di capire, ma credo che al giornalismo genovese non convenga granchè andare a toccare i Garrone, ci vorrebbe qualche giornalista non genovese, ma ormai a livello nazionale contiamo zero, ci citano quasi esclusivamente solo quando si parla, in un modo o nell’altro, di mf…
Avevo anche pensato di scrivere a Le Iene o a Striscia la Notizia, chissà che magari almeno loro non riescano ad avere qualche risposta, ma poi, per un motivo o per l’altro, ho sempre lasciato perdere…
Il ruolo di garrone è equiparabile al area 51 , un mistero sui cui tutti hanno la loro idea senza averne però delle prove certe , poi se pensiamo che i petrolieri stentano a lasciare un caffè pagato l ‘ enigma può solo che infittirsi , in tutti i casi quello che rimane imperdonabile e non meno mortificante è dover sopportare i continui vilipendi conditi da fatti di cronaca che riguardano le casse della società .Qualcosa sotto c’è sicuramente e di certo non sarà la stampa e meno quella di provincia a far luce su questa triste barzelletta , forse un giorno lo scopriremo così come scopriremo che i zetareticuliani sono i nostri amici verdi , una cosa è sicura però se dipendessimo solo del villano impostore di noi non rimanerebbe più niente e qui il paradosso che vede l ‘obbligo di mandare a cagare i petrolieri e il dovere di ringraziarli !
Ricordo che Garrone in un’intervista post cessione disse che erano due anni che cercava un compratore e non si era presentato nessuno, possibile, città difficile, divisa in due dove ognuna delle due parti ostacola l’altra nella realizzazione di qualcosa di nuovo (più che altro sono i topi ad ostacolarci nella costruzione di un nuovo stadio, loro idee nuove non ne hanno), città poco mediatica se non nelle disgrazie, niente moda, niente visibilità internazionale come Milano o Roma, scarsa imprenditoria di alto livello (tranne appunto la Erg), non a caso i due proprietari attuali sono foresti, penso poi che non necessariamente i figli dei ricchi ereditino le capacità dei genitori, solo i soldi, anche Enrico stava facendoci precipitare all’inferno (retrocessione in C e fallimento), ecco, Garrone junior mi sembra dello stesso livello, basta guardarlo in faccia…
Certo che leggere parlare dei Garrone come gente che non lascerà mai un caffè pagato…
Che se il Teatro Carlo Felice é ancora in piedi, per dirne una, é merito loro e dei soldi che diedero come contributo privato record per salvarlo.
Che presero la Sampdoria in un giorno, e solo dopo averla presa si misero a contare i debiti (altro che ‘due diligence’ di otto mesi).
Ma tutte queste cose, se fatte dai Garrone sono scontate, anzi evidentemente dimenticate.
I tifosi della Samp come Presidenze sono viziati, danno per scontate cose che in realtà tanto normali non sono.
I Garrone hanno un forte legame con Genova e su Genova non vogliono e non possono sbagliare. I fatti danno loro piena ragione.
E invece sembrano da molti essere percepiti sempre come estranei, misteri della psicologia percettiva.
Non c’è alcuna soluzione di continuità tra tanti commenti, anche di sampdoriani intendo, e ciò che ha fatto sì che lo stadio a Genova (progetto serio) non si facesse, e non si farà: l’atteggiamento, la forma mentis, sono gli stessi.
Oggi Edoardo Garrone a sei anni di distanza gravita intorno alla Sampdoria come sicuramente oggi non fa Zamparini intorno al Palermo e come sicuramente non farà Preziosi intorno a quegli altri dopo che se ne sarà andato, perché Zamparini non é uno sfegatato palermitano e Preziosi non lé una grande tifoso di quegli altri.
Capisco il discorso della accusa di distrazione di fondi a Ferrero, eccetera, ma oggi la Squadra, la Sampdoria, ovvero ciò che ci deve interessare, é salva e non fallita: si ragiona da sei anni su supposizioni e timori come se fossro certezze, fatti accaduti.
Non li legge penso, ma leggesse certi commenti, mi immagino Edoardo Garrone alzare le braccia senza dire nulla, come fanno gli adulti coi bambini.
Dopo antipasti vari, i famosi ravioli e la cima, e in attesa di panettoni (milanesi) e pandolci genovesi ( e non …genoani) stavo facendo vedere a mia moglie la citazione dovutale per la sua bravura nella confezione di quei piatti genovesi (e non…genoani) quando ho letto tra i tanti commenti quello di Sentinel e allora ho sentito di dover fare una precisazione quantunque ritenga giusto il suo giudizio. Sono abbonato ( anzi siamo) da tanti anni al Teatro Carlo Felice e ho sempre avuto una sorta di risentimento, se non rabbia, nel fatto che l’ ente teatrale non abbia mai fatto riferimento, con un ringraziamento, al fatto che il Dottor Riccardo Garrone abbia letteralmente salvato dal fallimento il Teatro nel 1992 con un intervento finanziario del valore di 12 miliardi di lire. Il Dottor Garrone era una di quelle persone rare che amavano a tal punto la propria città da fare proposte che i soliti “assurdi” burocrati definivano da sognatore (mi sono sempre piaciute le persone, come me, che sognano per tutta la vita) come ad esempio la realizzazione di Euro Disney che invece i francesi, che non sono abelinati come noi, hanno colto al volo. Mentre da noi, è doveroso dirlo, anche perchè io non sono di quelli che santificano a prescindere una persona solo per il fatto che sia morta, c’è stato un sindaco, per altri motivi benemerita persona, che ha “segato” questa proposta dicendo che non avrebbe voluto una città di…..camerieri!!! Mai affermazione fu così assurda e poco lungimirante. Da parte mia in tutti questi anni ho tempestato autorità e sovrintendenti vari affinchè provvedessero a riconoscere i meriti di questo grande genovese. Finchè un bel giorno ho visto nel foyer al primo piano una specie di scultura moderna (brutta, a mio modesto parere) ma importante perchè cita chiaramente il grande merito di Garrone per aver dato ancora lunga (speriamo) vita al nostro Teatro Lirico. Detto questo ritengo che ci sia molta differenza tra padre e figlio. Non ci sono controprove ma credo che Riccardo Garrone mai e poi mai avrebbe fatto l’assurda operazione condotta con grande leggerezza dal figlio. “Sine qua non” come conclude i suoi articoli sul Domenicale del Sole 24 ORE il gastronomo Davide Paolini.
Come dice Roberto48 caro Sentinel, Edoardo non è Riccardo, così come Enrico non è Paolo, personalità e capacità completamente diverse tra padri e figli, anche modo di comportarsi, tutto qui, senza voler offendere nessuno
Ciao Semarco, permettimi però di rilevare quanto questa distinzione tra padre e figlio non sia stata molto in voga negli anni, avendo il padre ricevuto credo più insulti (sicuramente più striscioni) contro, rispetto a Edoardo.
Quindi, non parlando necessariamente di te, come tifoseria in generale difficilmente oggi accetto giudizi “di fino” sul punto.
Non ci sara’ un altro Mantovani alla guida della Sampdoria e non vi devo spiegare il perche’….Paolo era consapevole della Sua unicita’, della Sua grandezza e che i suoi figli maschi non erano propriamente soggetti smart per usare un eufemismo…in misura minore identico ragionamento puo’ farsi per i Garrone per cui ribadisco che le vere pressioni anche della tifoseria vanno esercitate su Edoardo perche’ ci tolga dai pidi il guitto a cui ha regalato la Societa’ (o quantomeno continui a tamponarne i casini con fideiussioni da 25 milioni etc)
Ciao Solodoria, non ci sarà un altro Paolo Mantovani, vero.
Ma la cosa rilevante e da capire, secondo me, è che se anche ci fosse oggi, sono sicuro che NON entrerebbe mai nel calcio di oggi.
Lui trattava coi giocatori con una telefonata dandosi la parola, o scrivendo cifre sul tovagliolo quando si mangiava insieme.
Avrebbe letteralmente vomitato per dei Ziegler e Tissone qualsiasi (faccio sempre questi esempi, che ci volete fare) che, pompati dai loro agenti (ah già, oggi si tratta solo con gli agenti) hanno fatto i preziosi per andare via in scadenza e “a zero”. Un calcio da figli di buona donna.
Duccio fa parte della stessa identica scuola di Paolo, ne sono convinto: amore per la squadra, spirito… da mecenate più che da squalo della finanza (qui spero di aver usato le parole giuste per dire quello che volevo dire), eccetera.
Non ha ottenuto gli stessi risultati di Paolo. Ma… avrei voluto vederlo ai suoi tempi. Così come faccio fatica a ipotizzare quest’ultimo nell’era dei figli di buona donna di oggi, quella dei Lotito/Tare, De Laurentiis, dei fondi. Da Viola a Pallotta passando per Sensi.
NOTIZIE DALLA RETE.
Problemi per York Capital: Dinan blocca riscatti per 2 miliardi.
“Una notizia poco rassicurante arriva dagli Stati Uniti. O forse, col senno di poi, i tifosi della Samp tireranno un sospiro di sollievo. Il Wall Street Journal svela infatti come York Capital stia attraversando un periodo di difficoltà. Il fondo di investimento che fa capo a Jamie Dinan ha bloccato riscatti per 2 miliardi di dollari. Anche Southpaw Asset Management, l’altro fondo di Dinan, avrebbe negato ai propri clienti di recuperare il denaro entro fine anno. E’ vero che l’imprenditore americano avrebbe utilizzato il suo patrimonio personale per rilevare la Sampdoria ma ad oggi non avrebbe potuto garantire una così grande solidità”
Quando si dice che il tempo è galantuomo! Anche fin troppo presto. Tutto ciò mi consola rispetto a quanto da me affermato in questi ultimi tempi.
se dinan truffa lo fa per due miliardi di dollari mentre il viperetta finisce e ci fa finire nei casini pe du spicci cone direbbero a roma…ferma sempre la presunzione di innocenza per entrambi…
Dinan, fino a prova contraria, al momento non ha truffato proprio nessuno, a differenza di qualcun altro…
Un suo asset pare in difficoltà, forse temporanea, ma da qui ad esultare per lo scampato pericolo se ci avesse comprato…siamo alla follia, o quasi!
E’ come se io fossi proprietario di 100 ristoranti, e uno, al momento, va male…
Beh, due miliardi di dollari sono una cifra enorme e bloccarne il riscatto non è un bel segnale, comunque si parla solo in modo teorico perché non ci hanno comprato e nessuno puo’ sapere come sarebbe andata, ne’ in senso positivo ne’ in quello negativo
l ‘ eventuale possibilità di non poter recuperare i fondi investiti quando si vuole è scritta nelle clausole del contratto di investimento , poi la samp sarebbe stata acquistata con fondi di natura privata , i problemi sono i nostri a non poter effettuare mercato in Italia e non avere nessuna banca che copre i debiti della zecca che a parte i puffi non ha neanche gli occhi per piangere . Grazie al cielo uno che credeva nel pericolo scampato ha avuto la decenza di scomparire cosa che purtroppo alcuni non hanno , tipo quello che definisce il guitto un ottimo imprenditore !
Che i tifosi tireranno un sospiro di sollievo è scritto nell’annuncio citato. Personalmente spero che qualche Percassi italiano possa arrivare. Sarò un illuso ma quando effe sarà costretto a cedere qualcuno di questa levatura potrebbe arrivare. A me il Dinan non è mai piaciuto e non si può rivalutare una persona solo perchè il suo contraltare in affari (si fa per dire…) è un (spazio da usare a piacere per la più bieca definizione). Fondi o meno (vedasi la disgraziata proprietà del Milan) è meglio una figura di riferimento concreta, ovviamente non uno Zamparini o Preziosi di turno. Ma esisteranno quelli buoni? direte voi. Non lo so. Me lo auguro anche perchè effe non può più chiedere quella cifra. Se si potesse fare un crowfunding…… I primi versamenti potrebbero farli M e G. Sto scherzando, ovviamente. E comunque rispetto tutte le opinioni . La mia è che Dinan mi è sempre stato sullo stomaco. Uno che blocca i rimborsi non mi sembra tanto serio e qui non siamo nel film “La vita è meravigliosa” di Frank Capra che ho rivisto, come sempre, a Natale.
Allora vi meritate chi fa fallire ditte e lascia in mezzo alla strada 700 dipendenti!
Sindrome di Stoccolma nei caruggi!?