Forse può trattarsi di un’investitura ufficiale o forse no: ma è giusto dire che esistono alcuni soggetti che possono parlare di Sampdoria e avere una sorta di unzione papale di infallibilità, e questi sono Roberto Mancini e Gianluca Vialli.
La coppia Luca Vialli – Bobby Gol per chi mette la sciarpa al collo già da alcuni anni.
Su Vialli, Roberto Mancini ha dichiarato:
“ Tra me e lui non c’era partita, io ero troppo più forte. Al tempo giocavo in A da qualche stagione, mentre lui era ancora in B con la Cremonese. Ero il suo idolo. Ci conoscevamo già per avere giocato nelle giovanili azzurre dove io, senza sapere che poi sarebbe arrivato davvero a Genova, gli dicevo di venire alla U.C. Sampdoria”.
Poi il Ct della Nazionale ha parlato di quella che è stata la costruzione del ‘dream team’ della Sampdoria:
“Mantovani voleva creare una squadra che andasse contro l’establishment del nostro calcio, forte come le migliori – dice Roberto Mancini.
“Il più grande rimpianto è quello di non avere vinto il Mondiale nel ’90, lo avremmo meritato. Soltanto la finale di Coppa Campioni del ‘92 è paragonabile a quella delusione. Perché se l’Italia era la nazionale più forte di tutte, la Samp contro il Barcellona ebbe tante occasioni per vincere quel match maledetto. Sono i momenti sportivi più brutti che abbiamo vissuto insieme. Di belli ne ho tantissimi, anche perché quegli sono stati gli anni di una splendida giovinezza. È stato l’attaccante più forte con cui ho giocato. Aveva tecnica, era intelligente, fisico e anche furbo. Litigavo spesso con Luca, ma mai per motivi gravi. Una volta per esempio abbiamo litigato e non ci siamo parlati una settimana. Ma era una cavolata, una cosa di campo per un pallone non chiamato. Per un po’ ci siamo chiamati per cognome. Poi nella partita seguente gli ho tirato sulla testa e la palla è andata in porta. Quindi abbiamo fatto pace subito. E poi c’è la storia della terza maglia della Sampdoria. In Coppa delle Coppe dovevamo affrontare il Grasshoppers, che aveva la maglia biancazzurra. Quindi non potevamo indossare nè la nostra blu nè la bianca. Ai tempi ogni giovedì ci trovavamo da Edilio per giocare a carte. Lì nacque l’idea di disegnare la terza maglia rossa. Poi ovviamente in rosso eliminammo gli svizzeri. Quando andò via dalla Samp eravamo in un ristorante, Gianluca ci disse che stava andando da Mantovani perché c’era la possibilità di passare alla Juve. Ci mettemmo a piangere tutti, anche lui. Speravamo che lui o il presidente ci ripensassero , ma poi andarono via 2-3 giocatori e cambiò tutto. Lì per certi versi terminò la mia giovinezza, perché arrivò gente con meno anni di me. Con la morte del Presidente Mantovani poi finì la nostra Sampdoria. Luca ha una grande storia alle spalle, è una persona per bene, conosce tutto di questo mondo. Può fare qualsiasi cosa, quindi lo vedrei anche come presidente della Sampdoria”
4 commenti
Avrebbe potuto dire diversamente?Me ne sarri stupito
Sarei…penso troppo agli allenatori…
Speriamo che il Mancio preveda il futuro! Sarebbe una grandissima emozione per quelli come me che l’anno vissuta ricordo ancora Berna, Goteborg e Wembley e allora ricordavo Milano lo spareggio contro il Modena con gol di Barison e Salvi e poi venni ripreso e pubblicato dal CM mentre lo issavo, Salvi, insieme ad altri amici.
Speriamo di rivivere un sogno.
Sognare per sognare perché non sognare in grande? Vialli presidente e poi, un domani si spera davvero prossimo, Mancini allenatore. E un nuovo ciclo alle porte….
Insieme sarebbero vincenti come allora perché in quella ricetta di Mantovani loro erano i principali ingredienti.