Parole al miele di Luca Pellegrini, il glorioso capitano dello Scudetto, oggi commentatore Sky.
Nell’ultima intervista rilasciata a Stefano Zaino per Repubblica, Il Capitano ha fatto un grande elogio di Mister Giampaolo, analizzando la stagione in corso dei blucerchiati:
“Giampaolo mi piace da morire – ha dichiarato Pellegrini. “La Samp ha una sua identità, gioca a memoria, ogni calciatore sa ciò che deve fare. L’ottavo posto potrebbe essere possibile, ora che Strinic e Zapata hanno aumentato ulteriormente la qualità. A patto però di eliminare quest’ultimo difetto, la scarsa ferocia con le piccole. Si vede che i giocatori sono ricettivi, assecondano Giampaolo sul piano tattico. Ora devono assecondarlo anche sul profilo psicologico, motivazionale, crescere di testa, fare tesoro delle esperienze negative“.
Obiettivo ottavo posto, dunque, ma è il settimo quello che porta in Europa:
“Il cuore mi farebbe dire settimo- continua Luca – “ma io mi sforzo di essere obiettivo e dico ottavo, perché secondo me, al di là di Juve, Napoli, milanesi e romane, l’Atalanta ha qualcosa in più. E’ sempre viva, veloce, compatta, esaltante. Ogni volta che la vedo dal vivo, mi diverte e appassiona. Gasperini è eccezionale. Detto questo, Inter a parte, hanno tutti le coppe e se uno dovesse mollare, la Samp deve essere pronta ad approfittarne, primeggiando su Toro, Fiorentina e Bologna, vincendo lo scudetto della terra di mezzo. E può riuscirci con la simbiosi perfetta tra Giampaolo e il gruppo. Un allenatore che insegna, giovani ricettivi e vecchi che sono professionisti seri e danno l’esempio come Viviano, Barreto, Silvestre e Quagliarella, allenatori in campo – conclude l’ex giocatore blucerchiato. “E’ un’ottima filiera. Insegnamenti che in settimana si trasmettono e alla domenica si vedono“.
6 commenti
È da vent’anni che sento dire sempre le stesse cose purtroppo ormai è nel DNA questa squadra non è capace a osare quando è il momento fossero limiti oggettivi come tecnica ci sta ma considerato che i giocatori sono bravi e non puoi fare un punto con Verona e udinese vuol dire che l’allenatore ha dei limiti è bravo a dare un’impostazione di gioco ma è scarso a motivare quindi accontentiamoci di un buon centro classifica.
Io ricordo lo stesso Luca Pellegrini che anni fa pronunciò una frase che mi sconvolse…
Parola più parola meno disse: ” Eravamo forti ed abbiamo vinto tanto, ma avremmo potuto vincere ancora di più se avessimo avuto maggior pressione dall’ambiente esterno”…
Rimasi basìto perchè, al di là dell’ambiente e dell’allenatore credo che uno sportivo professionista dovrebbe trovare sempre dentro di se gli stimoli per provare a migliorarsi, se hai continuamente bisogno di essere spronato non sarai mai un vincente…
Tutto corretto quello che hai scritto El cabezon però l’ambiente non aiuta tifosi da baci e abbracci dopo due sole vittorie scoterate l’ambiente è soft diciamolo impariamo qualcosa da Roma e milano li anche le TV alzano la voce qui neanche se stai perdendo 7 a 0 quindi non va bene non siamo a teatro dove tutto è silenzio
Che dirti Luigi…
Anche a me piacerebbe un ambiente un pò più…fumantino, non mi perdonerò mai ( anche se io da solo posso fare ben poco…) l’apatia con la quale l’ambiente in pratica “accompagnò” la sciagurata retrocessione del 2011, ovviamente non ci saranno mai controprove ma se ci fosse stata una maggior “cattiveria” da parte della tifoseria ( che non significa violenza, sia ben chiaro!!!) forse chissà…
Purtroppo viviamo in un’epoca calcistica dove conta solo il dio denaro, i calciatori, salvo rare eccezioni, sembrano fregarsene di tutto e di tutti, ed è per questo che sono dell’idea che un calcio nel sedere ( sempre metaforico, sia chiaro!) possa far meglio di una pacca sulla spalla però vabbè dai, tutto sommato credo che l’ambiente Samp possa far invidia a molti…
anche negli anni d’oro dell’era mantovani per diversi anni prima dello scudetto ma anche con gli squadroni dei Gullit paltt eccc ecc del post scudetto ricordo delle scoppole clamorose con le provinciali.chi non si ricorda le trasferte da incubo ad avellino o ad ascoli tanto per fare 2 esempi?o a piacenza dove perdevamo regolarmente…….evidentemente e’ un problema storico.sul tipo di ambiente non mi pronuncio non sono né per il va bene sempre a prescindere ma nemmeno per la contestazione cronica o alla violenza…di queste cose abbiamo dei vicini di casa cugini che riempiono le pagine di cronaca da decenni.probabilmente il dna del tifoso doriano e’ appassionatissimo e caldo ma mai invadente,sempre mantiene sempre una certa discrezione,un certo stile che non vuol dire essere distaccati ma avere piu’ cultura sportiva e in questo mantovani e’ stato un maestro per noi.
Sì, noi siamo fatti così, non ci dobbiamo rammaricare, abbiamo la nostra classe e non possiamo modificarla, meglio delle rumente, molto meglio, in ogni caso anche ambienti più incazzosi e contestatori come Torino e Fiorentina non è che abbiano avuto grandi risultati ultimamente avendo anche squadre più forti di noi, sulle dichiarazioni di Pellegrini non so, non c’è la controprova, magari un ambiente più contestatore avrebbe fatto sì che molti giocatori se ne sarebbero andati e che Mantovani si sarebbe stufato, accontentiamoci di quello che è stato in quell’epoca meravigliosa, siamo gli ultimi ad aver vinto uno scudetto al di fuori delle solite note, guardiamo avanti e non sciupiamo i ricordi