Quali teste cadranno? Lo scontro è tra grammi e grammissimi, tra merdine e merde fumanti..
Si sente ripetere che quest’anno il campionato è diviso in due blocchi. Le prime 8 in cerca di un posto al sole e le restanti 12 a scannarsi per evitare la palude della B.
Col cazzo! Catania, Parma e Cagliari hanno una marcia in più, e giocatori che cambiano la partita: si piazzeranno tra le prime dieci riducendo a 9 le squadrette che se la giocheranno nella bagarre salvezza, sentendo sempre più odori di latrina.
Ieri la prima giornata e le prime indicazioni: un solo scontro diretto tra Torino e Sassuolo, vinto con cinismo dai granata. Il Sassuolo ha molti esordienti nella massima serie, in difesa il dannoso fardello Rossini, la patacca del mercato, ma dà la sensazione di avere una buona organizzazione di gioco che alla lunga gli farà conquistare dei punti.
Bologna e Livorno sono state rispettivamente asfaltate da Benitez nel tripudio intestinale del San Paolo e dall’arrembante Roma di Garcia. Uno scenario simile alla Samp: contro squadre nettamente superiori si ricavano poche indicazioni. Tra le tre, comunque, i blucerchiati sono apparsi più solidi, per quanto penalizzati da una fascia sinistra che faticherebbe nel Mignanego: Berardi, il rifiuto umano dei terzini, ha faticato, ha causato la rete addormentandosi in piedi come un ciuco dormiente in occasione della rete di Tevez. Il cambio con Castellini ha fatto più danni della grandine. Lo stazzo Castellini, uomo spogliatoio, ha fatto presto ritorno al suo domicilio (lo spogliatoio) con un entrata dissennata da rosso totale. Che fascia di merda!
Nelle sfide con disparità di livello esce vittorioso il Verona, contro un Milan che parte sempre a passo di lumaca. Allegri è già stato marinato e messo sulla graticola dal presidente condannato e furioso, mentre, tra gli Scaligeri, l’insopportabile Mandorlini è abile a condurre la squadra. Luca Toni, il vecchio paracarro, il vecchio maccaroni dato per morto e sepolto è invece partito col botto: si riconfermerà?
Il Chievo ha rischiato molto a Parma. Una partita di basso livello, illuminata dal panzone Cassano, tornato dall’estate con una valida scorta di orecchiette sullo stomaco, ma sempre capace di regalare assist fiammanti. Ma non si scappa dallo 0-0, anche a causa della presenza del caprone Amauri, impacciato e indietro di preparazione.
L’Atalanta perde a Trieste, contro il Cagliari che segna un gol, il primo, da applausi sull’asse Sau-Niangollan: gente che ti fa fare il salto di qualità.
Ultima nota putrescente: i cugini affondano a San Siro. Un impegno difficile, ma il Genoa ha mostrato una manovra lentissima, da siesta messicana: giocatori vecchi e bolsi, buoni per una briscola al bar, davanti a 5 o 6 bicchieri di bianco. Gilardino si danna in avanti ma brancola nel buio. Forse il capo del brogetto interverrà sul mercato per acquistare qualche altro pacco.
1 commento
posso intervenire per quanto riguarda il Genoa….dimenticate che Mr.Broggeddo ha già messo in cantiere una potenziale plusvalenza insieme al suo degno compare Galliani, grazie allo scambio di costi zero Birsa-Traorè.