Nel momento di caos doriano arriva la settimana più calda della stagione: derby e calendario decisivo per la la nostra salvezza.
Giocano tutte alle 15: Palermo, Carpi e Udinese. Da queste sfide uscirà il verdetto sulla questione salvezza.
Conati di vomito a parte, i conti li faremo domenica dopo le 17.
In questi cinque giorni che ci separano dalla giornata decisiva, sarà fondamentale restare vicini alla squadra, caricare i ragazzi senza contestazioni: i giocatori chiaramente sono senza palle, l’allenatore è un intellettuale, un giovane Sai Baba del calcio, evidentemente inadatto alla nostra situazione di classifica. Ma ormai siamo immersi nella palude Stigia, e tutte le energie dovranno essere devolute per la salvezza dei nostri colori.
Con la Sampdoria che perde a Palermo tornano puntuali le critiche a Ferrero. Critiche che però non si concentrano sulle questioni tecniche o sulla programmazione, bensì sullo stile del Viperetta, o meglio, sulla sua mancanza di stile.
Discorsi che appaiono un po’ superflui, dal momento che, stile o meno, tutti noi tifosi sappiamo che ciò che conta è il risultato. Risultato uber alles.
Non vogliamo essere blasfemi, ma lo stesso stile di Paolo Mantovani (la Santità per eccellenza) non sarebbe stato così osannato se il grande Paolo non avesse fatto il miracolo di vincere lo Scudetto e collocarci stabilmente tra le prime squadre d’Italia e del mondo.
Cos’è rimasto, poi, dello stile del grande Paolo?
Prima di arrivare a Ferrero chiediamolo al figlio di Mantovani, Enrico, che dopo i numerosi errori compiuti fu contestato e preso a sputazzi quando la squadra non portava risultati. La “sputata” e l’assalto a Enrico Mantovani, come sarebbe stata giudicata dal padre Paolo se fosse stato in vita?
La Mitopoiesi, la costruzione del Mito, sembra una necessaria esigenza antropologica.
Ma non cadiamo nel tranello di costringerci in categorie che alla fine risultano più retoriche che altro (facendo, per altro, la fine dei genoani).
Il mito dei piccioni è chiaramente la Storia.
Il nostro è dunque lo Stile? E chi aveva stile? Edoardo Garrone?
Prima di andarsene, Edoardo ha ripetuto a sfinimento che non vedeva l’ora di portare via l’acciuga, che la Samp gli aveva procurato solo dolori e un numero minimale di gioie. Quello era il nostro presidente? Quello era il suo attaccamento ai colori blucerchiati?
Alcuni discorsi, pertanto, sembrano più romantici che altro, non propriamente aderenti alla realtà del nostro calcio.
Sarebbe forse meglio prendersela con Ferrero se svendesse i giocatori, se facesse grosse cazzate di gestione (cose che ancora non ha fatto), piuttosto che per alcuni comportamenti sopra le righe (tra l’altro furbescamente ridimensionati da quando la Samp non va bene in classifica).
Pensiamo alla salvezza, a tifare e a gridare sopra tutto e tutti per la Sampdoria, i cui colori ci trasmettono un amore incondizionato, a prescindere da ogni cosa.
Ferrero può anche discendere dalla dinastia Cafonal descritta con maestrìa da Roberto D’Agostino. Ma resta il presidente della Samp, altri in giro non se ne vedono.
Se poi alcuni tifosi preferiscono un bello stile austero “alla genovese”, dovranno prendere atto che questi sono solo auspici, attualmente non esistenti. I ricchi genovesi sono talmente austeri, infatti, che alla Sampdoria non pensano minimamente.
Pensiamo alla salvezza dei nostri magici colori, a cantare e a riempire lo stadio nel derby.
Se lo “Stile” non lo ha Ferrero, pensiamo ad avercelo noi, a distinguerci per l’attaccamento alla maglia.
Il resto, onestamente, sembrano discorsi romantici da sogni ad occhi aperti.
19 commenti
Appunto, contano i risultati!
E siccome i risultati in questo momento sono disastrosi il nostro caro Presidente farebbe bene ad esternare ed ad apparire il meno possibile ( mi riferiscono di un suo pietoso siparietto nel pre partita di Palermo ), a portare rispetto e soprattutto EDUCAZIONE verso tutte le componenti del mondo blucerchiato…
I hope that you will get a free pass for the game on Sunday!? Anymore brown than this and it would be right up your ass!
Per quello che può valere………condivido tutto dell’articolo. Siamo sotto attacco mediatico e sportivo.
Contano i risultati, appunto!
In 18 mesi siamo passati dal sesto al quint’ultimo posto e a due giornate dalla fine dobbiamo ancora guardarci indietro.
Questi sono i risultati, e siamo solo all’inizio di questa gestione!
Bravissimo, soprattutto l’analisi sui presidenti passati. Dopo Paolo Mantovani, il nulla o quasi, condito da scenette tipo gli sputazzi al foglio, il Garrone senior che ci ricordava tutti i giorni che se la era dovuta comprare e che gli costava troppo, così per nn comprare un terzino e un centrocampista siamo passati dalla champions alla B. E come dimenticare l’amato Garrone junior, quello che gli abbiamo messo lo striscione a “tutta gradinata”: presidente il pesce puzza dalla testa! Quello si che è stato un colpo di stile Samp. La verità è che è facile fare i tifosi di livello quando il presidente é un paolo Mantovani che ti fa vincere una coppa un anno si è uno no. qui c’è gente che se vinciamo scrive male di Ferrero, se perdiamo scrive male di Ferrero, insomma alla quale Ferrero nn va bene, e probabilmente avete ragione perché lui è quello che è. però quest’anno mi sono rotto il caxxo di sentir parlare di quanto é cafone Ferrero, perché se domenica ci inchiappettano, cosa che nn mi auspico ma che nn vedo così improbabile, e nel contempo Palermo e Carpi vincono, rischiamo la B, e questo al di là di quanto Ferrero è cafone.
Su un punto non sono daccordo:quando scrivete che lo stile di Paolo non sarebbe stato lo stesso se non avesse vinto lo scudetto ecc…. Non è così. Voi siete, più o meno, abbastanza giovani e non avete vissuto i momenti in cui è nato lo “stile Paolo Mantovani”, quando partecipava agli incontri che si tenevano in genere al Teatro Boggiano di Bolzaneto o al Ferroviario di Rivarolo. Eravamo negli anni più profondi della serie B ma non potete immaginare la gioia, felicità di tutti, ma proprio tutti, senza divisioni, e l’APLOMB che emanava da quell’uomo che sfilava tra la folla prima di prendere posizione sul palco. Aveva la fisique du role e da lì ,e dall’ emanazione che veniva da lui stesso, e dopo dall’esempio, che nacque il MITO.Allora vivevamo “in nuce” la scudetto che sarebbe arrivato. Eravamo già “campioni d’Italia” e credo che un tale stato di euforia e concretezza insieme non si sia mai realizzato nel nostro paese. PAOLO MANTOVANI, come un grande psicologo, ci aveva portati dapprima, senza risultati palesi, a credere di essere i MIGLIORI DEL MONDO. Poi lo siamo diventati veramente. Che altro dire? Credo non ci sia stato, considerando il bacino d’utenza, un Presidente al mondo altrettanto grande quanto LUI!!!!
Condivido, tuttavia se non fossero venuti i risultati che sono poi arrivati, qualche malumore ci sarebbe stato eccome. Se non avesse continuato a comprare giocatori su giocatori, qualcuno si sarebbe lamentato. Se non avesse vinto coppe e scudetti sarebbe stato ricordato si, ma non come mito, semplicemente come presidente-gentiluomo di altri tempi, non come presidente-mito di una Samp che raggiunse risultati mai più ripetibili. I media erano poco influenti e giocoforza si dovevano adeguare ad una superpotenza calcistica come la Samp e a un Genoa non pervenuto; i social non esistevano e la voce alle persone la dava la gradinata e qualche intervista delle tv locali. Oggi i mugugni, come i complimenti, arrivano da tutte le parti ed è più facile dare cassa di risonanza a tutte le voci; anche a quelle che fanno più comodo alla stampa e ai media, non proprio favorevoli a questa proprietà (vedi articolo odierno del secolo volto a dare particolare risalto allo striscione comparso a Bogliasco sulla tensione nella tifoseria(!?))… e guarda caso a pochi giorni dal derby, dove invece quelli la sono lasciati in santa pace, come se il loro allenatore non andasse via per una parte (piccola, ma influente) della tifoseria a lui avversa, oppure come se il loro presidente, dal punto di vista finanziario, non sembrerebbe dare garanzie eccelse e anzi sia alla continua ricerca di un acquirente (cosa che fino a prova contraria, intendo la ricerca di un acquirente, a noi non accade)
condivido a pieno l’articolo!!!!!!
Bravi, condivido in pieno…Ferrero è sempre stato cosi, solo che l’anno scorso quando la squadra vinceva, tutti zitti e “grande Ferrero” ora che va male si ritira fuori questa storia assurda dello stile e del galateo…ma per favore!
Non è un problema di stile, e un questione di presa o meno x i fondelli, il GRANDE PAOLO MANTOVANI, prima di vincere tutto quello che si poteva vincere, è stato 3 anni in serie B, forse non tutti ricordano, ma la nostra Sampdoria, con P. Mantovani alla guida, aveva perso in serie B e in casa dal Matera, ripeto Matera,… io come sempre ero presente!!!
Ma nessun tifoso si è mai permesso di contestare Paolo Mantovani, per il semplice fatto che, non aveva mai promesso nulla se non l’impegno di fare il meglio possibile, senza aggiungere altro, e per noi tifosi, almeno x me era più che sufficiente.
Il sig. Ferrero, dopo nemmeno 6 mesi parlava già di scudetto in tre anni, ecco questo x me è mancanza di rispetto e presa per il culo, io non ho nulla contro Ferrero, se non l’antipatia che ho sempre avuto nei suo confronti, e per chi come me domenica era in quel di Palermo, vedere il proprio presidente, prima dell’inizio gara e dopo fare il PAGLIACCIO!! si sarà reso conto, se ancora ci fosse stato bisogno, che della nostra Sampdoria, non gli frega proprio nulla.
Invece dissento con Voi sul fatto che Ferrero non abbia fatto ancora danni, per me aver venduto Eder a Gennaio con la squadra nella m…a, è stato un grosso danno!!!
L’errore di Ferrero (grave) è stato affidarsi a quel pappone di Zenga e non aver colmato in sede di mercato alcune lacune che la squadra ancora si porta dietro (regista da afficancare a Fernando e punta centrale che garantisca gol più dei panchinari accettabili) e non aver preso un vero DS degno di tal nome.
Tutti coloro che hanno contestato i Garrone godono del mio disprezzo.
Inutile elencare quanto fatto da loro, dal salvataggio dal baratro, alle partecipazioni europee.
Un singolo anno di B può stizzire solo chi non ha ben presente la storia della Sampdoria.
Piuttosto, tremenda cattiva sorte nell’essere arrivati a un rigore dal rivincere la Coppa Italia, nell’essere arrivati a due minuti dal qualificarci ai gironi della Champions. Eventi che avrebbero potuto cambiare la nostra storia recente.
Cosí come sono convinto che, ai tempi di Mantovani, Garrone avrebbe potuto fare… piú il Mantovani.
A due minuti dalla Champions ci sei arrivato perché lassù hai perso 3 a 1 giocando senza un terzino sinistro perché aspettavamo che Lotito ce lo regalasse verso il 30 agosto, senza aver comprato un centrocampista di qualità perché aspettavamo di vedere se saremmo riusciti a passare il turno e prendere i soldi del girone…. ecco, appunto, un po di onestà intellettuale ogni tanto non guasterebbe: non è l’anno di B, quello ci sta nella nostra storia come dici tu, ma è come sei andato in serie B, facendo ridere tutta l’Italia, con Cavasin allenatore e dopo aver venduto Pazzini a Gennaio (perché sono tutti incazzati per eder, ma nessuno si ricorda che il pazzo a gennaio ha decretato la nostra rovina)…. Scusa, sai, senza nulla di personale, ma solo per fornire una ricostruzione un po’ piu’ reale, perché a me quella serie B mi brucia ancora e ben piu’ di quella del 99
Scusa un’ultima cosa: “avrebbe”! Hai usato la parola giusta nelle ultime due righe… manca il finale…. “Ma non volle mai!”
Ma per favore, ma quale ricostruzione distorta.
Dal rischio collasso nei dilettanti al quarto posto, e tu mi parli di un terzino non preso…
Quindi diamo per scontato tutto ciò che é avvenuto prima, fino a quella magica cavalcata compresa, e critichiamo il terzino mancato… ecco l’onestà intellettuale. O sarà semplice memoria selettiva e/o molto corta?
Che poi io parlerei di un portiere semmai… (Storari).
La brutta figura della discesa in B? Ma a me che me ne frega di quello che pensano gli altri? Mica siamo scesi per una sentenza per un illecito, siamo scesi per demeriti sportivi, per sottovalutazione di rischi, per un anno di transizione tra padre/figlio che fatto mancare cure alla squadra, tutto nello stesso anno. Cose nostre, cazzi nostri.
E se comunque quella é stata una vergogna insostenibile (non per me… ma che cazzo mi frega ripeto), invece il farci belli a giocare a Roma una finale di CI dopo aver cacciato squadre come l’Inter, o aver persino tolto lo scudetto alla Roma (evento di cui si parla ancora oggi, mentre l’Italia non credo sappua chi sia Cavasin), ecco, queste cose a chi le dobbiamo? Alla luna che ci porterà fortuna?
Sull’ultima frase di Garrone, non hai capito. Paragonavo tempi molto diversi, altro che convocazioni a casa e parole date, oggi l’ottimo Paolo avrebbe a che fare solo con agenti e avvocati che puntano all’aumento o al parametro zero.
“Il pesce puzza dalla testa”. Ribadisco: ingrati coglioni.
Ovviamente gli ultimi toni non sono per te, ho preso spunto per dire come la penso in generale sull’argomento.
quello che noi sampdoriani sbagliamo è il fatto che portiamo sempre come esempio Paolo Mantovani………
il grande Paolo è stato e sarà sempre il presidente unico e inimitabile per come ha costruito ed ha portato avanti la società sampdoria,per la famigliarità che si era creata fra calciatori,tifosi e dirigenza. un qualcosa di unico ed inimitabile nel mondo del calcio che non puo essere paragonato a niente ed a nessuno!!!!!!!!!
Leggendo i vari commenti mi rendo conto, una volta di più, che chi non era in quei teatri,cioè tutti, non può capire il clima che si viveva. La promozione è arrivata dopo tre-quattro anni di B eppure nessuno si permetteva di contestare. Eravamo felici perchè PREGUSTAVAMO un futuro che sarebbe necessariamente arrivato. E non è giusto fare dietrologie varie. Se, se, se. Quello era il tempo che abbiamo vissuto e Garrone esisteva ma, ovviamente, non poteva mettersi al pari di PAOLO. Dispiace dirlo ma è così. Questo è uno di quei classici casi in cui si dice “Io c’ero!” E tanto mi basta.
io sono del 72 quindi ho visto l’ascesa del grande Paolo e tutta l’epopea che ne e’ seguita,dalla sconfitta col matera in casa alla maledetta finale di coppa campioni di wembley(c’ero ad entrambe le partite….).oggi il calcio e’ cambiato e avrebbe fatto fatica anche Paolo Mantovani.qui non e’ questione di rivincere scudetti o coppe che non arriveranno piu’.un tifoso chiederebbe solo alla societa’ una salvezza tranquilla magari ogni tanto un “rischio” europa league sappiamo che non si puo’ ottenere di piu’ ma che almeno i giocatori,l’allenatore e tutto lo staff siano orgogliosi e diano tutto per questa maglia.la grinta e la fame non devono mai mancare.quello che fa incazzare quest’anno e’ vedere un branco di smidollati svogliati fare il compitino.mai un sussulto,mai una grande partita vibrante,una rimonta.il nulla.dello stile di ferrero non me ne frega un cazzo,non mi direte che preziosi,lotito,de laurentiis,zamparini e compagnia bella sono degli intellettuali dai……vorremmo solo essere fieri dei nostri giocatori.non mi sembra una cosa impossibile