Alla fine non ci si esalta per una vittoria di prestigio,ne ci si abbatte per una sconfitta contro onesti pedatori di oltrecortina. Si, la macchina blucerchiata è ancora in fase di rodaggio, non si possono ottenere indicazioni probanti da questo tipo di partite. Alla vittoria roboante contro i francesi dell’Olympique Marsiglia è seguita la sconfitta contro i magiari dell’Haladas, compagine di metà classifica nel campionato ungherese, famosa più che altro per avere l’età media dei tifosi più alta di tutto il vecchio continente (circa 70 anni -fonte France Football) – a sinistra una foto della torcida locale.
Ho caldo, ho tanto caldo e non riesco a concentrarmi. Mentre sudo lasciando dietro di me una scia untuosa come la bava delle lumache, faccio telefonate e scartabello centinaia di siti , in prevalenza esteri, alla ricerca di notizie fresche, pure, incontaminate come l’urina di uno yak dell’Himalaya. Ma, ahimè, c’è ben poco, ragazzi,davvero poco. Anche se stamattina, su un oscuro sito sportivo dal Tajikistan, ho scovato una news che, non nego, mi ha lasciato basito. Pare (e sottolineo il pare) che per il caro vecchio “ematoma man” Da Costa, che avrei giurato quest’anno facesse le scarpe a “Barbie treccia di merda” Romero, non ci sia un futuro a Bogliasco. Su di lui son piombate, come falchi predatori, Chievo e Torino. Questo significa che devo rivalutare la notizia che avevo fiutato l’altro di, ovvero che a breve ci sarà un incontro tra la società e Palmolive Romero, con la speranza di far accettare alla saponetta argentina una sostanziosa spalmata dell’oneroso ingaggio su più anni, mettendo però sull’altro piatto della bilancia la forte volontà di voler puntare su di lui.
Nota di folklore dal raduno ungherese di Puk, ieri sera pare ci sia stata una gara all’ultima cucchiata, una abbuffata di gulash tra lo staff della squadra, tra rutti, risate e boccali di birra a fiumi. Non mi è dato sapere (essendo l’avvenimento strettamente intimo) chi abbia vinto, chi abbia vomitato, chi sia svenuto. Pare solo che la goliardata sia nata da un idea di Fedele Limone, il quale avrebbe buttato li l’idea dicendo “Cosi vi mettiamo un po di fuoco dentro!”. L’unica cosa che ho per voi è questa, una foto rubata di Pedro Obiang -scattata da una mia talpa- sull’orlo del collasso dopo aver smascellato per ore la pregiata zuppa di Ungheria.
Dall’Ungheria invece spostiamoci alla terra d’Albione, dove lo staff del Genoa a quanto parrebbe, se la sta spassando di brutto. In quel di Chester la squadra di Liverani corre, suda e vince contro i pulcini dell’Aston Villa , mentre a sud della Manica, nei suoi uffici arazzati e pacchiani in stile Hugh Hefner, il presidente Preziosi sta cercando disperatamente di piazzare i tre (a mio avviso) pezzi più pregiati, ovvero il difensore Granqvist, il centrocampista Kucka e l’attaccante Gilardino. Non riesco a spiegarmi il perchè di questo comportamento se non con una qualche forma di compulsività schizoide. Vedremo. Per ora restiamo al palo. Eh si, al palo del club di lap dance dove alcuni giocatori rossoblu sono stati visti fare le ore piccole divertendosi come dei mascalzoncelli.