L’episodio risale a sabato scorso: altri striscioni degli Ultras sono stati vietati in modo illogico, ancora una volta le regole sono state esasperate ai danni della tifoseria.
Questa volta sono stati proibiti striscioni in cui si ricordavano i vecchi amici scomparsi: se la norma prevede che non debbano entrare maglie o striscioni con scritte inneggianti alla violenza o alla discriminazione, non si capisce perché la Questura, prima di Samp-Milan, abbia rifiutato l’autorizzazione.
Il motivo è ai limiti dell’incredibile: la somma di alcune lettere di quei nomi creava un messaggio offensivo o provocatorio.
Roba da enigmisti: probabilmente chi ha proibito l’entrata degli striscioni è un partente stretto di Stefano Bartezzaghi.
Avremmo voluto vedere questo mago dell’Intelligence genovese, questo Ispettore Clouseau nel momento delle analisi delle parole.
In conclusione: si resta sempre più perplessi di fronte a certe norme che possono anche nascere da giuste cause ma scivolano spesso nel grottesco.
Questo il comunicato pubblicato sul sito degli Ultras Tito Cucchiaroni
“Volevamo ricordare dei ragazzi, nostri amici, fratelli. Lo volevamo fare in maniera semplice, a modo nostro, esponendo i loro nomi su quegli stessi gradoni che hanno contraddistinto, come loro, generazioni di sampdoriani.
Ancora una volta purtroppo qualcuno ha detto NO.
È un NO che abbiamo già conosciuto. Lo stesso NO per il quale non è entrato neanche l’art. 21 della costituzione italiana. È un NO capace di far passare per violenta una frase quale “LIBERTÀ PER GLI ULTRAS”.
Questa volta però il loro NO, si macchia d’infamia. Oggi ci è stato vietato di ricordare dei nostri ragazzi che non ci sono più e celebrare il loro ricordo. Questa, signore e signori, è la questura di Genova, questo è lo stato italiano. Decreti legge, provvedimenti, ecc. ecc. a nulla servono se non si è in grado di mantenere una dimensione umana.
Purtroppo abbiamo avuto la conferma che il buon senso e la logica non possono niente di fronte a quel NO carico di ignoranza, stupidità e meschinità. Hanno sostenuto la tesi di una qualche machiavellica premeditazione secondo cui chissà quale messaggio poteva venir fuori dalle lettere di quei nomi.
Più volte abbiamo pensato di aver toccato il fondo… ci eravamo sbagliati. L’unica cosa che ci resta da dire è VERGOGNATEVI”.
Ultras Tito Cucchiaroni