Con le lacrime agli occhi apprendo una notizia che mi sconquassa il già precario sistema nervoso, messo a dura prova da anni ed anni di stravizi. Dopo il buon caprone Testardi, anche “Mr. Polpaccio” Piovaccari lascia il suolo italico per tentare la sorte in un campionato dell’Est, la Romania per la precisione. E non in una squadra qualsiasi, ma nella plurititolata Steaua Bucarest, nobile decaduta del panorama calcistico europeo, squadra capace, negli anni ’80, di far tremare le grandi di Europa nonchè di vincere, un po’ a sorpresa, quella che ancora si chiamava Coppa dei Campioni in una finale tiratissima conclusasi solamente ai calci di rigore contro il Barcelona (certo, non era ancora il Barca stellare a cui siamo abituati oggi ma era pur sempre, sulla carta, la squadra favorita). Erano i tempi in cui indossavano la gloriosa maglia della compagine rumena giocatori come Belodedici (per un periodo fu anche obiettivo di mercato della Sampdoria), Piturca, Balint e soprattutto Marius Lacatus, giocatore destinato ad una carriera di molto inferiore rispetto a quanto potenzialmente avrebbe potuto dare, anche per un carattere non proprio facile da gestire. L’anno seguente la compagine rumena, pur perdendo la finale di Coppa Intercontinentale contro i più quotati argentini del River Plate, portò nella sua bacheca un altro trofeo, la Supercoppa Europea, vinta a spese della Dinamo Kiev di Valeri “Vodka” Lobanovski. A decidere quella gara fu, manco a dirlo, un altro fulgido talento del vivaio locale, destinato ad assurgere a stella assoluta del panorama calcistico europeo per almeno il decennio successivo, Gheorghe Hagi.
Beh, passare da Lacatus ed Hagi a Piovaccari… penso che non serva aggiungere altro. Già mi immagino la ressa di tifosi nello store ufficiale della squadra fare a bottigliate per accaparrarsi non tanto la maglietta del nuovo bomber, quanto la replica ufficiale dei calzettoni strappati, calzettoni incapaci di contenere la possanza dei polpacci elefantiachi, polpacci che non paiono umani, polpacci che, ho sempre avuto il sospetto, abbiano vita propria ed indipendente dal resto del corpo a cui sono attaccati. Piovaccari, durante la conferenza stampa di presentazione, mostrando già una padronanza discreta dell’idioma rumeno, ha dichiarato di essere entusiasta della nuova avventura, soprattutto per la quantità industriale di figa che la Romania produce senza sosta. Detto questo, la trattativa per far sbarcare il Piova in Romania è stata lunga e sofferta, ed ha creato in molti appassionati di calcio una vera e propria ansia. Guardate questo screen Foto:
E per un bomber che va, un bomber arriva. Dopo un estenuante tira e molla di mercato, si è trovato l’accordo tra Juventus e Sampdoria per il passaggio di Manolo Gabbiadini in blucerchiato, con la formula della comproprietà. Manolo Gabbiadini, si , proprio lui, la riserva di quel fenomeno di Ciro Immobile nell’under 21 azzurra. Un “colpo” di mercato a lungo inseguito, sarà lui il giocatore capace di dare la svolta al campionato prossimo venturo per la Samp? Io comunque resto perplesso. Nel frattempo mi limito a segnalare, cosi mi è stato riferito, che ieri Gabbiadini è stato avvistato su un Booster truccato a fare le penne per la gioia in via Cantore. Si registra inoltre l’accendersi di un derby di mercato tra Sampdoria e Genoa per accaparrarsi le prestazioni di D’Ambrosio, terzino del Torino, su cui pareva essersi concentrata l’attenzione dello Zenith San Pietroburgo. Pareva, appunto. Mamma mia, ci si scanna per D’Ambrosio…siam messi bene, si si. Sull’altra sponda, sponda rossoblu, ormai sinceramente non presto più caso ai deliri presidenziali, mi limito a registrare notizie e nomi. Effettivamente ammetto di essere assai felice per l’acquisto di Lodi, anche se temo che a gennaio, se farà una buona prima parte di stagione, possa lasciare la lanterna per accasarsi all’ombra della madonnina, mentre invece sono in completo tilt mentale per i continui nomi che aleggiano minacciosi nell’aria, millantati come obiettivi di mercato. Preziosi, partecipando alla sagra delle fave col salame di Coronata, dopo essersi scolato una quantità massiccia di vino bianco ed essendo quindi particolarmente predisposto alle confidenze, ha sbiascicato ad un mio informatore presente in loco che ” Il Sapunaru che stiamo trattando non è o’ terzino del Saragozza, ma Ciccio detto u’ sapunaru, il figlio di un amico mio a cui debbo dei soldi che non ho, e che per estinguermi il debito mi ha coshtretto a tesserare il figlio”. Buone premesse, direi.
In uscita, registriamo il passaggio quasi certo di Cristobal Jorquera (El Nino Vertical, Vertical nel senso che quando stava in piedi era un miracolo dato il saccheggio di alcool nei peggiori bar di Genova che lo vedevano protagonista…) ai russi del Kuban Krasnodar, dove andrà a comporre una coppia devasto con Djibril Cissè, conosciuto anche come Mr. Sobrietà.
Beh, restiamo con le antenne dritte amici, qui mi sembra che la merda piova da ogni dove.
L’esule
Prima foto di Djibril dal ritiro della squadra. Si parte bene.