Ormai è lapalissiano: la Sampdoria non digerisce la fase di studio delle partite. Dopo Bologna e Cagliari, la squadra di Giampaolo è stata brava a perfezionare la terza rimonta consecutiva. Una tendenza che conferma il carattere e la voglia di non mollare mai della compagine blucerchiata.
Eppure sarebbe male scendere in campo con il piglio giusto già nel primo tempo, quando una prestazione efficace fin dall’inizio può essere sufficiente per mettere la partita in discesa. Troppo facile, siamo la Sampdoria. Meglio concedere gol nella prima mezz’ora di gioco per poi scatenarsi nella ripresa grazie alle accelerazioni propiziate dai cambi quasi sempre azzeccati da Giampaolo.
Sia chiaro: non vuole essere una critica, ma un semplice consiglio. Quando per tre volte di fila – e per giunta contro avversarie di livello tecnico inferiore – si va sotto nel risultato già nella prima mezz’ora di gioco, significa che probabilmente qualcosa da rivedere nell’approccio iniziale c’è.
Isla, Dzemaili e Nestorovski hanno indirizzato le ultime tre partite su binari diversi da quello che speravamo. Poi sono arrivati due pareggi e una vittoria: risultati positivi ma forse, con un atteggiamento diverso fin dalle prime battute di gioco, si poteva ambire a qualcosa di più.
I 5 punti conquistati sui 9 disponibili raccontano dunque di una Sampdoria dai due volti. Molle e leziosa nei primi 45 minuti, gagliarda e vogliosa di vincere nella ripresa grazie all’impronta stampata dallo Schick o dal Djuricic di turno, senza dimenticare il buon Bruno Fernandes: evanescente da titolare ma bravo a mettere lo zampino sui gol al Palermo tra andata e ritorno.
Sabato alle 18 la Samp ha l’occasione per invertire questo trend. Infatti a Marassi arriva la squadra specializzata nel prendere gol nel primo quarto d’ora del primo tempo (ben 13 sui 59 subiti complessivamente): il Pescara di mister Zeman. Difficile pensare che gli abruzzesi verranno a Marassi per amministrare lo 0-0. La squadra del presidente Sebastiani giocherà subito con il consueto spirito offensivo. Toccherà alla Samp approfittarne, mettendo subito le cose in chiaro.
ROBERTO BORDI
2 commenti
Vado controcorrente e’ una critica non un semplice consiglio l’allenatore deve essere bravo a motivare i giocatori perche’ la mentalita’ vincente la crei con la fame di vittorie. Chiediamoci come mai la juve non smette mai di giocare per fare gol anche quando e’ in vantaggio di 2 o 3 gol? Perche’ hanno fame sia i giocatori che la societa’ quindi traete voi le conclusioni…cio’ nonostante stiamo facendo un buon campionato e se rimanesse piu’ o meno la stessa intelaiatura di squadra con due buoni innesti il prossimo anno faremo ancora meglio.
I giocatori si motivano mettendoli in condizione di dare il meglio del loro repertorio. Noi abbiamo 10 assatanati che corrono o 10 che si guardano intorno per capire cosa è meglio fare a seconda della fase della partita.
In attacco sono Quaglia e Muriel che si devono dare il passaggio filtrante! Mentre i tanti rifinitori sono nel gorgo dei passaggi a centrocampo. In mediana abbiamo 3 frangiflutti come Linetty, Barreto e Torreira che vanno più alla caccia dell’uomo che a proporre il passaggio. Questo secondo me è il limite che ci fa segnare con fatica e con fatica imporre il gioco alle squadre meno attrezzate di noi.