DA COSTA 6 – Fisicamente tirato a lucido come uno strip-teaser per vecchie signore, stavolta c’è ben poco da rimproverargli. Nel primo tempo, non essendo quasi mai impegnato, ci delizia con una delicata esibizione di rumba acrobatica nella propria area. Non può fare granché né sul pareggio di Immobile né sul rigore di Cerci. Sull’1-1 ha il grande merito di sventare una pericolosa fuga di Cerci, che ipnotizza cantandogli una struggente melodia di Toquinho. MELODICO
MUSTAFI 6.5 – Profugo teutonico in costante crescita: schierato centrale nel primo tempo, si dimostra preciso come un orologino dei cinesi, all’inizio spacca il secondo, all’improvviso svalvola. Spostato a sinistra nella ripresa, non demerita. Una delle poche note positive di questo inizio tremebondo. SAPIENTEMENTE RETRO’.
PALOMBO 5 – Credo sia meglio che torni a centrocampo. Come difensore centrale arranca come una vecchia locomotiva in salita. Ha sulla coscienza il fallo in area su D’Ambrosio che provoca il rigore per il Toro. TRISTEMENTE ANGIOLO.
GASTALDELLO 5.5 – La vendetta del formaggio grattugiato: non fa errori marchiani, e tutto contento volge i suoi occhioni da cocker verso il pubblico come a dire ” Ehi voi, avete visto? Sto tornando la roccia di un tempo!” Il problema è che è ancora una roccia calcarea, appena la strofini, si sbriciola. TENERONE
DE SILVESTRI 6 – COLUI-CHE-VIENE ancora una volta ci regala il best del suo campionario. Le solite sgroppate sulla fascia, occhietti strizzati, nari dilatate e sguardo basso, in procinto di esplodere in una nube di piacere. Solita grinta, solita propositività, solita efficacia. Solidità italica, solidità da vero stallone della fascia. Finora, in questo inizio di campionato, ha sbagliato solo il derby… THE PUSSY DESTROYER
OBIANG 6 – In crescita: Pedro sta tornando gradualmente il macinapalloni di una volta. E ci piace premiarlo intonando un coro virtuale da dietro la tastiera… come dice Jovanotti, “Il più grande spettacolo dopo il big bang, è Pedro l’amour Obiang”. DEA KALI’!
GENTSOGLOU 6 – Esordio in blucerchiato da titolare, il greco non sfigura affatto con quella sua aria un po’ glam. Lo vedresti bene sul palco dell’Hammersmith di Londra, inguainato in tutina di lustrini e paillettes, ad intonare qualche pezzo di Marc Bolan e dei T-Rex. Nel primo tempo si fa notare per alcuni lanci, qualcuno molto preciso (quello per Sansone al 20′), altri meno. Ma chi se ne frega. Il ragazzo è ROCK. GLAMOROGLU
GAVAZZI 6 – L’importanza di chiamarsi Gavazzi. Cerci lo fa soffrire portandolo quasi alle lacrime, ma lui riesce comunque a fornire progressivamente un buon apporto, si vede che soffre, lo capisci dalle rughette che solcano quella faccia da bombarolo in incognito. Fornisce un bell’assist (33′) che Padelli (!!) deve sventare. QUANDO LA WORKING CLASS INCONTRA LA MALAVITA.
(WSZOLEK S.V. – Entra in una fase anestetizzata dell’incontro, non riesce a far granché, ma si fa comunque apprezzare per la sua risata contagiosa alla Eddie Murphy che riecheggia nello stadio quando non riesce ad arpionare un pallone che rotola fuori dal rettangolo di gioco. WSZOLENTEROSO)
GABBIADINI 5.5 – Prestazione opaca come un bicchiere non lavato. S’impegna, cerca palloni e rientra come al solito, ma appare molto meno propositivo. Beh, sarà stanco, povero caro, dopo aver corso come un matto su e giù per tutte queste giornate. BUM BUM HA LA MICCIA BAGNATA.
SANSONE 7.5 – Adrenalinico e scatenato, il nostro cucciolone lucano tiene in costante pressione la rude difesa del Toro con funambolismi da istrione. Cerca di farsi trovare dai compagni, fa uno due con se stesso e si vendica delle vessazioni subite da Ventura ai tempi dell’esperienza granata. Si fa notare con un sinistro teso e potente, una sorta di suppostona, che però non da i suoi frutti. Nella ripresa è uno dei pochi a non farsi tramortire dal furto di Gervasoni. Prestazione di altissimo livello, ma che dico, di livello SUBLIME!
POZZI 6.5 – Se Gervasoni avesse convalidato il suo 2-0, ora torneremmo a parlare di Pozzi-gol e canticchiare “intervengo da Varese…”. E ora che ho scritto questa baggianata, diciamo le cose come stanno. Il solito simpatico arruffone a cui tanto dobbiamo, ma da cui tanto pretendiamo. Prestazione niente affatto deludente né per impegno né per capacità. Peccato che non segni. APOPLETTICO
(EDER 6.5 – Rientra dopo quasi un mese, si guadagna il rigore e lo trasforma, salvando parzialmente una partita che, per quanto sembri assurdo, sembrava compromessa. Ed il nostro amato Giuseppe, lettore fidato, adesso si scatenerà, ammesso che non gli sia scoppiato il cuore al momento della rete di CIttadino Martino) SAMBA TRISTE.
DELIO 6 – Primo tempo tutto sommato efficace, al di là di qualche sbavatura difensiva. Nella ripresa la rete annullata a Pozzi ha sparigliato le carte dal punto di vista emotivo: non è stata una gran mossa tornare in corsa al 4-4-2. Questa volta la sconfitta sarebbe stata comunque immeritata. Ma che vogliamo farci, Delio è cosi, prendere o lasciare. E la mercanzia che ci vende puoi spolverarla, abbellirla e renderla invitante, ma sempre di seconda mano è. MERCANTE DI STELLE (SPENTE)
3 commenti
“Credo sia meglio che torni a centrocampo.” Per carità, io penso isa meglio torni in panca, sia in difesa che a centrocampo i titolari secondome sono altri.
…per il resto sono d’accordo, un grazie per il riferimento al glorioso glam metal e una precisazione su SansoneCucciolone, che non è abruzzese, ma lucano!
Grazie per la segnalazione, correggiamo e strigliamo il pagellista 😀
il pagellista è eccezionale altro che! Un genio!