VIVIANO 6 – Sostanzialmente positivo. Canta a squarciagola “lettera da Amsterdam” nel prepartita, e questo fa di lui un eroe dei tempi moderni. Sul gol di Acerbi come un vecchio nonno non è particolarmente reattivo ma ci può stare, dopo tanti interventi prodighi di salvezza le giunture possono anche cedere un attimo. Poi diverse belle parate, soprattutto nel primo tempo (vedi una deviazione in corner su conclusione di Lazarevic e l’intervento sull’incursione di Floccari al 39’). Da segnalare, però, qualche incertezza nelle uscite e un’incomprensione con Romagnoli che poteva costare cara. ASSOMIGLIA A LUPIN. MA CON LE OCCHIAIE.
DE SILVESTRI 5.5 – Avvio da brividi: brivido caldo, il brivido che ti percorre mentre un blocco di ghiaccio percorre il tuo corpo nudo prima dell’atto. Ma poi è piacere, anche se quel tipo di piacere che non esiterei a definire genitoriale… eh si… non puoi gridare sennò ‘a creatura si sveglia. Il suo ultimo tocco provoca il corner che genera il vantaggio del Sassuolo (e, per di più, nel corso dell’azione si lascia sfuggire Acerbi, che segna di testa). Poi si riprende, ma senza incidere più di tanto. Prova essenzialmente di contenimento, con rarissimi sprazzi da stantuffo. Edulcorato. GODERE E’ POTERE
MUNOZ 6 – Per essere arrivato da quattro giorni, l’argentino dalla faccia più simile ad un cubo di Rubik che a quella di un essere umano non sfigura, la sua prova non è affatto malvagia. Dimostra di avere senso della posizione e piedi buoni. Si fa male subito, speriamo rientri in tempi brevi ma sembra un infortunio più grave del previsto. CUBICO (E GIA’ SCASSATO, COME I CUBI DI RUBIK CHE TIRAVO CONTRO I MURI)
(CODA 6 – Arrivato in sordina ed entrato improvvisamente al posto dell’infortunato Munoz, i tifosi temono il peggio alla sua comparsa. Entra soft, come il beneamato Patrick Swayze nella scena del tornio in Ghost, sensualmente poco appariscente. Ma il buon Andrea è difensore esperto e avvezzo alla Serie A e lo dimostra con una prova puntuale, solida ed attenta nonostante qualche momento di rodaggio (comprensibilissimo per uno che non giocava da mesi). Un rinforzo in più per la difesa. UN PETARDO IN PIU DA FAR SCOPPIARE)
ROMAGNOLI 6 – Buona prova per il cinesino dalle vaghe fattezze femminee. Prova a contenere i vecchi Floccari e Floro Flores, ex porcelloni bicolori. Lui non si scompone: talvolta soffre ma riesce a togliere diverse castagne dal fuoco, anche con l’aiuto dei nuovi Munoz e Coda. Ormai è garanzia di qualità. GODIAMOCELO SINO ALLA FINE.
REGINI 5 – Arranca per 90′ e non riesce a guadagnarsi la sufficienza. Ma che cazzo, in copertura lo sloveno (ex bibino) Lazarevic lo supera troppo spesso e nei minuti finali per bloccarlo Vasco ricorre ad un intervento che gli costa l’ammonizione. In ogni caso, stavolta sembra più efficace di Lollo nelle proiezioni offensive, ma i suoi cross sono da campo di periferia. THE BITCH IS BACK, COME DICEVA UN CERTO SIR ELTON JOHN
PALOMBO 5 – Urge trovare un sostituto: l’ultimo Angelo, per quanto siano innegabili impegno e voglia di supportare la causa blucerchiata, ne azzecca poche. Si, la vecchiaggine si sente, e lo dico con rispetto. Messo costantemente in difficoltà dalle ripartenze sassuolesi, l’ansia del passaggio e la smania del passeggio lo portano a sbagliare la mira. Combattente confuso. Esce di scena per fare spazio ad Eto’o. RESPECT FOR THE ANCIENTS…. PERò….
(ETO’O 6 – Sufficienza chiara, sufficienza pura. Tocca la palla come una vecchia pantera del marciapiede, una classe innata, altissima classe. Nei primi dieci minuti non gli arrivano palloni per colpa di un centrocampo quanto mai bolso e impreciso. Si nota comunque per i giusti movimenti, per la pancetta da ricco magnate dell’oro africano e perché si sbraccia all’impazzata per chiamar palla. Quando tocca la sfera, però, dimostra di non aver perso la sua leggendaria visione di gioco. PANCIA E CARISMA)
DUNCAN 6.5 – Ancora una prova positiva per il bravo sierraleonese, ancora una volta eccelso a creare difficoltà ad avversari pimpanti e collaudati, e nel creare sconquasso. Ruba e smista palloni, supporta Obiang con audacia e dedizione. Unica nota negativa: perde lucidità nella ripresa, anche se riesce a riprendersi nel finale. Il suo riscatto è stata una delle mosse migliori del mercato di gennaio. UN BABYDOLL ED UN PERIZOMA. PELLE NERA. PIACERE SICURO.
OBIANG 6.5 – Si conferma intenso come al solito. Prova senza sbavature, l’intervento su Biondini gli costa l’ammonizione ma è assolutamente provvidenziale (il rossiccio si stava involando indisturbato sulla fascia). Efficace anche come suggeritore per i compagni in avanti. IL BUDDHA DELLA MEDIANA
SORIANO 6 – Prova nobilitata dall’assist ad Eder nell’azione del pareggio. Schierato trequartista, va meglio nel primo tempo. Nel finale ha tra i piedi la palla del 2-1, ma tira un carciofo in bocca a Consigli. C’erano Eto’o e Okaka a porta vuota. Soriano talvolta ha la visione di gioco di uno struzzo di mare. CHE BELLO VEDERTI COSI’, BRILLANTINA BOB.
OKAKA 5 – Prestazione inizialmente arrembante: sembra lo Stefano dei giorni migliori, pronto a battagliare a sportellate con la difesa avversaria. Semina vento ma raccoglie poco, quasi nulla (solo una conclusione finita sopra la traversa al 5’ della ripresa); se ne accorge, s’innervosisce col passare del tempo, divenendo sempre più falloso. Le sue culate si perdono come lacrime nella pioggia. Lo sportellone arranca, dov’è finito il Bulldozer d’Africa che tutti ricordiamo? L’ammonizione rimediata gli costerà la trasferta di Verona.
EDER 6.5 – Vero uomo ovunque. O più in generale, vero uomo. Oltre ad essere continuo e sgusciante come un capitone, è fondamentale nel corso di novanta minuti a tutta velocità. Ha il merito di raddrizzare subito la baracca, siglando tempestivamente il gol del pareggio. Sfiorerà poi il raddoppio nel corso della ripresa.
SINISA 6 – Innegabile la voglia di reagire dopo la débacle torinese; la squadra è coraggiosa, ma nella foga porge spesso il fianco ad avversari ficcanti e bravi nel contropiede. Primo tempo in sofferenza, va meglio nel secondo. Prova non brillante, lo stesso Sinisa non sembra più il feroce mangiatore di cuori di un tempo. Ma i segnali sono confortanti: il peggio, ha detto Sinisa, è passato.
1 commento
Io a Duncan la sufficienza non la do, mezzo punto in meno a Romagnoli e Obiang e mezzo punto in più a Regini che tutto sommato un paio di belle discese le ha fatte…