VIVIANO 6,5 – Lo ritroviamo cosi come lo avevamo lasciato nell’ultima pagella: occhi a fessura, tapparella abbassata e sicurezza di altri tempi. Si fa infatti trovare pronto nelle due sole occasioni in cui il Bologna riesce a centrare lo specchio della porta, ovvero la combinazione Mounier-Donsah (gioco di parole che significa “con Viviano non si passa”) e la conclusione a sorpresa del vecchio ma sempre ipnotico Brienza in pieno recupero. Emiliano è mbattuto con merito per la prima volta in stagione; non particolarmente spettacolare né acrobatico, ma sempre pronto. Solido, sicuro e onesto. VELOCE COME UN BATTITO DI CIGLIA.
CASSANI (s.v) – Troppo pochi venti minuti per giudicare il veterano della fascia destra, solido contadino dalla faccia da venditore porta a porta di contratti farlocchi di energia elettrica. SONO CASSANI, DO LA SCOSSA.
(PEREIRA 6,5 – All’esordio assoluto in Serie A, il potenziale campioncino portoghese riesce a convincere il pubblico con una prestazione diligente e sostanziosa, quasi da veterano.
Bravo a non strafare, si mette subito al servizio della squadra e blocca senza paura le poche iniziative felsinee (per quanto melliflue) sulla fascia destra, concedendosi un paio di assist precisi dal fondo negli ultimi minuti.
Assennato. Non dissennato. E’ COME UNO SHOTTINO DI UN PREGIATO LIQUORE. ASSAPORATO A POCO A POCO… DOPO UN PO’ TI DA LA SBORNIA.
MOISANDER 6 – Finnish orgasm. Io per Moisander ho un debole, a prescindere dai suoi vari recenti infortuni. La muraglia lappone si presenta all’esigente tifo blucerchiato con una prestazione non male. A parte un’incomprensione con Viviano nella ripresa (quando spazza un crossetto scarsamente pericoloso dei felsinei mentre il portiere è già in posizione per raccogliere la palla col minimo sforzo), la sua prova è soddisfacente: regge i 90 minuti e controlla senza soffrire i legnosi movimenti delle punte rossoblu. La pertica finnica fa valere la sua esperienza internazionale limitando gli sforzi inutili. Da rivedere in un contesto più probante, ma i primi segnali dopo due mesi ai box sono incoraggianti. BABBO NATALE. UN REGALO PIACEVOLE PER LA DIFESA BLUCERCHIATA.
SILVESTRE 6,5 – Soprattutto nella ripresa sembra tornato ai livelli stellati e stellari della scorsa stagione: si elonga e si allunga come Mister Muscolo e riesce a sventare plasticamente gran parte delle incursioni rossoblu prima che diventino pericoli reali. Solo qualche errore all’inizio, ampiamente riscattato. RAPACE.
REGINI 5,5 – Meno convincente degli altri, pasticcia parecchio in fase difensiva facendosi ammonire praticamente subito. In difficoltà in particolare su Mounier, che lo uccella un paio di volte; meglio in fase offensiva, dove produce un paio di cross promettenti ma non sfruttati a dovere dai compagni. IL SOLITO COCA COLA MAN… BOLLICINE, GODURIA ED EVANESCENZA IN UNA SOLA DOSE.
IVAN 6,5 – Buona la seconda per lo smilzo slovacco, piccolo e nervoso, affamato fascio di nervi in grado di lottare con perizia su ogni pallone. Non disdegna comunque una certa rudezza in alcuni interventi, al limite dell’ammonizione. Il tocco di palla non è sempre precisissimo, ma dimostra sempre prontezza e notevoli capacità agonistiche. E’ MINUSCOLO, MA SMAZZA E SPAZZA.
(CORREA 7 – Se Ivan è la quantità, l’argentino è il portabandiera della qualità. Dopo un paio di minuti tenta un’ardita triangolazione con Soriano, ma la pregevole conclusione è bloccata da Mirante. Ha il merito di rinvigorire, con il suo dinamismo, le iniziative offensive blucerchiate, ispirando il clamoroso raddoppio di Soriano. Il suo marcatore diretto esce frastornato; sicuramente una delle sue prove migliori. MI RICORDA MOLTO I “FETTUCCINI BROTHERS” DI MONKEY ISLAND, CLASSE ED ARGUZIA AL SERVIZIO DEL DIVERTIMENTO).
FERNANDO 6 – Il giudizio sulla prestazione (minimalista) di ieri può essere viziato dal confronto con quella mostruosa del San Paolo. A Marassi, il brasiliano di Ucraina fa il suo dovere, ma sbaglia qualche passaggio di troppo e non sembra molto reattivo nelle ripartenze. Subisce un nel finale ma non dovrebbe essere comunque nulla di grave. IL LENNY KRAVITZ DELLA MEDIANA POTRA’ OFFRIRCI DI PIU, QUELLA DI IERI E’ STATA UNA SCHITARRATA SOTTOTONO, DI CLASSE MA MONOTONA.
BARRETO 6,5 – A differenza del brasiliano, il paraguayano dalla faccia buona appare in netta crescita. Il contesto è arcigno e poco spettacolare, come piace a lui. Lotta come un forsennato, la precisione non è sempre il suo forte ma recupera un numero importante di palloni e si propone spesso come sponda decentrata in avanti. HA LA FACCIA DEI BUONI INCAZZATI, QUELLI CHE VORRESTI COME AMICI, MA CHE NON VORRESTI MAI COME NEMICI. INCAZZOMAN.
SORIANO 7 – Il primo tempo è sottotono: gli ospiti bloccano gli spazi e la manovra blucerchiata ne risente. Nella ripresa va decisamente meglio: il Bologna abbassa la guardia, lui si spalma la magica gelatina fra i capelli e scende in campo con piglio diverso. Riesce ad impostare con maggiore precisione, specie dopo l’ingresso decisivo di Correa. Spettacolare il 2-0, una bombazza dal limite che finisce sotto l’incrocio, imprendibile per Mirante. GOOOOOOOOOLLLLLLLLL! DIO BONO COME HO GRIDATO! COME DOPO UNA BEVUTA DOPO MESI DI ASTINENZA.
EDER 7 – Lotta senza paura nel primo tempo, ma i centrali bolognesi riescono a limitarne la pericolosità. Nel secondo tempo cresce, dà l’esempio ai compagni, si porta a spasso la difesa nelle sue incursioni e alla fine sblocca il risultato con un destro angolato, sfruttando un rimpallo incerto in area rossoblu. Non si risparmia nemmeno a risultato acquisito.
E’ sempre lui il leader carismatico che trascina la Samp… NESSUNO TOCCHI L’AMORE. LUI, EDER, è L’AMORE.
MURIEL 6, 5 – Estroso e sprecone. Estrella de Colombia. Con la sua destrezza è capace di creare pericoli dal nulla, ma al momento della conclusione non riesce ad inquadrare la porta. Vedi al 27′ della ripresa, poco prima del vantaggio di Eder: strappa un pallone inatteso sulla trequarti, si smarca con agilità, si accentra ma spara fuori (di poco) davanti a Mirante.
Si riscatta parzialmente con l’ottimo assist ad Eder, un filtrante di precisione sagace. Riuscisse ad essere più continuo, potremmo davvero sognare. EL MAGICO.
(RODRIGUEZ n.g. – Il sosia catalano di Osvaldo si fa notare per la grinta e l’aggressività nei confronti dei centrali felsinei, anche se, in dieci minuti, non riesce a costruire nulla di particolarmente significativo.
Poco male, considerato l’esordio a risultato acquisito. VALIDISSIMO MARIACHI CHE ALLIETA LA SQUADRA NELL’INTERVALLO, NEGLI SPOGLIATOI, CON LA SUA 12 CORDE).
ZENGA 6,5 – Dopo le difficoltà iniziali, la svolta arriva in pochi minuti, con l’espulsione dell’ex Rizzo (che lascia il Bologna in dieci) e l’innesto di Correa che da’ maggiore impulso alla manovra offensiva.
Nel primo tempo propone una squadra che lascia molte perplessità: con Muriel ed Eder larghissimi costruiamo zero, anche meno di zero. Azzecca i cambi e nella ripresa sposta alcuni giocatori facendo crescere la Samp. L’arrivo di Pedone e l’innesto di Moisander sembrano aver giovato alla difesa che, per la prima volta, non subisce reti. Zengone in crescita. SE EDER E’ L’AMORE, LUI è IL LUBRIFICANTE CHE TIENE ACCESA LA PASSIONE. NONOSTANTE QUALCHE DEFAILLANCE INIZIALE, RIESCE A TORNARE IN PISTA. LOVE YOU, BABE.
2 commenti
Con la citazione dei Fettuccini brothers hai vinto tutto. Potevi dare un voto anche a Rizzo….
concordo in tutto avrei dato solo mezzo voto in piu’ a barreto……