DA COSTA 6 – In tutta onestà sento di affermare che Tarzan ha fatto anche oggi la sua porca figura, salvando la porta in più circostanze. Il suo sguardo è eastwoodiano, Angelo dagli occhi di ghiaccio compie un paio di gloriosi interventi nel primo tempo e si dimostra falchetto rapace in uscita alta sui cross avversari. Sui gol non sembra avere responsabilità anche se il tiro di Candreva girava a mezzo chilometro orario… ma si sa, dalla vita non si può avere tutto. GODIMENTO LENTO.
DE SILVESTRI 6.5 – Ottima prova di Iron Cock nel suo ex stadio: in ripiegamento annulla Keita e costringe nonno Reja ad invertire gli esterni. Trova anche le forze per regalarci qualche galoppata in avanti alla sua maniera, vero stallone da monta capace di ingropparsi la fascia di competenza come pochi altri porno amanti. Ma i molti cross sfornati non vengono capitalizzati da una attacco particolarmente fumoso. INGROPPA E GALOPPA.
MUSTAFI 5.5 – Prova bipolare per Shkodran che alterna chiusure provvidenziali a buchi fantozziani, come quello che propizia il vantaggio di Candreva. Ansia da prestazione per la presenza di Lowe in tribuna? Immortalato dalla telecamera sbraita. “Abbiam preso un gol di merda”, ma oggi la colpa è anche del giovane panzer. NERVOSO CON BRIO.
REGINI 5.5 – Anche Vasco traballa al centro della difesa, non riuscendo contenere del tutto Keita e Candreva. Sembra una mosca impazzita, svolazza qui e li. Molto meglio in avanti, dove racimola alcuni falli preziosi come oro, e propizia la prima ammonizione di Biglia. Si slancia in avanti con la stessa incoscienza di un kamikaze, impensierendo non poco la difesa laziale, pur non essendo imbottito di tritolo. SPENSIERATEZZA FATTI CAPANNA!
BERARDI 5 – Si trova a fronteggiare alternativamente Candreva e Keita, non dimostrandosi in grado di contenere del tutto nessuno dei due. In avanti fa anche peggio, vanificando un paio di discese sulla fascia. Viene spiedinato come un pollastro più di una volta dall’agile e sudato Keita… Sembrava di assistere alla sfida in agilità tra un capodoglio e un anguilla. UNO SPIEDO PER DUE!
PALOMBO 5.5 – Tanto lavoro per Angelo davanti alla difesa ma i risultati, ahimè, non si vedono. Purtroppo la Samp è la brutta copia della squadra vista domenica scorsa e la voglia del capitano non basta. Tantissimi gli schemi provati su punizione: mille, mille e uno, mille e una notte! Ma non è proprio giornata per buttarla dentro. Ripiega in difesa quando Regini sgroppa in avanti. TANTO SACRIFICIO VERRA’ RICOMPENSATO, GENEROSO RANDELLATORE.
KRISTICIC 5.5 – Quella sensazione di fantasia che si realizza raramente… prova a velocizzare la manovra verticalizzando sugli attaccanti ma non riesce ad incidere. Ogni giocata è come una eiaculata precoce, piacere secco e bruciante, ma non goduto appieno. Che dire, all’Olimpico si è sentita la mancanza di un vero numero 10 e Nenad deve ancora fare tanta strada per indossare quella maglia su certi campi. Non sforna assist smarcanti e tentenna quando è il momento di concludere. INDEFINIBILMENTE NENAD.
Dal 74’ RENAN 5.5 – Entra per fare due cose, battere punizioni a crapa bassa e calciare in porta ad occhi chiusi. Purtroppo non si vedono i risultati. IL BUONO CHE LA NATURA CI PUO’ OFFRIRE.
GABBIADINI 6 – fino a quando è rimasto in campo, gagliardo combattente a petto in fuori, grinta da tacchino ruspante, ha dato l’impressione di essere il nostro attaccante più pericoloso. Nel primo tempo sfiora l’incrocio su uno dei tanti schemi da palla inattiva. I difensori Laziali si trovano spesso a raddoppiare su di lui e ad inizio ripresa lo costringono ad uscire per una brutta botta alla spalla. ORDALIA PER UN GLORIOSO MANOLO.
Dal 57’ SANSONE 5 – anche lui ha un sinistro al fulmicotone ma non riesce a metterlo in mostra. Terribili bestemmie si levano tra le nuvole, quando perde sciaguratamente palla nella nostra trequarti propiziando il 2 a 0 di Lulic: Sinisa ha fato una smorfia di dolore e poi di sadica soddisfazione, pensando al trattamento che gli riserverà. SANSONE, PREVISTI FORTI SCULACCIONI DA ENORMI MANI, QUASI DEI BADILI, DI PURA RAZZA SLAVA.
SORIANO 5.5 – Speravamo di rivedere il giocatore spavaldo con il suo ciuffetto sapientemente ingellato delle ultime domeniche. Ma uno stadio come l’Olimpico richiede una dose di personalità maggiore. Non riesce a saltare gli avversari come servirebbe, tanguero in imbarazzo sulla pista da ballo, non trova mai la giocata limitandosi al compitino. Ha un’ottima occasione di testa ma centra in pieno la sacca scrotale di Biava sulla linea di porta. OSCURATO DALLA MUSICA TROPPO ALTA.
EDER 5 – Come sempre offre tanta corsa, ma questa volta negli ultimi 20 metri incespica, rotola, ruzzola e difetta in precisione. Svaria molto e crea qualche grattacapo alla retroguardia biancoceleste ma nulla più. L’arbitro non gli fischia un rigore nella ripresa. Si sente la mancanza dei suoi goal su azione. GIVE MY CITIZEN BACK!
LOPEZ 5 – Schierato come punta centrale delude le aspettative. Non riesce a creare pericoli alla porta avversaria e stranamente è impreciso anche negli appoggi. Prova opaca per il vecchio gallinaccio, campione del limonare duro, gallina in ombra sui verdi campi da calcio. LA PARABOLA IN DISCESA.
Dal 61 OKAKA 5.5 – Neanche lui riesce a dare una svolta alla manovra offensiva ma almeno sgomita e runsa con tutti i mezzi. Si arrabatta mostrando al pubblico il suo enorme culotto colorato di giallorosso, il suo gargantuesco sacco scrotale rimbalza, sballotta creando echi di guerra che si dice siano arrivati sino alle coste di Fiumicino. E si sarebbe anche procurato un rigore, ma l’arbitro oggi se non vede il sangue non fischia. ERCOLINO SETTECHIAPPOZZE
SAKIC 6 – sufficienza di incoraggiamento per Nenad alla prima panchina da allenatore. Non è certo colpa sua se la Samp ha perso all’Olimpico ma nella ripresa ci si aspettava un inizio più brioso da parte della squadra. Suggeriamo di frequentare il corso di aggiornamento sulle punizioni corporali tenuto dal prof. Sinisa. CIAO NENAD, IDOLO VERO E UOMO BUONO
1 commento
Bella la pagellata 🙂 ma troppo gentile