Come ogni mese di giugno, ci avviciniamo a grandi passi alla nuova campagna abbonamenti. Mancano ancora una manciata di giorni, dopo di che la Sampdoria annuncerà urbi et orbi sul sito ufficiale le condizioni di vendita delle nuove tessere per tornare a seguire i blucerchiati allo stadio.
“Seguire allo stadio”: un’espressione che sta cadendo in disuso, inficiata com’è dall’assalto delle pay-tv e dalla scarsa comodità – tanto per usare un eufemismo – del bello ma vetusto “Ferraris”.
Nell’agosto 2016 una polemica scuoteva il mondo blucerchiato: i tifosi della Sampdoria avevano staccato la miseria di 16.768 abbonamenti. Il risultato peggiore dalla stagione 2006/2007, quando i tifosi che rinnovarono la tessera furono appena 16.109. Diversi i motivi di questo crollo improvviso.
La retrocessione evitata l’anno prima grazie al doppio rigore sbagliato da Mbakogu? Certamente. La carenza di parcheggi attorno allo stadio e l’inefficienza dei servizi offerti dentro e fuori dal “Ferraris”? Ci sono sempre stati. La vera ragione dietro a questo calo, in realtà, era ed è economica.
In effetti, facendo un rapido confronto tra i prezzi degli abbonamenti della stagione 2015/2016 e di quella successiva, non pochi tifosi si sono accorti di un aumento che ha colpito le fasce per definizione più deboli: donne e anziani. Che, se nel 2015 spendevano 150 euro per un seggiolino in tribuna superiore e nei distinti, l’anno dopo dovevano sganciarne 220. 70 euro in più, cioè il 30 %.
L’aumento dei prezzi deciso dalla società in una notte di mezza estate aveva coinvolto anche i cosiddetti settori popolari, vale a dire le due gradinate. Se nel secondo anno di Mihajlovic una ragazza o un over 60 spendevano 105 euro per un posticino in Gradinata Sud, l’anno dopo gli euro erano diventati 150. 45 in più, cioè il 30 % (bis in idem). In Gradinata Nord, invece, se fino al 2015 si poteva acquistare un abbonamento alla modica cifra di 85 euro, nel 2016 già ne servivano 130.
“Poteva andare peggio”, ha sostenuto qualcuno. Senza contare che amare la Sampdoria “può richiedere un piccolo sacrificio economico”. Ma in un periodo come quello che stiamo vivendo, dove la crisi si mangia ogni giorno un pezzetto di vita e per sopravvivere occorre aggiungersi “à la Fantozzi” un buco alla cintura, anche un piccolo sovrappiù può incidere sulle scelte della gente.
Non che 50 euro in più all’anno facciano la differenza tra campare o meno. Tuttavia, a pensarci bene, le persone sono abituate a darsi un limite di spesa “psicologico”. Sembra quasi di sentirli -l’anziano che va a Marassi dai tempi di Ocwirk e la ragazza di periferia – mentre dicono che “oltre quella soglia non vado. Se la società aumenta i prezzi amen. A quel punto me la guardo a casa”.
Che vuol dire Sky, bellezza. O anche streaming: vuoi non trovare un link funzionante? Per non parlare dell’amico che ha fatto l’abbonamento alla pay-tv: “Porto una birra e ci vediamo la Samp”.
Il risultato? È sotto gli occhi di tutti. Tra le stagioni 2015/2016 e 2016/2017 si è passati da 19.114 a 16.768 abbonamenti. Un calo del 9,6 % inferiore in serie A soltanto al disastrato Palermo. Ecco perché la Sampdoria deve subito intervenire, facendo tornare i prezzi ai livelli di due anni fa e inventandosi con il suo reparto marketing nuove forme di fidelizzazione per ripopolare lo stadio.
Solo così si potrà garantire un futuro alla Sampdoria e alla sua splendida tifoseria, che ha bisogno di essere considerata, ascoltata e coccolata. Il resto vien da sé, col solito ma sempre unico repertorio di coreografie, striscioni, fumogeni e bandieroni blucerchiati. Di gran lunga i più belli del mondo!
ROBERTO BORDI
7 commenti
L’autore dell’articolo ha fotografato perfettamente la situazione relativa al calo degli abbonati alla Samp. A tal proposito , giorni orsono, ho contattato via mail la Società in merito alla possibilità di poter fare un finanziamento per l’abbonamento mio e di mia moglie. Vorremmo sottoscrivere un abbonamento distinti ed alle tariffe attuali spenderemmo ben 440 euro (io quest’anno dovrei ricadere negli ultrasessantenni e mia moglie ha abbonamento Rosa). La Società mi ha risposto che stanno trattando con Finanziarie e che forse potrebbe esserci la possibilità di pagare l’abbonamento a rate. Secondo me potrebbe essere un altro modo, oltre ovviamente alla riduzione degli abbonamenti, per riavvicinare tanta gente allo stadio.
440 euro in due fanno 220 a testa, ossia poco più di 11 euro per partita, scusate ma gli abbonamenti li pretendete gratis?
Se c’è una cosa per la quale la società Sampdoria è inattaccabile è proprio il costo degli abbonamenti, da SEMPRE tra i più bassi in Italia, tra l’altro l’aumento dell’anno scorso è stato fatto solo per quelle fasce che già godevano di prezzi ultra stracciati, mi risulta poi che uno dei principali motivi dell’incremento è perchè si erano stufati di avere abbonati che presenziavano a circa metà delle partite ( alla società ovviamente risulta se uno è presente o meno allo stadio ) e nelle altre non si facevano vedere, troppo comodo così!
Per me i motivi che stanno portando la gente a non abbonarsi sono ben altri, alcuni giustamente esposti nel thread…
fra i motivi della diminuzione, vorrei ricordare che proprio su questo forum, l’anno scorso si era fatta una martellante campagna invitante a non andare allo stadio per protesta contro il gatto e la volpe
Curioso, e quando mai avremmo fatto una simile campagna?
credo che l’articolo fotografi praticamente in pieno la situazione attuale.crisi economica dilagante,possibilita’ per i tifosi meno caldi di soluzioni alternative(sky,streaming,bar ecc ecc)ma includerei altri fattori tipo il livello sempre piu’ infimo del campionato italiano e la certezza gia’ in partenza che tanto vincono sempre le stesse.io sono abbonato da una vita ho 45 anni ho visto tutto e seguirei il doria anche in eccellenza ma personalmente ho un altro tipo di problema e come me tanti altri credo.abito a casella,il mio lavoro mi impone di alzarmi alle 3 di notte tutti i giorni sabato compreso e a volte anche di domenica e posso assicurare che un turno infrasettimanale o queste maledette partite di venerdì sera o lunedi’ sera cominciano ad essere un massacro fisicamente parlando…..tempo di uscita dallo stadio piu’ la solita scarpinata per raggiungere l’auto posteggiata a km di distanza e arrivo a casa per mezzanotte…….figurarsi alzarsi dopo 3 ore e salire su un camion da 20 tonnellate…….se in piu’ magari si aggiunge il fatto che le partite spesso sono veramente squallide il quadro e’ completo.pensiamo ai club che arrivano allo stadio per esempio dal ponente con persone di una certa eta’ o studenti o lavoratori comuni non e’ piu’ una situazione sostenibile
Penso che il vero motivo sia la competitività della squadra, Marassi è sempre stato scomodo, i prezzi sono tra i più bassi d’Italia (serie B comoresa), i campionati di metà classifica non entusiasmano nessuno, non ci sono obiettivi se non la sterile superiorita’ cittadina che avrebbe un po’ stufato visto anche che i bibini sono messi molto peggio di noi, poter ambire ad un piazzamento Uefa o ad una fase avanzata di Coppa Italia creerebbe un po’ di entusiasmo in più, nella finale di Roma con la Lazio eravamo tanti, i sampdoriani hanno sempre dimostrato attaccamento alla squadra
preciso che l’invito a non abbonarsi non era fatto dai gestori del blog ma praticamente dalla maggior parte di quelli che postano commenti. Il tono era che la coppia Ferrero-Romei ci stava portando alla rovina e che noi tifosi avremmo dovuto disertare lo stadio in segno di protesta. Purtroppo la cosa un certo seguito l’ha avuto; infatti gli abbonamenti sono diminuiti