Non si può dire che la Samp non porti bene ai suoi giocatori. Due ne avevamo ai Mondiali ed entrambi si sono qualificati per la finalissima di questa sera.
Come è noto, Mustafi non giocherà a causa dell’infortunio subito qualche giorno fa.
Romero invece scenderà in campo in questa partita storica per il suo Paese (l’Argentina non raggiungeva la finale da Italia ’90).
Un Paese che adesso crede in lui, e dopo la partita con l’Olanda lo tratta addirittura alla stregua di un eroe.
Speriamo che Romero non cada sull’ultimo metro, non faccia il cappellone proprio nella finalissima, davanti a un miliardo (o forse più) di spettatori.
Se il portiere argentino sarà ancora l’eroe della sua patria, noi potremmo ricavarci anche parecchi milioni da spendere in questo mercato.
Pubblichiamo l’estratto di un bell’articolo di Emanuela Audisio di Repubblica , che ha celebrato il nostro portiere dopo l’impresa con l’Olanda.
Romero, una rivincita lunga undici metri.
“I diseredati si risiedono sul trono. Sergio Romero, 27 anni, detto “Chiquito”, è arrivato a questo mondiale senza porta e senza casa. Come scarto europeo.
Appena tre partite al Monaco di Ranieri, e una entrando dalla panchina, qualcosa in più in Coppa di Francia. Una riserva, nulla di più, anzi indesiderato ovunque. Un pacco da rispedire al mittente.
A 20 anni nel 2007 arriva in Olanda dal Racing. E chi lo vuole all’Az Alkmaar? Proprio van Gaal, che oggi si mangia le mani: «Gli ho insegnato io a parare i rigori».
Romero conferma: «A lui devo tutto. È stato il primo ad avere in fiducia in me».
E anche l’ultimo, perché il resto non profuma di successo. Nel 2011 si sposta in Italia, in B con la Sampdoria con promozione in A. L’annata successiva non convince, né Ferrara né Delio Rossi.
Para un rigore sull’1-0 per la Samp a Osvaldo, che lo tira malamente. Poi va a corrente alternata, ma soprattutto va in prestito, via, fuori dalla porta. Diventa numero due. Tra i pali non convince nessuno.
Per gli esperti (anche del Chelsea) non è affidabile: «Senza continuità, senza intensità, mediocre nel leggere il gioco, incerto nelle decisioni, non adatto a grande livello». E infatti eccolo qui in finale.
Dopo una notte esaltante, in cui prima ha letto i suoi pizzini («Ci sono parole che mi fanno star bene»), poi ha parato i rigori a Vlaar e a Sneijder. Con Mascherano, che prima del momento fatale, è andato da lui e gli ha urlato: «Tu stanotte ti mangi il mondo, diventerai un eroe, perché quello che la storia ti ha tolto, ti ridarà».
Il richiamo alla vendetta ha funzionato.
Con il telecronista argentino che sbraitava: «Romero, que animal ». Sì, non più ragazzino, ma una bestia di resistenza. Come spesso capita nella nazionale argentina, ricordate che nelle notti magiche del ‘90 un tale Goycochea, fece fuori l’Italia parando i rigori a Donadoni e Serena?
Si dirà che il mondiale è un’avventura a parte, basta brillare per un mese, che è cosa diversa dal restare accesi per tutto un campionato.
Ma alla fine la storia l’hanno fatta i descamisados, quelli non ritenuti all’altezza, quelli senza squadra e senza porta. Gli orfani, appunto.
Tre anni fa l’Argentina era uscita ai rigori nei quarti della Coppa America. Romero non ne parò nemmeno uno, però si portò quel pallone a casa. Come i soldati i proiettili estratti dal proprio corpo.
Ora in finale l’attende il colosso biondo Neuer, il suo esatto opposto. Uno che vive in pianta stabile nel palazzo Germania. Vedremo chi occuperà meglio quei 7, 23 metri a pianterreno.”
2 commenti
Pare che il Benfica si sia fatto avanti per Romero. Speriamo di incassare il più possibile.
In Scozia danno la Samp vicinissima all acquisto di Samaras, svincolato dal Celtic. Forte fisicamente, tecnico e capace di fare il riferimento offensivo e giocare in rifinitura, ottima tecnica e calcia con entrambi i piedi, non brilla x continuita’ e non e’ un bomber. Fino ad ora il miglior giocatore accostatoci in questo mercato. Speriamo si faccia, sarebbe ottimo!