“Din don” Nicola Pozzi resta il personaggio simbolo di un momento cruciale della storia blucerchiata: 4 gol nei playoff, l’unico giocatore ad aver segnato in tutti gli incontri di spareggio. Correva l’anno 2012 e quelle reti realizzate durante i playoff della serie cadetta (oltre alle 15 nella regular season) scolpirono definitivamente Nicola Pozzi nella memoria e nell’affetto dei tifosi doriani.
E Nick ricambia il suo amore per i colori blucerchiati: durante la bella intervista realizzata ieri sera nel corso della trasmissione Blucerchiati di Antenna Blu, con la collaborazione di Sampdorianews.net, Nicola ha ricordato gli anni alla Samp con estremo affetto, rimarcando la sua fede per i colori più belli del mondo e la passione per la gradinata: “Io sono tifoso sampdoriano, esattamente come tutti coloro che ci stanno ascoltando. Ancora oggi quando entro in campo giro sempre la testa verso sinistra, è un riflesso incondizionato per sperare di rivedere la Sud“.
Questa la storia di Nicola Pozzi in maglia doriana:
Nick arrivò a Genova nell’estate 2009: rincalzo di talento nella stagione di Cassano e Pazzini, con una carriera già segnata da una certa fragilità fisica. Nel febbraio 2008, infatti, durante una partita a Napoli si rompe il legamento crociato del ginocchio destro proprio in occasione della sua seconda rete personale, infortunio che lo terrà fermo per parecchi mesi.
In maglia blucerchiata, in seguito, non ha mai fatto mancare il proprio apporto: nell’inverno 2010, dopo l’esclusione di Cassano per dissidi con allenatore e dirigenza, Nick riuscì a mettersi in mostra segnando una rete ed un assist in una gara decisiva ad Udine. Si ripeté a Siena, poche settimane dopo, e festeggiò insieme ai tifosi la qualificazione in Champions, guadagnandosi peraltro il riscatto del cartellino da parte della società.
Molto meno fortunata la stagione 2010-11, ma non certo per colpa sua: Marilungo, Cassano e Pazzini vengono ceduti a metà stagione, Nick s’infortuna e Di Carlo deve arrangiarsi col materiale umano a disposizione (Macheda). Pozzi rientra dopo tre mesi, con tre reti importanti contribuisce a tenere in gioco fino alla fine una Samp in caduta libera, ormai psicologicamente rassegnata alla retrocessione.
Tornato in B, ad inizio stagione sembra chiuso da Bertani e Piovaccari: l’attaccante romagnolo non si scompone, riconquista rapidamente il posto, smascherando i due bluff a suon di gol e, come detto, riporta la Samp in A dopo una stagione.
Nell’estate 2012, l’arrivo di Maxi Lopez sembra precludergli ancora una volta un meritato posto da titolare. Il destino gli sembra avverso: quando l’argentino si infortuna, non riesce a rientrare in tempo dall’ennesimo infortunio e finisce per farsi sopraffare dall’esplosione di Icardi. Rientra a dicembre, ma un rigore calciato malamente contro l’Udinese (e un nuovo infortunio) sembrano suggerirgli di cambiare aria per poter giocare con continuità. Nel gennaio 2013 viene prestato al Siena di Iachini, ma i malanni cronici gli impediranno di disputare più di tre incontri in pochi mesi.
Torna alla Samp in estate: si taglia i capelli e lotta in allenamento per giocarsi le sue carte. Gabbiadini non rendeva come prima punta? Delio riprova Nick nel ruolo e l’attaccante si rivela all’altezza della situazione, siglando la rete decisiva in zona Cesarini per la prima vittoria in campionato (a Livorno).
Sfortunatamente, le prove successive con Delio e con Mihajlovic non saranno incoraggianti e il serbo gli preferisce Eder poi definitivamente esploso. Sono anni magri: Osti è programmato roboticamente per sfoltire. E lo piazza al Parma in cambio del’ingrato Okaka.
Ma Pozzi, blucerchiato ieri e oggi, resta sempre nel cuore dei tifosi. Speriamo di rivederti presto in gradinata, Nick!
3 commenti
Tolte le prime 5/6 del campionato Nick sarebbe potuto essere titolare in qualsiasi altra squadra, che sfortuna pazzesca!
Per me un buon giocatore anzi ottimo per la serie B ma non da serie A la sua carriera ed i gol lo hanno dimostrato i giocatori forti che garantiscano almeno 10-11 gol in serie A sono altri a mio parere. Bravo a tifare Samp come Flachi quindi bene.
I mezzi per me li aveva, carriera inevitabilmente condizionata dai troppi infortuni e quindi ingiudicabile…