Contributo speciale del nostro collaboratore Roberto C, autore delle Memorie Blucerchiate. E’ molto interessante il quadro che il grande tifoso Roberto ci illustra, supportato da dati e informazioni riportate con estrema precisione. Ne esce un lavoro che puo’ ritenersi a metà tra un’inchiesta giornalistica e una riflessione parafilosofica sui nostri colori.
Buona lettura
C’è un argomento che ciclicamente torna d’attualità nelle mie analisi riguardo il calcio, e specificatamente casa Samp, di cui ora vorrei trattare con una riflessione più attenta specie in un momento come questo in cui azioni e considerazioni in merito sembrano scesi, come da una sinusoide, ad un punto assai basso.
Una partita, in particolare, puo’ risultare emblematica di questo momento storico blucerchiato. Ed è quella, recentissima, con la Lazio, dove il divario fra le due squadre è apparso esagerato, non spiegabile sulla base delle condizioni di partenza che riguardano l’uno e l’altro club.
Bisogna fare una domanda precisa. Netta. Perché allora la Società Sportiva Lazio viaggia su coordinate così diverse e alte rispetto alla Unione Calcio Sampdoria? Qualcuno risponderà, ovviamente, che si tratta di una realtà “superiore”, una cosiddetta “grande”. Sì, ma perché? Ricordo che in tempi relativamente recenti si parlava della squadra biancazzurra (ma anche della Roma) come di società prossima al fallimento per i tanti debiti accumulati. Come afferma in un’intervista a Repubblica il presidente Lotito, che ha acquistato ufficialmente il club il 19 luglio 2004, “ La Lazio fatturava 84 milioni, ne perdeva 86,5 e aveva 550 milioni di debiti. Oggi ha un bilancio tra i migliori in Italia e all’estero, e ha vinto più di tutti dopo la Juve.” Bene, ma come è stata possibile una così netta inversione di marcia da parte di una proprietà che non risulta tra le più facoltose? In un’altra intervista dell’8 novembre 2019 disse che “per amore di questi colori mi sono fatto carico di un debito di 550 milioni, per non far morire la storia e la tradizione di questo glorioso club”. Ma chi è Claudio Lotito? Non è un grande industriale, e nemmeno un big della finanza, o un mega petroliere, e logicamente, data la nazionalità, non è uno…..sceicco.
Da Wikipedia si legge che “ è proprietario di due imprese di pulizia, un’agenzia di vigilanza privata e un’altra di catering che sul finire della Prima Repubblica si procuravano gran parte del fatturato aziendale grazie agli appalti degli enti locali e delle società a controllo pubblico: regione, provincia, comune, le unità sanitarie locali, gli ospedali.” Sarà in questi “ultimi termini” che è nata la sua potenza…all’italiana?
Perché altrimenti non si riesce a comprendere come possa una figura di queste non grandissime dimensioni ad assumersi un simile oneroso impegno economico. E conseguentemente come può creare una realtà di vertice nella quale si possono pagare stipendi a giocatori che mai potrebbero vestire la maglia blucerchiata? Perché questo abisso divide le due società?
Ovviamente mi riferisco alla U.C. Sampdoria ante e post Paolo Mantovani e fino al 2014 ritenendo l’attuale proprietà un’anomalia sia per chi la detiene che per le modalità assai oscure della sua cessione. Sarà perché loro sono squadra della Capitale? Se andiamo ad analizzare il palmares relativi non risultano differenze abissali. La Lazio ha vinto 2 campionati, 7 Coppe Italia, 5 Supercoppe italiane, 1 Coppa delle Coppe, 1 Super coppa Uefa e 1 Coppa delle Alpi (questa conta come il due di picche anche perché è stata appannaggio di un’altra squadra che per il resto ha vinto nulla…). La Samp si può fregiare di uno scudetto, 4 Coppe Italia, 1 Coppa delle Coppe, 1 Super coppa italiana. Ma ha fatto tre finali europee e, a parte la triade Juve- Milan- Inter, insieme a Fiorentina e Roma è l’unica squadra italiana ad avere giocato la finale della Coppa dei Campioni. E lo sarà ancora a lungo visto le forze che dominano attualmente il calcio europeo. Resta il fatto che uno che “fa le pulizie” realizza ciò che è impensabile per uno che ha navigato nel petrolio. Misteri insondabili del pianeta calcio. E continuiamo. Gli abbonati della Lazio della stagione 2018-2019 sono stati 20.754, quelli della Samp 17.057. Il mistero si infittisce. Più si entra nella statistica e meno si comprende perché esista un abisso così grande tra le due società. E probabilmente il gap non si colmerebbe anche con un’altra proprietà. Sono dei miracolati i romani o c’è qualcosa che non sappiamo?
E a proposito di presidenti ancora il Sole 24 Ore (Domenica 19 gennaio 2020) riporta un servizio interessante. Si parla di Rocco Commisso, neo patron della Fiorentina, che elabora questi numeri. “165 milioni di euro, il prezzo pagato per comprare la società viola dalla famiglia Della Valle; 375 milioni di euro il costo delle quote per arrivare al 100% di Mediacom, la sua “company”; 3,3 miliardi di euro, il debito (oggi ripianato, – ? nd.r.) del periodo in cui ‘ero l’uomo più indebitato dell’intero pianeta’ ”. Per avviare il progetto dello stadio Franchi dice “ho fatto più riunioni qui in sei mesi che negli Usa in 40 anni. Eppure ho portato un giga di servizio internet in 22 stati e 1.500 località sparse in tutta l’America”. Mi sovvien il Lotito delle pulizie. A Bagno a Ripoli, a poca distanza dallo stadio, Rocco ha comprato in un batter di ciglia i 25 ettari di terreno su cui a febbraio partiranno i lavori per la costruzione del modernissimo centro sportivo della Fiorentina. Settanta milioni di investimento per due mini-stadi, i campi di allenamento per la prima squadra, le donne e il settore giovanile. “Non sono venuto in Italia per guadagnare con il calcio o per fare altri business. Non voglio fare politica e non ho bisogno di pubblicità. Ma non voglio neanche buttare soldi, questo chiaro. Sono qui per divertirmi, far divertire i tifosi della Fiorentina e vincere qualcosa” afferma Commisso che per spiegare i suoi piani usa tre lingue tra cui il calabrese della sua terra d’origine (“Cu capisci è bravu” dice di Yonghong quando voleva rilevare il Milan). “Sono liquido e voglio investire in Italia” ma spera che le procedure burocratiche vengano velocizzate. Poi, misurando i dati della Fiorentina con quelli delle grandi realtà europee, continua “c’è tanto da lavorare, ma ci sono enormi margini per aumentare i ricavi e migliorare la squadra”. Come vorremmo udire anche a Genova blucerchiata queste parole! “I ricavi di Mediacom crescono da 92 trimestri consecutivi e sono l’unico imprenditore presente nella classifica di Forbes che ha giocato a calcio al college. Oggi i ricavi del pallone, checché se ne dica, sono in aumento. Se si fanno le cose seriamente si può crescere”. E ancora “A Firenze dobbiamo fare di tutto per tornare a vincere qualcosa. E’ dai tempi di Cecchi Gori che non si alza un trofeo. Non mi piace fare promesse che non sono sicuro di poter mantenere, ma questo è l’obiettivo per cui dobbiamo lavorare.” E mi fermo qui per non tediare ulteriormente i lettori che magari (alcuni), come il sottoscritto, penseranno di fare un paragone con certi personaggi non italo-americani di Baltimora, Maryland. Ma la grande notizia (almeno per me che non la conoscevo) è non tanto che nel 2010 gli era stata offerta la Roma (“ma in quel momento – ripete – ero l’uomo più indebitato del pianeta”) quanto che prima ancora, dopo l’era Mantovani, la proposta era caduta sulla Sampdoria. Pare che alla fine degli anni ‘90, con Enrico Mantovani presidente, furono inviati in America l’allora direttore generale Emiliano Salvarezza e l’esperto di finanza Nicola Volpi per trattare la vendita della società. Non se ne fece niente. Motivi: ignoti.
Ora leggo che effe minuscolo è costretto a vendere “obtorto collo” per la gestione allegra di altre società e mi chiedo, tra l’altro, come sia possibile che pseudo imprenditori disseminino la loro attività di debiti con assoluta leggerezza fino ad arrivare sull’orlo del burrone (e magari ci precipitassero, dico io!). La cifra richiesta sta tra 55 e 65 milioni. Penso che sia appetibile per chi ha progetti seri e ambiziosi. Si fanno i nomi di Gozzi e Volpi. Personalmente ne sarei molto felice. Parafrasando Verdi e il Rigoletto “Questo o quello per me pari sono”.
25 commenti
Premessa le mie sono opinioni e non suffragate da fatti noti,ma la Lazio è quotata in Borsa come la Roma del resto difficile usarla come paragone per la gestione amministrativa per altro al di là di tutto anche tra loro ci sono differenze sostanziali di valore complessivo del Brand in proiezione,i motivi credo siano di qualità della comunicazione negli ultimi 50 anni ma è solido che tra le due realtà ci sia un abisso come valore assoluto,personalmente credo che negli ultimi 20 anni sia stato miope aderire senza riserve all idea che il bacino d’utenza individuale di una squadra di calcio sia il territorio e immagino sia un messaggio addomesticato, per altro il valore individuale è collegato con dei moltiplicatori a me oscuri al generale del nostro prodotto calcio,quindi la categoria e la relativa visibilità diventano più rilevanti del territorio fatte poche eccezioni,che però credo siano davvero tali…Il calcio è un industria che negli ultimi 15 anni ha avuto una crescita mostruosa dei ricavi con il minimo sforzo e impegno in prospettiva da parte delle proprietà . hanno visto crescere a dismisura anche l accesso al credito,quindi a quel punto ha attirato l attenzione anche dell investimento che dove sente odore di percentuali superiori al costo del DENARO drizza le orecchie come se gle le strofinassero col VIAGRA !!! Ora nel nostro caso abbiamo una proprietà mediocre che adotta strategie dubbie dal punto di vista etico e che sceglie sempre operazioni al limite del legale ma anche no,vedremo cosa diranno i Giudici in merito,che ha usato il Denaro della Sampdoria pr fare da sponda ad operazioni antisportive condotte da altre compagini quindi ci ha reso complici e francamente dubito fosse nell interesse della Samp farsi coinvolgere da azioni antisportive al di là che non siano illegali,anche se mi domando quando una società è quotata in Borsa come un amministrazione Brasiliana per quanto è fantasiosa possa esser lecita ? Ovviamente non siamo gl unici a offrire questo servizio ma in parte quel solco che si descrive nell articolo dipende proprio dall asservimento in tali azioni amministrative…La differenza nel nostro campionato è dettata dai fatturati come sottolineato dal Presidente della Fiorentina nel lungo periodo la differenza di potere d’aquisto ha fatto il resto…Cordiali saluti
Ciao Roberto,
Ho letto di sfuggita il tuo articolo, lo leggero’ con piu’ attenzione piu’ avanti. Mi preme pero’ darti un paio di numeri relativamente agli spettatori (tu guardi solo gli abbonati, ma e’ un dato fuorviante).
Stagione 18/19
Media Lazio 33.631 (5a)
Media Samp 20.267 (12a)
Stagione 19/20
Media Lazio 35.899
Media Samp 20.061
Ovvero la lazio puo’ contare su un bacino di utenza l’80% piu’ grande del nostro (e’ quasi il doppio).
La Lazio ha un bacino di utenza in crescita, noi in decrescita.
La Lazio e’ stabilmente tra le prime 5 societa’ per media tifosi allo stadio, noi siamo stabilmente sotto il decimo.
Spero di esserti stato utile.
PPC
Articolo che parla del nulla come nulle sono le risorse economiche del giullare cui unica abilità risiede nel prelevare società cui puntualmente ripulisce per portarle alla bancarotta , non siamo equiparabili con nessuna società di calcio , siamo una triste anomalia , una perversa realtà su cui molti per troppo tempo hanno preferito far finta di niente e altri addirittura ne sono soddisfatti !
Caro Roberto
hai tralasciato forse il dato più importante, ossia che alla Lazio è stato permesso, con un provvedimento ad hoc, di spalmare i suoi enormi debiti in 23 ANNI!!! ( anno più anno meno, vado a memoria…).
E, sempre se la memoria non mi tradisce, ci fu lo zampino di Gianfranco Fini, noto tifoso laziale e a quell’epoca Vice Presidente del Consiglio…o giù di lì, premetto che il mio non vuole essere un discorso politico, di politica il sottoscritto non capisce assolutamente nulla…
C’è poi il discorso sui diritti TV , il loro bacino d’utenza non è ovviamente paragonabile al nostro e credo che ciò permetta a loro di intascare un bel pò di quattrini in più rispetto a noi sotto questa voce…
Lotito è furbo, scaltro ( e pensare che i tifosi biancococelesti non lo sopportano e lo contestano da anni! ), non accetta ricatti, non si fa problemi a mettere fuori rosa qualche giocatore quando questo gli rompe le scatole ( penso a Ledesma, Pandev e mi sembra qualcun altro…), compra bene e rivende meglio, Milinkovic Savic è costato un pugno di mosche e lo venderà solo al prezzo che vorrà lui…
Poi vabbè, grazie al regolamento della Coppa Italia che sembra fatto apposta per le romane con 5/6 partite, di cui minimo la metà giocate in casa, sono capaci di mettersi in saccoccia due Coppe in pochi mesi, ma questo è un altro discorso…
Noi abbiamo avuto una straordinaria opportunità di fare grandissime cose con l’accoppiata Garrone-Marotta, ossia una proprietà facoltosa che più facoltosa non si potrebbe e il dirigente italiano ancor oggi il migliore per distacco, ma ahimè non l’abbiamo sfruttata e per me, estremizzando molto il tutto, è cose se fosse stata una seconda Wembley…
Scusate perché ad oggi la Samp è una società di calcio? A me non sembra siamo un’anomalia a livello mondiale senza precedenti. Mi spiace Roberto ma anche io trovo questo articolo senza capo né coda lo dico senza polemica ovviamente perché ho sempre grande stima nei tuoi confronti. Le basi per portare i libri in tribunale ci sono tutte.
Caro editorialista ce lo fai un favore? metti l’immagine delle banane ma non farci vedere il giullare sorridente, tra l’altro anche il suo amico non è un bel vedere. Grazie
Pretendete paragonare la Samp con altre realtà , come non bastasse la foto della zecca sorridente .
Sono attonito , non mi sarei mai aspettato un articolo del genere , meno a questa altura che siamo consapevoli della situazione !
Non capisco tutte queste critiche…
Il buon Roberto credo che abbia voluto fare un paragone su…larga scala, confrontando in particolare gli ultimi anni nostri con una realtà che, a livello di proprietà, non parrebbe in grado di allestire e mantenere su ottimi livelli una squadra di calcio, che poi quest’anno noi siamo inguardabili sotto ogni aspetto, specie su quello societario, credo che lo vedrebbe e capirebbe chiunque…
Parrebbe piuttosto semplice… Uso il condizionale per non urtare la sensibilità dei più! Il senso dell’articolo è evidente..
Mi sono già espresso ovvero anche il sottoscritto come Roberto sarebbe felice se arrivasse un Volpi di turno ma ( parere personale ) all’idiota una cifra tra i 55 e i 60 milioni non basta sicuramente perchè i suoi debiti sono il 50% in più e poi è ancora tutto da vedere se ci saranno compratori. Una cosa è certa questo finchè si autostipendierà con un milione e 100mila euro anni la vedo dura che molli la presa l’unica speranza è che ci prenda un curatore fallimentare come è capitato ai pennuti ai tempi di preziosi e qualche buona anima faccia una misera ovverta. Magari ho scritto delle castronerie ma che tristezza a prescindere come direbbe Totò.
Non vorrei, per ovvi motivi, ma sono costretto a replicare. Avrei capito le critiche se avessi rapportato la Samp a Juventus, Milan, Inter, e anche Napoli, per molte ragioni. E la stessa Roma che, tra le altre attribuzioni, ha avuto uno dei più grandi presidenti della storia del calcio italiano: Dino Viola. Ma la Lazio, proprio no. La media spettatori superiore per poco più di diecimila unità non giustifica gli altri numeri che non sono distantissimi. C’è qualcosa che personalmente non capisco anche perchè, socraticamente, “so di non sapere”. E quindi sono sempre in attesa delle motivazioni di chi ne sa più di me. Poi l’articolo riguarda, per più della metà, la figura del presidente della Fiorentina che personalmente vorrei alla Sampdoria anche per avere la possibilità di tornare a sperare di sognare. E ribadisco “a sperare”. E comunque al posto di effeminuscolo mi va bene chiunque. Magari ci fosse un novello Mario Colantuoni “avvocato di campagna” povero di soldi ma ricco di tutto il resto! Figuriamoci una figura come Gozzi o lo stesso Volpi. E a proposito di presidenti vorrei buttare la pietra nello stagno e sentire i pareri dei followers. E’ notizia di ieri del TG3 Liguria che Aldo Spinelli sta per vendere, se già non l’ha fatto, il Livorno. A me non importa nulla del suo passato e dico con molta chiarezza che se per un moto della fantascienza calcistica decidesse di acquistare la Samp per me andrebbe benissimo. Sapete perchè? il motivo è semplice. Se si ama la squadra con la maglia blucerchiata il motto non può essere che “Sampdoria, the first!” Tutto il resto non mi interessa. E poi, come mi disse un giorno mio fratello che bazzicava il porto, tutti da quelle parti sanno che Aldo Spinelli, quando tirava la carretta (letteralmente) sui moli con suo fratello era Sampdoriano ma si sa il business può portare su sponde diverse. Un caro saluto a tutti.
Ciao Roberto è sempre un piacere leggerti dopodiché su qualcosa possiamo avere pareri discordanti ora ti dico una cosa, per motivi di lavoro in passato di trovarmi a Roma dove il calcio ovviamente essendo capitale si parla moltissimo e ti posso assicurare che pur essendo incisa la Lazio conta moltissimo magari non vedrai gadget nei negozi ma nelle tv è seguitissima e ha una miriade di visualizzazioni sui social. Sarò disfattista ma in questo faccio fatica a vedere la “nostra” Samp strutturata come una società di calcio, Romei non esiste più Osti uno yesman il proprietario a altri pensieri. Ps. Capisco il tuo concetto su Spinelli era un’estremizzare il concetto in quanto sappiamo bene che l’unica squadra che non potrebbe acquistare è la Samp però un Volpi tutta la vita
Ps. Perdona alcuni errori invisa non incisa, e alcune forme rileggendomi non proprio corrette
Caro Luigi sono d’accordo sul fatto che la Lazio abbia un bacino d’utenza superiore al nostro e che pur seguitissima abbia “una miriade di visualizzazioni sui social” ma tutto ciò come può contribuire, in termini di robustezza economica, a far sì che sia definita una “grande” in stato permanente effettivo? In una parola noi sappiamo cosa ci sta dietro la Juventus, l’Inter e anche il Milan pur con tutti i suoi problemi. Ma la Lazio……E’ così ricco Lotito? Non vale un’unghia della famiglia Garrone. E se Percassi sta facendo volare l’Atalanta (ma non sarà per sempre…) noi con i petrolieri (se attivi…) avremmo potuto rinverdire i vecchi successi o quanto meno avvicinarci. Certo Spinelli verrebbe crocifisso e non farà mai un simile gesto ma se fantascientificamente lo mettesse in pratica per me andrebbe benissimo. Ed in fondo quello che chiedevo è proprio questo: chi sarebbe (o no) d’accordo?
luigi ed elcabezon hanno espresso due concetti fondamentali: la lazio conta moltissimo come bacino d utenza ed anche politicamente, vedasi lo spalmadebiti, noi come citta’ e men che meno come societa’ non contiamo un fico secco e il gioco e’ fatto
O.K. Solodoria, va bene per il bacino d’utenza e per gli appoggi politici e lo spalmadebiti. Ma non basta. Non è questa la risposta definitiva che peraltro non conosco. Il PSG e il Manchester City sono diventati grandi con i soldi degli sceicchi, Real Madrid e Barcellona con la storica mega organizzazione fatta di centinaia di migliaia di soci e tutto il resto, la Juventus con gli Agnelli (e il Toro che non ha quel tipo di famiglia alle spalle difatti non è “grande”), l’Inter ha avuto i Moratti, il Milan Berlusconi ecc…Della Samp di altri tempi sappiamo tutto Ma la Lazio chi cacchio ha avuto? E perchè è sempre annoverata tra le grandi? Se continuate tutti con le stesse risposte saremo sempre al punto di partenza. E io finirò per dire, come il buon Ferrini di “Indietro tutta”, “Non capisco ma mi adeguo”. Ciao.
Prendiamo spunto da piazze che per utenza posso essere comparate a noi , visto che per molti è un metro di misura .
Bologna : Saputo patrimonio 300 miliardi di dollari tra i 300 più ricchi al mondo
Lecce : Damiani avvocato persona colta e stimata per tutto l´ambiente
Udinese : Pozzo impresario che non ha bisogno di presentazioni
Verona : Setti imprenditore in diversi settori , moda ,immobiliare e persino contribuisce a la rinascita di Garelli .
Noi un villano bancarottiere con le pezze al culo cui debito supera il patrimonio e che usa la Sampdoria come unico mezzo per non finire a gambe a l´aria , senza la minima preoccupazione che questa per la sua condotta possa uscirne pregiudicata .
Per quale motivo a Genova ci dobbiamo far prendere per il culo a questa maniera e secondo alcuni bisognerebbe anche andarcelo far bene , stessa cosa per i piccioni anche se perlomeno il joker nonostante tutto in caso di emergenza dispone di mezzi che la zecca non ha , credo che dovremmo iniziare a farci due domande , altro che bacino d´utenza !
Dai Roberto animiamo un po’ il dibattito, hai preso come metro di paragone la Lazio quindi ti scrivo due dati: spettatori biancoblu’ nei derby 50000 mila noi 20000 contatti nei blog loro circa 10000 noi 1000 patrimonio lotito fatturato da 30 milioni euro annui Ferrero in passivo con le sue aziende l’unica che produce per lui la Samp dove si autostipendia con un milione e centomila euro annui stabilmente nelle coppe europee noi borderline ultimi 20anni vincitrice di scudetto e coppe Italia noi ultimo scudetto 30anni fa politicamente loro fortissimi noi nulli. Sempre un’abbraccione a prescindere dalle opinione perché tutti vogliamo bene alla Samp.
Roberto
potrei condividere con te per quanto riguarda il palmares…
La Lazietta ha vinto due miseri scudetti e qualche Coppa Italia, specie negli ultimi anni grazie all’incredibile formula che favorisce spudoratamente le due romane, a queste possono bastare 5-6 partite, di cui la maggior parte in casa, per portarsi a casa Coppa Italia e Supercoppa nazionale, comoda la vita!
La differenza la fa sempre lui…IL BACINO D’UTENZA!
Bisogna che ce ne facciamo una ragione, nella Capitale vivono oltre 5 milioni di persone, vuoi che i mass media non diano spazio alle due squadre?
Tu ti scandalizzi per la Lazio, io invece mi scandalizzo per il Napoli, un’altra finta grande del calcio italiano, che dodici anni fa navigava in serie C e che più di noi avrà vinto giusto uno scudetto e una Coppa Italia…eppure sempre in prima pagina sui giornali e nei siti specializzati, un’attenzione massima seconda solo alle tre strisciate…
Motivo?
E’ sempre il solito…:-)
il bacino d’ utenza…ci piaccia o non ci piaccia…ci cagavano poco ai tempi di paolo mantovani figuriamoci ora
Raccolgo l’invito di Luigi anche perchè c’è un equivoco che vorrei eliminare e che è nato forse per causa mia. Io non ho voluto il confronto tra la Lazio e la società di effeminuscolo che al momento non considero, come fosse inesistente. Ho parlato, come un’idea platonica, della SAMPDORIA, di ciò che è nel nostro immaginario ma è pur sempre reale. La Sampdoria che è sempre stata e sempre sarà, perchè questo buco nero è destinato a svanire per lasciare una nuova luce in fondo al tunnel. E poi non ho voluto rappresentare la Samp come una grande (anche se per me questa è un’idea dura a morire) ma semplicemente chiedermi come possa esserlo la Lazio e il discorso sui bacini d’utenza non mi basta, non può essere esaustivo. Avremmo tanti diritti ad essere annoverati tra le big non solo per lo scudetto (questo lo hanno vinto anche Cagliari e Verona e tutto è finito lì) ma per le Coppe e soprattutto, come ho già detto, per le tre finali europee che stabiliscono un primato di poche squadre italiane. Certo poi siamo usciti da quella dimensione se pur la Samp di Cassano e Pazzini ci ha fatto vivere atmosfere decisamente forti e quasi in linea con quel passato. E comunque sarà anche perchè la Lazio mi sta decisamente sulle palle e sono contento che abbia pareggiato col Verona. Ci mancherebbe anche lo scudetto. Per quello allora parteggio per Juve o Inter purchè tengano lontani i biancocelesti. E’ una questione di….pelle. Venendo alla realtà del quotidiano speriamo di non essere ,domani, la vittima sacrificale del nuovo corso granata. Quando c’è una squadra da rilanciare non ci tiriamo mai indietro. Ciao a tutti.
accodandomi ad el cabezon…non dirmi caro roberto che ti e’ simpatico il napoli…altra squadra di merda che ha vinto poco piu’ di noi ma e’ considerata mille volte di piu’ per i noti motivi…parli di nuova luce in fondo al tunnel, personalmente in fondo al tunnel scorgo uno tsunami che temo ci travolga ma ovviamente spero di sbagliare…toro merda…e che il cagliari faccia il suo dovere, non vince in campionato dal 2 dicembre, la data vi dice qualcosa?
A me una cosa che fa IMBESTIALIRE è che si parla sempre di Napoli come di città bellissima, meravigliosa. Io ci sono stato un paio di volte, e la ho girata tutta.
E di Genova mai….
Genova non ha nulla da invidiare a Napoli come bellezza, e anzi, per me è meglio.
La gente esce dall’autostrada per prendere un traghetto, e dice di essere stata a Genova…
Genova è una città bellissima.
Chi gira l’Italia (per lavoro, per vacanza, perchè non ha un belino da fare…) deve chiederselo spesso (io lo faccio): ma io, qui, ci vivrei al posto che vivere a Genova?
Io lo faccio… In quel momento ti rendi costo di tante cose.
Quando fai statale o autostrada, e passi per centri abitati, se ci sono delle case vuol dire che c’è gente che ci abita eh!!
PS: peccato che Alberto Angela abbia dedicato a Genova solo (dicono, mi sono rifiutato di guardare la puntata, parlo di “Meraviglie”) non più di 25 minuti a Genova, mentre ad altre città come appunto Napoli ha dedicato in passato puntate intere.
Se penso che anni fa avevo pure scritto alla Redazione di “Ulisse” invitandoli a considerare Staglieno, e parlo del solo Staglieno, che a livello artistico e culturale ha risonanza mondiale…. SIC!!!!
Caro Solodoria devo confessarti una cosa che ritengo molto particolare, da psicologo (se ne valesse la pena..). Sono figlio di madre genovesissima e padre napoletano (naturalizzato genovese dall’età di 10 anni, diventato super sampdoriano e ancora più super anti-genoano e per questa caratteristica potrei scrivere un libro sulle sue stramberie anti-bibini). Detto questo amo assai (come dicono i partenopei) Napoli, è nel mio cuore per mille e un motivo MA.. , ed è questa la stranezza, non ho mai sopportato la squadra-Napoli. E di ciò non riesco a darmi la spiegazione. E quello che è ancora più singolare riguarda il fatto che lo stesso sentimento negativo lo aveva mio padre. Ricordo un Samp-Napoli di tanti, tanti anni fa, visto con mio papà. Se qualcuno avesse saputo che era napoletano non ci avrebbe creduto. Ma si può essere più bislacchi?
Al netto della doverosa citazione di quella VERGOGNA del Decreto Salvacalcio (post di El Cabezon), che una qualsiasi società dopo aver fatto quei mastrussi sarebbe fallita, e invece quelle società no (“panem et circ… pallone”), FALSANDO così anni di campionato, lo scritto di Roberto è comunque di interesse fondamentale, perchè comunque tocca un aspetto… basilare, una cosa che a livello conscio od INCONSCIO gira nella mente di ogni tifoso: quale è la posizione naturale della squadra, quali le aspettative naturali. E’ una cosa mica da ridere! Sulla base di ciò leggi ogni fine anno la classifica, e non solo. Sulla base di ciò leggi anche magari certe cose che si ripetono (tipo perdere sempre contro una certa squadra, o in un certo campo…).
Poi il discorso si può ampliare molto, e una sera in una delle trasmissioni locali vi è stata una discussione che ha prodotto (tra i soliti noti) opinioni assolutamente divergenti. Hanno iniziato dicendo che chi oggi entra nel calcio deve sapere già che ci perde. Poi, che Genova non può permettersi due società in serie A. Poi però qualcuno ha ricordato che Lotito, Cellino, Preziosi…. forse sono tutto tranne che gente che fa qualcosa per buttare via dei soldi. Finita li, discussione rimasta senza “conclusioni”. Anche questo (nello specifico, se Genova può permettersi due società in A) è inerente al concetto di “dimensione” (giusta, legittima, che è lecito attendersi, etc.)