17 Marzo 1974
In memoria di Mario Maraschi
Non dimenticherò mai quel giorno
Quel minuto
Quel secondo
Se pur non ero più
Tra la nostra gente
Lassù, nella Sud.
Non potevamo perdere quel derby
Non riuscivo a soffrire così a lungo
Così fuggii, da pavido, lontano
Per non sentire vicino il dolore
Per quella condanna ormai definitiva.
Passava inesorabile quel tempo
Nella verità di una ormai sicura sconfitta
Una pena infinita, senza più rimedio
Guardavo la gente che mi passava vicina
Ma quei volti sembravano tutti l’immagine di una triste condanna
Di conferma e cruda certezza
Poi d’improvviso, nella piazza della Stazione,
Un grido lacerante di un tifoso mi folgorò
In un’ impensabile visione.
Un urlo di gioia
Un’insperata liberazione
“Ha segnato Maraschi
All’ultimo secondo”
Fu una rovesciata memorabile
Piansi di gioia, caro Mario
Quel giorno ci hai ridato la vita
Per questo non ti dimenticherò mai!
E sarai per sempre Sampdoria!
Roberto
5 commenti
bellissimo articolo roberto…tu hai il vizio di non riuscire a vedr finire le partite…con affetto e simpatia
avevo 4 anni e ricordo che si parlo’ per mesi della rovesciata di Maraschi.fu il mio primo idolo !
Avevo 15 anni e mi trovavo sulle alture di Quezzi con i miei genitori a scardinare per i monti perché, per la seconda volta, non mi lasciarono andare al derby per paura di incidenti (erano anni caldi allora e la tensione molto alta tra la gente anche per altri motivi). Ci trovavamo sulla via del ritorno alla macchina quasi in prossimità dei primi palazzi del biscione, con mio padre che ascoltava le vicende della gara alla radiolina, quando sentii lui che disse con enfasi, abbiamo pareggiato…abbiamo pareggiato!!!
Fu come tornare da un brutto sogno, un incubo che stava per realizzarsi dopo il loro gol…una vera liberazione che mi diede forza e coraggio per affrontare il giorno dopo a scuola i commenti sempre viscidi dei nostri dirimpettai che volevano batterci.
Ringrazierò per sempre Maraschi e anche Nicolini per il suo apporto determinante in quella partita.
Scarpinare non scardinare…accidenti al cellulare…
Io c’ero, ero rimasto in Gradinata mentre molti se ne stavano andando e quando Maraschi fece gol fui schiacciato verso il basso da quelli che rientravano, che urla, che gioia ci ha dato il grande Mario Maraschi.